di Giovanni Cardarello
Una volta definita la questione degli aspiranti alla carica di sindaco di Perugia, i segretari di partito dell’Umbria sono completamente assorbiti dalla questione delle altre città della regione che andranno al voto l’8 e 9 giugno prossimi. Parliamo nello specifico di sei comuni, oltre il capoluogo di regione, sopra i 15 mila abitanti e di altri trentadue sotto la soglia che impone l’elezione del sindaco con il doppio turno. I comuni sopra i 15 mila abitanti sono, in rigoroso ordine alfabetico, Bastia Umbria, Castiglione del Lago, Foligno, Gubbio, Orvieto e Marsciano.
Ma è inevitabile pensare che politicamente, e in vista delle elezioni regionali di ottobre, un occhio particolare all’esito della tornata elettorale sarà riservato a Foligno e Gubbio, la terza e la quinta città dell’Umbria per numero di abitanti. In entrambi i casi le situazioni sono ancora in via di definizione anche se nella città di Sant’Ubaldo, nel fine settimana appena trascorso, si sono verificati due eventi che potrebbero aver tracciato il percorso.

Il primo riguarda Rocco Girlanda, ex sottosegretario del governo Letta e parlamentare del centrodestra, il quale in un incontro pubblico, che si è svolto venerdì sera al centro servizi Santo Spirito e promosso dall’associazione Rinascimento Eugubino, ha di fatto dato la disponibilità a candidarsi a sindaco. «Le autocandidature non vanno da nessuna parte – ha spiegato Girlanda -, chi lo fa è perché cerca uno stipendio» rilevando, però, che «non ne ho bisogno e sono a disposizione qualora un gruppo politico decida che posso essere la persona più adatta per portare avanti un progetto politico». In verità molto più di una semplice messa a disposizione, di fatto la prima uscita da candidato in pectore. Sul suo nome, secondo le informazioni a disposizione di umbriaOn, ci sarebe tutto il centrodestra compatto e con un possibile supporto anche da Italia Viva di Renzi.

Il secondo evento è rappresentato dalle ‘grandi manovre’ a sinistra dove, dopo la firma del documento ‘Un patto avanti’, si sono moltiplicati gli incontri riservati tra PD, M5S, AVS e PSI, forze che puntano ad andare insieme ovunque. Soprattutto in situazioni come Gubbio dove si viene da anni di governo di sinistra e dove i possibili candidati hanno forti connotazioni civiche. Connotazioni civiche che, a Gubbio, sono rappresentate dai Liberi e Democratici con Alessia Tasso candidata di punta e dai Civici di Leonardo Nafissi. La candidatura naturale appare quella dell’attuale vicesindaco di Gubbio, Alessia Tasso, classe 1989, ingegnere edile e un’importante esperienza amministrativa alla spalle. Tasso che però ha in ballo anche l’opportunità di assumere il delicato ruolo di dirigente responsabile del settore urbanistica. Va però sottolineato che la candidatura a sindaco della città dove è nata, oltre ad essere un riconoscimento per il lavoro fatto, è lo sbocco naturale di una stagione politica importante e di cui è stata protagonista. Se dovesse essere lei il nome del centrosinistra, a Nafissi sarebbe comunque riservato un ruolo di rilievo.
In attesa di capire cosa faranno Azione ed Europa+, potenzialmente orientati a mettersi in coalizione con il ‘campo largo’, resta da capire che valore potrà avere la candidatura di Angelo Baldinelli, il candidato a sindaco di Alternativa Popolare di Bandecchi. I sondaggi lo accreditano di un buon 5%, fattore che in un’elezione a doppio turno può essere decisivo. La corsa per la poltrona più ambita di palazzo dei Consoli è aperta.