«Un documento di soli numeri ed oltretutto con l’allegato al Documento unico di programmazione pieno di errori. Il problema è la mancanza dell’idea di fondo per creare un brand: quale può essere il marchio che rappresenti Amelia? L’archeologia? I prodotti tipici? Il paesaggio? La Mille Miglia?». Bagarre nel Comune del sindaco Laura Pernazza in merito al bilancio di previsione 2019-2021, approvato giovedì pomeriggio con il sì della maggioranza e il voto contrario delle opposizioni: ad attaccare è Claudia Dionisi, segretaria del circolo Pd locale e consigliere del gruppo ‘Vivere Amelia’. Sul tema si espone anche l’assessore alla cultura Federica Proietti.

Il bilancio e i problemi
La 27enne parla di un bilancio previsionale con «tante cose bizzarre», come «azioni estemporanee, obiettivi generici appena abbozzati, elenchi di iniziative inserite tra gli obiettivi raggiunti dall’amministrazione, pensate, organizzate e promosse non dal Comune, ma da altri soggetti; patrocinare indiscriminatamente le iniziative di terzi non può rappresentare la realizzazione degli obiettivi, non può significare attuare una politica culturale e/o turistica. Tanti i temi sui quali dover discutere: dallo sviluppo economico, alla sicurezza, alla viabilità, ai servizi, quasi tutti ridotti (riduzione corse del Tpl, dello scuolabus, contribuiti alle associazioni) o eliminati (asilo nido, emporio solidale, convenzione sportello di ascolto), scegliendo di impoverire tutta la comunità, con ricadute pesanti sui più giovani e sulle situazioni diffuse di fragilità; è ora – si rivolge alla maggioranza – che facciate una vostra programmazione».

I conti
L’attacco si estende all’azione generale dell’amministrazione a guida Pernazza: «La vostra presenza al governo della città è, ad oggi, a distanza di tre anni dal vostro insediamento, inutile. Eppure nel 2016, gli amerini hanno dato una indicazione chiara rispetto al cambiamento che si aspettavano da chi li governa. Ma, purtroppo, ancora sono in attesa. La vostra unica missione è quella di far quadrare i conti. Ma per questo sono sufficienti i commissari prefettizi o i liquidatori fallimentari. Ai politici il compito di programmare, progettare e disegnare e ridisegnare la strada verso la quale andare. Qual è la vostra visione per il nostro Comune? Le linee programmatiche di inizio mandato della giunta Pernazza erano piene di buoni propositi. Ma, a distanza di tre anni, un tempo più che congruo per mettere in cantiere almeno delle idee, gli obiettivi risultano disattesi. La scusa delle eredità e degli errori del passato non regge più. Poteva riscuotere successo all’inizio, ora ha stufato. E non solo noi». Conclusione su temi specifici: «Il rilancio del turismo dovrebbe almeno partire dal potenziamento dei servizi di base da offrire ai turisti. Quali le scelte rispetto alla riorganizzazione dell’ufficio del turismo che è rimasto con un solo operatore? Le chiusure nel weekend dell’ufficio Iat sembra andare in senso opposto. Come anche l’idea di vendere l’Ostello. Cultura: scomparso il nostro commissario alle belle arti? Ristretti gli orari di apertura degli spazi museali più significativi, un può in contraddizione con i proclami».
La stagione teatrale e la polemica, parla l’assessore Proietti
Ad esporsi per la maggioranza sul bilancio è stata l’assessore alla cultura Federica Proietti: «Dopo un lunga ed animata discussione dei venti punti – si riallaccia alle critiche della minoranza – all’ordine del giorno, in cui siamo stati nuovamente accusati: di lavorare al bilancio in maniera ragionieristica come commissari (una storia già sentita e letta), di programmare altri tagli di nastro solo a ridosso delle future elezioni, di aver redatto il Dup con la funzione copia-incolla, di aver abbandonato il centro storico. Poi l’interrogazione sui rapporti con la società teatrale ed eventuali chiarimenti sulla stagione di prosa: ho ribadito che esiste – sottolinea – un solo accordo tra noi e la società teatrale con durata fino al 31 maggio 2019, senza oneri a carico del Comune, come avviene già da tre anni. Il motivo è chiaramente economico, non riuscirei, io per prima, a giustificare al cittadino risorse investite in eventi teatrali quando ci sono altre urgenti priorità che tutti conosciamo. Il gruppo ‘Vivere Amelia’ ha fatto più volte riferimento alla possibilità di un nostro coinvolgimento pro-quota per eventuali cattive gestioni o problemi finanziari della società teatrale, ma sono stati rassicurati nel ricordare che l’associazione è legalmente riconosciuta e quindi risponderà, nel caso, con il proprio patrimonio. Insomma riusciamo a garantire una dignitosa stagione teatrale da tre anni senza costi: nemmeno un euro tolto alla cassa comunale, tutto ciò che abbiamo proposto è stato sempre sostenuto grazie a fondi che riusciamo a reperire con bandi e sponsor, e di questo ne siamo orgogliosi. E meno male che ancora in molti credono nel nostro onesto e duro lavoro».