Orrore ad Arrone, dove una cagnetta è stata trovata morta dal suo padrone a pochi metri dalle abitazioni, letteralmente dilaniata. La convinzione, maturata dopo aver sentito anche il parere di un medico veterinario esperto, è che la bestiola sia stata aggredita e uccisa da un branco di animali selvatici: lupi forse, ma non è escluso che possa trattarsi di cinghiali o altri cani che vivono allo stato brado. Il fatto, accaduto nella tarda serata di martedì in località Castiglioni, fa seguito ad altri episodi del genere avvenuti nei giorni scorsi e, anche per questo, ha suscitato un certo allarme fra i residenti della zona che chiedono alle autorità di intervenire a tutela dell’incolumità dei cittadini e degli stessi animali.
Il fatto Erano circa le 23 di martedì 1° settembre quando un uomo che vive nella frazione di Castiglioni (Arrone) è uscito dalla propria abitazione dopo aver sentito un forte trambusto. Sul momento non si è accorto di nulla, complice il buio. Poi non sentendo più la sua cagnolina abbaiare – una bretoncina di taglia media – è andato a controllare nei pressi della cuccia. L’orrenda scoperta è avvenuta lì, quando ha tirato la catena con attaccato ciò che restava del povero animale.
Nessuna verifica Il mattino seguente l’uomo si è attivato contattando le istituzioni preposte. Nessuno però, quanto pare, si è attivato per andare a verificare direttamente la situazione. Così il cittadino, affranto per l’accaduuto, è stato ‘invitato’ ad occuparsi direttamente dello smaltimento della carcassa – invece di consegnarla all’istituto zooprofilattico per ulteriori accertamenti – senza altri chiarimenti né interventi di sorta. Alla fine le immagini del cane ucciso sono state inviate ad un veterinario, esperto di animali selvatici. Da lui è arrivata la conferma che l’accaduto era da ricollegare ad un’aggressione di animali selvatici, che però potrebbero non essere lupi. Le ipotesi del professionista non escludono infatti cinghiali né altri cani, randagi resi aggressivi dalla fame.
Preoccupazione Il fatto è avvenuto a non più di una decina di metri di distanza da un gruppo di case dove vivono diverse famiglie. Anche per questo fra i cittadini monta la preoccupazione per episodi che, fino a qualche tempo fa, potevano interessare soprattutto animali al pascolo – pecore, capre, vitelli – o custoditi a una certa distanza dalle zone urbanizzate. «Oltre alla sicurezza degli animali – spiega un cittadino – c’è di mezzo anche la nostra, visto che uno rischia di ritrovarsi ammazzato anche il cane che tiene fuori dalla propria casa. Il fatto è accaduto accanto alle abitazioni, in un’orario in cui, soprattutto d’estate, c’è ancora gente in giro, anche famiglie con bambini. Per questo tutto ciò non ci fa stare tranquilli».
«Dove sono le istituzioni?» «Il rischio – denuncia un altro residente – è che le persone finiscano per farsi giustizia da sole, difendersi da eventuali ma anche dai danni economici e affettivi che queste situazioni comportano. Negli ultimi giorni sono accaduti altri episodi simili nel territorio di Arrone, in Valnerina. Questo vuol dire che la pressione dei ‘selvatici’ si è ormai estesa anche alle zone abitate. E ci stupisce che nessuno, fra Provincia, Asl e Forestale, stia intervenendo per controllare e limitare una situazione che si sta facendo sempre più pesante».