Amministrative 2024: a che punto è la notte

Come cambia lo scenario dopo i congressi di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Sinistra Italiana

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di Giovanni Cardarello

Quello che si è appena concluso è stato un lungo, e complesso, fine settimana pieno di politica, congressi, confronti, dibattiti e manifestazioni. Un fine settimana nel quale si sono effettuate le prime scelte che potranno risultare decisive per la tripla tornata elettorale in programma nel 2024. Ricordiamo brevemente che si vota per le elezioni europee, per le comunali di Perugia e di Bastia Umbra, Castiglione del Lago, Foligno, Gubbio, Marsciano e altri 33 comuni sotto i 15 mila abitanti della provincia di Perugia; mentre a fine anno, massimo ad inizio 2025, si apriranno le urne per il bersaglio grosso, la Regione Umbria. Una chiamata al voto che deciderà come il territorio umbro entra negli anni ’30 del nuovo secolo. Ma andiamo con ordine e vediamo insieme cosa è successo e gli effetti pratici delle scelte.

Partiamo dalla manifestazione di sabato a Perugia, se non altro per quello che ha rappresentato nel dibattito e nei sentimenti collettivi dopo la vicenda della povera Giulia Cecchettin. Una manifestazione convocata per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Dopo la rabbia ed il dolore per il femminicidio della giovanissima Giulia ora «occorre innescare un cambiamento nelle nostre case, nelle nostre istituzioni, nella nostra società». A chiederlo, come riferisce Ansa, sono state le organizzazioni, una quarantina, che a Perugia hanno dato vita al corteo ‘Mariposas, libere di volare’, mobilitazione partita da piazza del Bacio. Ad animarla anche il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, e il riconfermato segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni. Oltre 40 associazioni si sono incontrate con il coordinamento dell’associazione C.A.P. 06124 Aps in collaborazione con Udi Perugia – Unione donne in Italia. Dopo il presidio in piazza del Bacio il corteo si è diretto verso il parco della Verbanella fino all’arrivo in piazza Birago per gli interventi delle associazioni aderenti con performance e dibattiti.

Conte, Fratoianni e Schlein (poi scesa a Roma per la manifestazione nazionale) hanno preso parte anche ai lavori del congresso di Sinistra Italiana. Congresso che si è tenuto proprio a Perugia. Parliamo di una delle componenti del cosiddetto ‘campo largo’ (o ‘campo giusto’ come lo definisce Conte). Campo politico che, con grande fatica, si sta ricostruendo dopo la batosta elettorale di settembre 2022 e che, proprio alle comunali del capoluogo dell’Umbria, potrebbe trovare il primo campo (per rimanere in tema) di applicazione. Da settimane, infatti, il dialogo tra le forze che dovrebbero comporlo si fa sempre più fitto ed intenso. La volontà di determinare una proposta politica che va da Sinistra Italiana, che peraltro ha riportato nell’agone politico un personaggio unitario per eccellenza come Nichi Vendola, eletto presidente del partito, fino ad Azione di Calenda (e Leonelli) c’è. Ma sarà decisiva la forma. Ovvero la modalità per scegliere il candidato sindaco. Scelta comune nel caso di Paolo Belardi, ingegnere e presidente del corso di laurea in design dell’università di Perugia, oppure primarie di coalizione (con Marko Hromis, Francesca Tizi e Giacomo Leonelli in gara) o la suggestione Serse Cosmi che, a dispetto delle smentite di rito, punta ad un progetto simile a quello che ha portato Damiano Tommasi a vincere a Verona. Un dato è certo, più il nome sarà esterno alle logiche di partito più aumentano le possibilità di competere. I numeri dei sondaggi che arrivano da Roma, e che la nostra redazione ha potuto visionare, sono inequivocabili.

Cosi come sono inequivocabili quelli afferenti al centrodestra, la coalizione che governa sia Perugia che la Regione. Uniti si vince, divisi si perde. Sembra banale dirlo ma non lo è anche perché le tentazioni sono tantissime e l’entropia, soprattutto dopo la mossa dell’unità tra Romizi e Fora, piuttosto ampia. Ma le scelte compiute nel fine settimana da Forza Italia e Fratelli d’Italia sembrano azzerare i giochi e le tentazioni. Almeno sulla carta, almeno fino alle elezioni europee dove i partiti si conteranno. Eccome se si conteranno. Forza Italia, dal canto suo, ha svolto il congresso provinciale alla presenza del ministro degli Esteri e vice presidente del Consiglio Antonio Tajani. Clima unitario, grande fiducia nel post Berlusconi, iscritti in aumento – sono 108 mila al momento – e incasso del rapporto con Andrea Fora che, politicamente ed elettoralmente, vale tanto. A livello di organismi tutto come ampiamente previsto con Fiammetta Modena eletta coordinatrice del partito provinciale e che al fianco avrà due vice di peso come Filippo Ugolini e Fabio Viventi.

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Secondo copione anche quanto accaduto nella sessione congressuale del partito del presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Fratelli d’Italia ha eletto Alessandro Moio di Passignano sul Trasimeno. Ma il tema vero sono state le dichiarazioni ufficiali sulle scelte per le tornate elettorali. Il congresso di Forza Italia ha esplicitamente confermato la leghista Donatella Tesei come candidata presidente per la Regione Umbria. Dal canto loro i componenti di Fratelli d’Italia hanno acclamato, ed applaudito, a gran voce Margherita Scoccia come candidato sindaco di Perugia. Una scelta ‘conservativa’ della coalizione e dello status quo, con Forza Italia che in questo contesto incasserebbe un ruolo di primissimo piano tanto in Regione (ovviamente per Romizi) che a Perugia (verosimilmente per Fora). Un accordo win-win che, ad oggi, non vede nubi addensarsi all’orizzonte. Sempre che i dati elettorali delle elezioni europee siano, sostanzialmente, simili a quelli attuali.

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