Si è tenuto sabato 12 aprile a Villa Fidelia il convegno ‘L’Olio di Spello’, promosso dal Frantoio di Spello Uccd e che è stato anche un’occasione per raccontare i risultati dell’annata 2024 e per sottolineare come dietro ogni successo ci sia l’impegno di un’intera comunità di olivicoltori uniti da un progetto condiviso.
Per il Frantoio di Spello Uccd, il 2024 si è chiuso con una produzione record di 14.100 quintali di olive molite, secondo risultato nella storia del frantoio dopo il picco del 2013, e 1.500 quintali di olio. A questo traguardo produttivo si è aggiunto un importante riconoscimento: il premio Oro Verde dell’Umbria per la categoria ‘Extravergine’.
«La realtà ormai è sotto gli occhi di tutti – ha detto il giornalista Maurizio Pescari – ed evidenzia da una parte la tendenza all’abbandono degli oliveti e dall’altra la crescita qualitativa delle produzioni. In questo scenario, il sistema cooperativo si conferma cruciale per la salvaguardia dell’aspetto sia paesaggistico sia produttivo».
«La nostra realtà – ha spiegato il presidente Giulio Pepponi del Frantoio di Spello Uccd – è nata nel 1947 con 12 soci e oggi, con 510 soci e circa 110.000 olivi, rappresenta un modello virtuoso di cooperazione agricola. Non è solo un centro di produzione, ma un punto di riferimento per la cura e la manutenzione degli uliveti, la trasmissione della cultura olearia e la tutela del paesaggio».
Così Gloria Fratini, vicepresidente della BCC di Spello e del Velino: «Come istituto di credito, sosteniamo da oltre un secolo l’agricoltura con progetti e finanziamenti anche alla giovane imprenditoria agricola, consapevoli che oggi è necessario affrontare nuove sfide rispetto al passato e fare sinergia con le realtà aziendali e associative del territorio».
Il presidente Pepponi ha anche ricordato come il Frantoio di Spello sia stato «tra i primi in Umbria a investire nell’oleoturismo, aprendo le porte ai visitatori già tra il 1999 e il 2000. Un’intuizione – ha aggiunto – portata avanti con determinazione dall’attuale direttore Yuri Amantini, che sin da allora ha creduto nel potenziale culturale e turistico dell’olio e che ha rafforzato il legame tra agricoltura, cultura e turismo, valorizzando l’olio come esperienza sensoriale e simbolo del territorio».
Per Yuri Amantini, direttore del Frantoio, il premio Oro Verde è un riconoscimento condiviso: «Produrre oggi olio extravergine di qualità significa sacrificio, rispetto per l’ambiente, aggiornamenti tecnici e tecnologici, conoscenza e naturalmente passione. La partecipazione al concorso – ha sottolineato – è stata un’occasione per confrontarci con i migliori produttori di olio, per imparare e migliorare. E il premio è stato celebrato per riconoscere il merito ai nostri 510 soci olivicoltori che, con impegno e passione, hanno contribuito a questo risultato. Ma ciò che conta davvero è il lavoro quotidiano sul campo, che permette alla cooperativa di essere punto di riferimento per la qualità e la sostenibilità. Questo premio è dedicato ai nostri 510 soci olivicoltori: è il frutto del loro lavoro quotidiano, ed è grazie a loro se la nostra cooperativa è un punto di riferimento per la qualità e la sostenibilità».