«Ad oggi gli accordi sono fatti. Certo, ogni partito deve prendere posizione al proprio interno, deve fare politica. Ma l’intesa è raggiunta, non ancora siglata: mi attendo che avvenga nelle prossime 24 ore anche perché da lunedì ci sono otto giorni per preparare ciò che serve per la Liguria».
Intesa centrodestra-Bandecchi, Tesei: «Importante è condividere il progetto di futuro per l’Umbria»
Così Stefano Bandecchi, segretario nazionale di Alternativa Popolare e sindaco di Terni, nel rispondere ad Ansa Umbria sull’alleanza politica con il centrodestra: «L’accordo è nazionale ed Alternativa Popolare entra nella coalizione di centrodestra ad ogni livello, di governo, locale, insieme a Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Noi Democratici. Un’intesa che si svilupperà nel tempo, partendo dalle elezioni regionali in Liguria, Umbria, Emilia Romagna e poi tutto il resto».
Bandecchi, in Umbria rinuncia alla propria candidatura a presidente della Regione: «La nostra candidata è la presidente uscente Donatella Tesei e la sosterremo, io sono a disposizione della coalizione per migliorare ciò che è necessario e sicuramente apporteremo la nostra mentalità».
«Abbiamo la convinzione che ciascun partito abbia un elettorato diverso dagli altri, noi siamo liberali, a pieno titolo nel Partito Popolare Europeo, neo de gasperiani. Anche Forza Italia è nel PPE ma ognuno ha la sue specificità. E poi bisogna distinguere Stefano Bandecchi, che oggi è segretario di Ap, ha il suo carattere e il suo modo di fare, da Alternativa Popolare che è un partito con un suo percorso e una sua autonomia».
«Resterò sindaco di Terni, senz’altro – aggiunge Bandecchi – a prescindere dall’esito del voto regionale. Diciamo che questa intesa vale per tutta l’Italia meno che per Terni, dove non credo che il centrodestra attuale entrerà in coalizione con AP. Un messaggio ai consiglieri comunali (con cui ha spesso polemizzato e oltre, ndR) di centrodestra di Terni? Un saluto e un abbraccio da bravi fratelli».
Bandecchi è poi tornato sui temi d’attualità con Ansa, nella mattinata di venerdì. Di seguito le sue dichiarazioni.
«Che vuol dire che ‘sarò lo zerbino della Tesei’? (il riferimento è ad una sua frase pubblicata da umbria24.it, ndR) E’ una parafrasi, per dire che io la Tesei con le stesse persone che hanno operato con lei finora, non ce la lascio. Che sono a disposizione con quello che ho dimostrato, perché quando io dico di fare una cosa poi la strada per farla la trovo sempre, nella legalità si intende, e quindi il mio contributo è alla Tesei, alla politica regionale, per cambiarla con le mie, le nostre idee e la concretezza. Perché ci sono cose che non sono state fatte bene, da una politica che non è stata proattiva. Penso al nuovo ospedale di Terni di cui non c’è traccia, alle ferrovie del Ternano, a completare strade che sono uno sbocco fondamentale per l’industria umbra, a mettere a posto tutte le cose non fatte in questi cinque anni».
«Credo che sia ora che si alzi lo sguardo, non pensare solo all’Umbria. Adesso, per dire, sono concentrato sulla Liguria, sulla lista, il sostegno alla candidatura di Bucci e spero che la salute lo assista. E per alzare lo sguardo intendo anche prendere consapevolezza che Alternativa Popolare è entrata nel centrrodestra a livello nazionale, ed io sono l’esponente più di sinistra dell’attuale centrodestra. Prima potevamo parlare di destra-centro, ma ora, con AP, è centro-destra perché noi abbiamo un’anima popolare e anche un po’ sinistrorsa. Porteremo in tutti gli ambiti quelle che sono le mie tre idee di punta: autonomia energetica, piano industriale per i prossimi 50 anni e rigenerazione del popolo italiano, perché i nostri figli e nipoti devono poter costruire il proprio futuro in Italia».
«Perché non un’intesa con il Pd? Se il Pd è quello che si allea con Potere al Popolo e la versione peggiore del 5 Stelle, non esiste alcuna possibilità. E se il Pd ha una leader a cui mi unisce solo una cosa, ovvero che ad entrambi ci piacciono le donne, allora possibilità di dialogo non ci sono».
«Presenteremo le liste di AP sia in Liguria che in Umbria e in Emilia Romagna. Io candidato capolista? Sarà una valutazione politica che faremo, se servirà ci sono, ma a me non interessa entrare in consiglio regionale. Io continuo a fare il sindaco di Terni dove la mentalità pratica, imprenditoriale che abbiamo portato, sta cambiando la città. Ogni giorno cambia qualcosa, il Pil è cresciuto, finalmente abbiamo flussi turistici. Le mie idee si stanno rivelando vincenti e oggi Terni è anche al centro della politica nazionale, di una nazione che va rieducata nel senso più ampio del termine. Io ho una mentalità imprenditoriale, collaborativa e fattiva. A me non si può dire che per 4 mesi una cosa deve stare ferma, me ne sbatto, con me non si tarda. Si fa, punto».
Svolta centrodestra alle elezioni regionali. Bandecchi: «Entriamo in coalizione a livello nazionale»
Le reazioni
Bori (Pd): «La destra impresentabile chiede il soccorso del sindaco di Terni»

«In un momento cruciale per il nostro territorio, assistiamo all’ennesimo teatrino di una destra già impresentabile, che riesce a diventare ancora più impresentabile implorando addirittura il soccorso del sindaco di Terni, Stefano Bandecchi». Così il consigliere regionale e segretario regionale Pd, Tommaso Bori: «L’accordo tra Alternativa Popolare e le forze di destra in Umbria – prosegue – segna un punto di non ritorno, dimostrando la disperazione di chi, pur di rimanere aggrappato al potere, è disposta ad abbracciare personaggi impresentabili. Soggetti chi hanno fatto della violenza verbale e fisica, degli insulti e delle querele il proprio marchio di fabbrica. Si sono spinti a fare accordi con quella politica muscolare che non ha esitato perfino a mettere fisicamente al muro anche alcuni esponenti del loro stesso schieramento. Dalle aggressioni e i pugni si è passati agli abbracci e alle strette di mano come se nulla fosse successo dentro e fuori il consiglio comunale di Terni. Bandecchi, il ‘campione di sputi’, non rappresenta i valori di rispetto e civiltà che la nostra comunità merita. La sua adesione alla candidatura Tesei non è altro che un tentativo di mascherare le debolezze politiche di un fronte che, anziché lavorare per il bene dell’Umbria, sembra concentrarsi esclusivamente sulla propria sopravvivenza. Il Partito Democratico e tutto il Patto Avanti – conclude Bori – al contrario, continuerà a battersi per un’Umbria inclusiva, che valorizzi le persone e le idee, che si allontani dalle pratiche avventate e divisive di chi punta solo a raccogliere consensi attraverso la polemica».
M5s Umbria: «La mossa della disperazione»
«La disperazione del centrodestra si chiama Stefano Bandecchi. La disperazione di Bandecchi si chiama Donatella Tesei. Sanno di perdere – si legge in una nota del Movimento 5 Stelle dell’Umbria – e noi li accontenteremo. Alla destra non basta che Bandecchi sputi in faccia ai ternani, ora vogliono che sputi in faccia a tutti gli umbri. Dopo aver costruito la sua immagine politica contro il centrodestra e in particolare contro l’attuale presidente della Regione Umbria, il sindaco di Terni ha scelto di andare a braccetto proprio con chi aveva tanto criticato. La mossa della disperazione che non eviterà un risultato ormai ineluttabile alle prossime elezioni. Perché sarà Stefania Proietti la prossima presidente della Regione Umbria. Comprendiamo l’imbarazzo degli esponenti di centrodestra, costretti ora ad andare con chi fino a ieri tentava addirittura autentiche aggressioni fisiche in consiglio comunale, dispensava sputi d’acqua ai contestatori sotto palazzo Spada ed elargiva commenti omofobi e sessisti sulle donne. Quanto al Movimento 5 Stelle, che secondo Bandecchi ‘non vale un cazzo’, ci limitiamo a dire che le sole cose che Bandecchi è riuscito a fare a Terni sono state grazie ai soldi del Pnrr portati a casa da Giuseppe Conte durante l’emergenza pandemica. Quella di Bandecchi è una politica fatta di compromessi e calcoli personali, dove gli interessi dei cittadini vengono messi da parte per la sua sete di potere e per la volontà di conservare la poltrona. Al contrario, il Movimento 5 Stelle ha sempre messo al primo posto la tutela del territorio e dei cittadini. Mentre Bandecchi cerca di mantenere il potere con accordi che tradiscono la fiducia degli elettori, il Movimento 5 Stelle continuerà la sua battaglia per liberare l’Umbria da questo sistema di potere autoreferenziale. Poi libereremo Terni da una politica fatta di sputi e insulti».
Marchetti (Lega): «Paradossali le lezioni di morale della sinistra dell’ammucchiata»

«Il centrodestra è aperto a chiunque sia disposto a collaborare con serietà al progetto che vogliamo continuare a costruire per l’Umbria. L’ho dichiarato mesi fa e lo ribadisco oggi». A parlare è il segretario della Lega Umbria, Riccardo Augusto Marchetti: «La nostra coalizione ha al suo interno sensibilità diverse che, come dimostriamo in ogni realtà in cui governiamo insieme, sono una ricchezza. Calenda ci accusa di creare alleanze in nome dei voti? Forse dimentica di essere sceso a patti con Renzi dopo aver dichiarato di avere visioni diametralmente opposte su tutto, solo per garantirsi qualche seggio alle politiche del 2022, di aver mandato in frantumi il terzo polo poco dopo le elezioni, salvo poi ritrovarsi insieme ora in coalizione in vista delle regionali. Per non parlare della liaison con i 5 Stelle, con i quali è sempre stato in conflitto su ogni tema, nonostante questo è pronto a scenderci a compromessi. L’incoerenza della sinistra non stupisce, ma è paradossale che vogliano addirittura dare lezioni di morale, proprio loro che sono ormai maestri delle grandi ammucchiate a fini elettorali. Abbiamo lavorato cinque anni per risollevare le sorti di una terra massacrata dalle incapacità della sinistra: la nostra priorità è continuare a dare risposte concrete agli umbri e, se qualcuno si rispecchia nelle idee e nel programma che il centrodestra ha per il futuro dell’Umbria, lavoreremo insieme in maniera costruttiva affinché possa dare il suo contributo».
Pd Terni: «Bandecchi, obiettivi personali anteposti a tutto»
«Stefano Bandecchi – afferma la segreteria del Pd di Terni – è un personaggio in cerca d’autore e visibilità e non smette di dimostrarlo. È sempre stato chiaro che il suo campo fosse la destra-destra, nonostante strumentali e costanti tentativi di camuffaggio, e nonostante nella dichiarazioni, con la ormai nota umiltà, accosti il suo nome addirittura a De Gasperi. Niente di nuovo sotto il sole perciò, come è sempre stato lapalissiano che il Comune di Terni non è mai stato l’obiettivo, nè l’amministrazione della città una sua preoccupazione, ma un gradino verso la scalata politica utile all’uomo e all’imprenditore. Cosa che ha dimostrato ogni giorno di questo mandato amministrativo, mai rivolto alle problematiche della città. In consiglio comunale arriva alle mani con esponenti di FdI e poi cerca strapuntino regionale con Tesei, perché ‘vado a mette a posto le cose con quelli che erano fratelli miei fino all’altro ieri’ e perché, spiega, si candida per aiutare Tesei a fare quello che la sua amministrazione non è stata capace di fare. La pessima battuta sulla segretaria Pd Schlein non è altro che l’ennesima espressione di becerume, che non poteva evidentemente esimersi dal ribadire, ma il partito di maggioranza di governo, nel momento più basso della sua credibilità, accentandolo dimostrerebbe di poter scendere ancora più in basso».
Paparelli (Pd): «Bandecchi e Tesei, due facce della stessa medaglia»

«Ho sempre pensato e sostenuto pubblicamente, sin dai tempi del ballottaggio in cui mi sono astenuto, che a Terni ci fossero due destre, quella di Bandecchi, giunta a Terni grazie al duo Tajani/Nevi (Bandecchi stesso ancora oggi si dichiara vicino e finanziatore di FI), e quella di Meloni e Salvini. Ora finalmente – a parlare è il consigliere regionale Fabio Paparelli (Pd) – si fa chiarezza e Bandecchi getta la maschera dì pseudo centrista per accodarsi ad un’alleanza di destra che mette in chiaro questa realtà. È interessante chiedere cosa ne penseranno adesso i dirigenti locali del centrodestra che fino a ieri lo additavano e accusavano di alcune incivili nefandezze, tra sputi e grida, arrivando a chiedere la revoca della cittadinanza onoraria a suo tempo maldestramente concessa. Cosa ne pensano inoltre i membri della sua giunta che, ad ogni piè spinto rimarcavano la loro adesione da sinistra ad Ap e perfino quegli elettori di centrosinistra che, in buona fede, lo hanno votato al ballottaggio. È inqualificabile – prosegue Paparelli – il modo in cui oggi lo stesso Bandecchi, provando a giustificare questa scelta, ha dichiarato di non avere nulla in comune con il Pd e la sua segretaria nazionale. Il suo agire in maniera becera, irrispettosa e muscolare è il solo modo che ha per provare a guadagnarsi spazio sui media. È pur vero che un sindaco che si permette di sputare e insultare cittadini e tifosi, non poteva trovare un’altra collocazione se non in quella di una destra completamente allo sbando. Ma chi conosce i veri rapporti tra Bandecchi e gli esponenti della destra locale, segnati da un conflitto perenne in consiglio comunale, è legittimo che si domandino anche quali siano i veri motivi che hanno portato a questa alleanza: che di politico potrebbe avere davvero ben poco. Rimaniamo dunque fermamente convinti – conclude il consigliere regionale Dem – che la nostra comunità meriti di più: merita un confronto serio e costruttivo, non alleanze dettate da interessi personali e poteri fini a se stessi. Bendecchi e Tesei sono, in fondo, due facce della medaglia. Sono l’espressione complementare dell’arroganza di una destra incapace e inconcludente che l’Umbria non merita».
Pennoni (Azione): «Due ubriachi che si appoggiano l’un l’altro per non cadere»

Così il segretario provinciale di Terni di ‘Azione’, Michele Pennoni: «’Allearsi perfino con Satana’: questi devono essere stati i termini dell’accordo tra Alternativa Popolare e Giorgia Meloni per il centrodestra. Paura del voto è capitata di vederne nel corso della storia ma questa volta rimarrà memorabile. La presa in giro degli elettori di entrambe le parti, l’imbarazzo totale, completo, assoluto dei consiglieri comunali e dei membri di partito scavalcati da Roma, lo sconcerto e lo spaesamento di militanti e simpatizzanti che si ritrovano, dalla sera alla mattina, a camminare al fianco all’oggetto delle loro invettive. La politica è affare complesso ma talvolta ci stupisce con la sua semplicità e mai come in questo caso non serve essere politologi per riconoscere in questa vicenda l’esempio dei due ubriachi che si appoggiano l’un l’altro per non cadere. E non basteranno le tonnellate di chiacchiere che verranno scaricate addosso ai cittadini per cercare di indorare una pillola impossibile da ingerire per chiunque. Impossibile dimenticare le risse, gli insulti, la vergogna portata sul nome della città da quelle figure a cui sono affidate funzioni pubbliche e che, secondo la nostra costituzione (art. 54) ‘hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore’; ma soprattutto impossibile dimenticare la dissonanza su tutti i temi dell’amministrazione pubblica, dall’ospedale allo stadio-clinica. Non sarà questo un colpo di spugna che potrà far dimenticare le tribolazioni per le liste d’attesa, la fuga dei dirigenti dall’ospedale, lo stato delle strutture sanitarie. A chi vorrà poi insinuare che questo accordo potrà cambiare le sorti dello scenario politico, togliamo subito ogni dubbio: non cambia nulla perché l’unico soggetto serio ed affidabile era e rimane Stefania Proietti e il suo progetto di un’Umbria moderna e coesa, in cui ogni territorio conta, in cui nessuno viene lasciato indietro. L’unica vittima di questo accordo è la fiducia dei cittadini nella politica: voltare gabbana in questo modo nel minore dei casi avrà causato giramenti di testa ma è probabile che imprenditori, professionisti, moderati che avevano guardato a destra nell’illusione di qualcosa di diverso, si rifugino nel non voto».
Proietti (Pd): «Ora è più facile capire da che parte stare»

«In vista delle prossime elezioni regionali, ma direi anche in vista del futuro politico della nostra città, voglio ringraziare il sindaco Bandecchi per aver finalmente palesato la sua identità fascista e omofoba». Così la consigliera comunale ternana del Pd, Maria Grazia Proietti. «Grazie, per chi avesse ancora dubbi sarà più facile capire da che parte stare. Bandecchi oggi ha detto che il suo modello è De Gasperi, forse dovrà ripassare la storia del nostro Paese, sempre che gli interessi. De Gasperi patì il carcere e la povertà durante il fascismo, ebbe sempre come principio dominante il bene comune, Bandecchi che si allea con chi rappresenta quello che De Gasperi aveva combattuto, è sicuro di conoscerlo il suo pensiero? Oggi ha avuto di nuovo parole volgari nei confronti di una donna, la segretaria del Pd, solite battute che nascondono il niente del suo pensiero. Durante il consiglio comunale di Terni – prosegue Maria Grazia Proietti – ho assistito molte volte, sicuramente troppe, a teatrini nel quale il sindaco, principale attore, con termini volgari e vecchi ha rimarcato quale fosse l’attenzione di un uomo nei confronti di una donna e soprattutto suggeriva stereotipi di comportamento che offendevano tanto le donne che gli uomini, naturalmente non intendo ripeterli. Ha spesso usato un linguaggio violento nei confronti delle opposizioni, tanto di destra che di sinistra, affermando che potevamo capire solo quel linguaggio. Fino ad arrivare a pochi giorni fa, quando ha abbaiato, sì proprio il verso del cane, mentre parlava una consigliera comunale di opposizione. Potrei andare avanti per molto, ma credo che l’apice si sia raggiunto quando ha voluto ‘rinfrescare’ un cittadino, sputandogli in faccia ben due volte. Oggi voglio rivolgere una domanda alle donne, e non solo, soprattutto alle consigliere di maggioranza: ma non vi sentite offese e minacciate come donne, come madri? Cosa vi frena dal prendere le distanze da un uomo con parole e atteggiamenti così violenti, maschilisti, omofobi? Mai avete detto una parola in difesa delle donne e, come me, ne avete sentite di parole offensive durante il consiglio comunale. Ho raccolto solo il vostro silenzio. Soltanto una donna del consiglio comunale della maggioranza ha lasciato il suo posto per aderire al gruppo misto. Dove non può la solidarietà politica, potrebbe la solidarietà femminile? Ci avevo creduto, ci avevo provato anche durante le sedute del consiglio comunale a poter ristabilire un clima collaborativo, pur nella diversità delle vedute e per il bene della nostra città. Non è stato possibile e voi donne della maggioranza, non avete mai speso non dico una parola, ma un gesto nei nostri confronti, di donne lese, offese per il solo fatto di essere opposizione politica e donne».