Asm Terni-Acea, il gruppo romano al 45%

Via libera al secondo closing er la multiutility integrata. Masselli: «Messa in sicurezza». Fiorelli: «Svenduta, scelta scellerata»

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Secondo closing perfezionato e partita chiusa. Nuovo step per l’aggregazione industriale che vede protagoniste Asm Terni, Acea e il Comune: «A seguito del perfezionamento di questo accordo, la partecipazione di Acea – scrivono da via Capponi – nel capitale sociale di Asm sale al 45% e l’utility umbra acquisisce il 20% del capitale di Orvieto Ambiente, la società spinoff di Acea Ambiente. Si rafforza così la prima multiutility integrata umbra, una realtà industriale attiva nel settore idrico, nella gestione dei rifiuti, nella produzione di energia elettrica e nella distribuzione e vendita di elettricità e gas». Mirko Menecali è il presidente della partecipata: «Siamo molto soddisfatti della conclusione di questo percorso attraverso il quale si è dato vita alla costituzione di una importante realtà industriale che mi pregio di presiedere che è stata, è e sarà motivo di orgoglio per tutti i cittadini ternani». Come noto il consiglio comunale dovrà esprimersi sulla presa d’atto della nuova composizione societaria.

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Masselli: «Messa in sicurezza Asm». Fiorelli (M5S) attacca

Lo scontro politico sul tema non poteva mancare: «Noi abbiamo messo in sicurezza Asm. Abbiamo creato le condizioni – le parole del candidato a sindaco del centrodestra Orlando Masselli – perché diventi una multiutility regionale e un player nazionale. In grado di competere a Perugia così come in ogni città. Noi abbiamo realizzato un aumento di capitale fino a 84.7 milioni di euro. Tutto questo mantenendo il controllo pubblico da parte del Comune di Terni. Lo sviluppo del territorio passa anche per aziende pubbliche che portino utili nelle casse del comune. Utili da investire, per abbassare i costi delle bollette». Sponda Claudio Fiorelli, candidato del Polo alternativo (M5S, Bella Ciao, Terni Conta), la visione è diversa: «Scelta scellerata che concentra nelle mani di un’azienda privata quotata in borsa la gestione di servizi pubblici essenziali. Da oggi è di fatto sotto il controllo di una multinazionale quotata in borsa. Una società quotata in borsa risponde solamente ai propri azionisti. A nessun altro. Non di certo ai cittadini a cui fornisce servizi in sostanziale regime di monopolio. Non di certo a qualche politico ternano che dopo aver chiuso gli occhi di fronte alla svendita di un pezzo importantissimo del patrimonio pubblico dice di voler cercare convergenze con la proprietà romana. Ora Acea cercherà di fare quello che fanno tutte le aziende quotate in borsa per sopravvivere: massimizzare i profitti a discapito delle tariffe che pagheranno i cittadini ternani. Ed è naturale che quei profitti verranno sottratti al territorio e distribuiti altrove. È scandaloso che tutto questo sia avvenuto senza che Acea abbia presentato un piano industriale. Non sappiamo ad oggi come e quanto Acea investirà, quali impianti vorrà insediare in un territorio già saturo di inquinamento e veleni. Da sindaco di Terni mi impegnerò con tutte le forze e i mezzi a disposizione per arginare questo strapotere che consente oggi ad Acea di fare il bello e il cattivo tempo. Nessuno può decidere al posto nostro le politiche dei servizi pubblici essenziali. Restituiremo dignità alla nostra comunità. Noi del Polo alternativo per Claudio Fiorelli sindaco siamo gli unici ad opporci a questa scellerata scelta».

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