
Mario De Martino ha 51 anni, vive ad Arrone e convive con una malattia terribile: la sindrome di Werner – una patologia genetica ereditaria e degenerativa che causa un invecchiamento precoce e che ha determinato la sua invalidità al 100% – che lo costringe a muoversi con la sedia a rotelle o, al massimo, con le stampelle.
La rabbia Ma Mario De Martino deve anche convivere con «l’indifferenza e la mancanza di sensibilità – racconta ad umbriaOn – dei così detti normali. Ci devo convivere, ma non riesco e nemmeno voglio abituarmici. Così, quando mi capitano episodi come quello di pochi giorni fa, la rabbia e la delusione diventano insopportabili».

Il parcheggio I fatti sono questi: «Era una giornata nella quale le mie possibilità di movimento erano discrete ed ho deciso di andare a fare la spesa in un supermercato della Valnerina, che è dotato – anche dopo mie sollecitazioni – di posti auto riservati ai disabili. Solo che ho trovato il posto occupato da un mezzo dell’Asm. Sono andato nel bar accanto al supermercato e, riconosciuto dalla divisa l’autista del mezzo, lasciato con i finestrini totalmente aperti e accessibili ad estranei – e gli ho chiesto se si era accorto di aver parcheggiato dove non poteva. L’ho anche avvertito di aver fotografato il mezzo e di avere intenzione rivolgermi alla direzione Asm ed ai vigili urbani. La sua risposta è stata la seguente: «Che c… me ne frega a me, io sto prendendo il caffè».
L’Asm Mario De Martino, allora, si è rivolto direttamente all’Asm: «Via mail, perché non sono mai riuscito a parlare al telefono con un dirigente» ed ha scritto di aver «già segnalato il vostro mezzo al comandante dei vigili urbani di Arrone, inoltre è nelle mie intenzioni denunciare l’accaduto ai carabinieri ed eventualmente procedere anche attraverso le vie legali per il trattamento indegno subito da un vostro dipendente». La risposta di Carlo Barbanera, dell’area Ambiente, è stata questa: «Le confermo che abbiamo subito preso in carico la Sua segnalazione ed effettuato le verifiche del caso. Nello scusarci per l’increscioso episodio (peraltro limitato ad una sporadica sosta di qualche minuto) è nostra premura farle sapere che abbiamo intrapreso tutte le azioni necessarie al fine di impedire che esso si possa ripetere in futuro».
Il commento A Mario de Martino questa risposta è sembrata un altro schiaffo: «Che significa, secondo l’Asm, quel “peraltro limitato ad una sporadica sosta di qualche minuto”? La dignità di una persona, normodata o disabile che sia, non si calcola a tempo. E nemmeno il rispetto che le si deve. Questo, forse, all’Asm non lo sanno, ma spero che ci sia qualcuno in grado di insegnarglielo».