«Nonostante le difficoltà del mercato e la mancata definizione di un accordo di programma, gli impegni aziendali ad investire per il rilancio dell’azienda ed il mantenimento dei livelli occupazionali sono stati realizzati senza alcun rallentamento e il percorso di rilancio dell’azienda è quindi proseguito con determinazione»: parola del cavaliere Giovanni Arvedi, presidente del gruppo Arvedi, che ha recapitato a casa dei dipendenti di Acciai Speciali Terni una dettagliata lettera in cui fa il punto dello stato di avanzamento di investimenti.
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Quelli già «lanciati e in corso di realizzazione», spiega, ammontano «a 325 milioni di euro», di cui 160 milioni realizzati e 165 milioni in corso, a questi se ne aggiungeranno «altri 232 milioni» che «verranno lanciati» nel 2025 nei vari ambiti previsti, mentre «ulteriori 411 milioni per la produzione di acciaio magnetico rimangono ancora parte integrante del piano industriale di rilancio». Un progetto, quello del magnetico, che rimane dunque al momento confermato, anche se Arvedi avverte che «l’attuazione è oggi limitata alla ricerca e agli interventi necessari per la produzione del nastro a caldo», mentre «la realizzazione degli impianti di produzione a freddo è stata consapevolmente posticipata in attesa di un quadro più chiaro dell’evoluzione del mercato dell’auto elettrica», a cui è direttamente collegata. «Una scelta prudente e responsabile – commenta Arvedi- che si sta dimostrando corretta, alla luce dell’incertezza che ancora caratterizza questa fase».
Nel dettaglio, il valore degli investimenti complessivi elencati da Arvedi ammonta a 107 milioni di euro in ambiente e sicurezza, a 67 milioni per la decarbonizzazione e l’efficientamento energetico, a 215 milioni per lo sviluppo delle capacità produttive di laminato a freddo e la riorganizzazione dei centri di servizio e distribuzione, a 160 milioni per la riqualificazione degli impianti e il miglioramento della qualità. Altri 4 milioni di euro di investimento ciascuno sono previsti al Tubificio e alla Società delle Fucine, divisione quest’ultima nella quale per il 2025 è previsto un aumento della capacità produttiva attuale di circa il 20% e nove assunzioni, come già emerso nei giorni scorsi. Proprio sul fronte dell’occupazione, «l’impegno per il mantenimento dei livelli occupazionali non solo è stato rispettato – scrive ancora il presidente del gruppo Arvedi -, ma superato, con una crescita degli organici fino ad oggi di 59 unità rispetto al 2022 e la stabilizzazione di 117 lavoratori interinali», un risultato, sempre secondo l’industriale «significativo» e che «conferma la solidità del piano industriale».
Nella lettera – proprio in apertura – non poteva mancare un riferimento alla morte di Sanderson Mendoza, il 26enne dipendente di Tapojärvi morto a marzo dopo un’incidente sul lavoro all’interno di Ast. Il cavaliere torna a esprimere «grande dolore» e assicura che Arvedi Ast «sta collaborando in modo pieno e trasparente con le autorità competenti per individuare le cause dell’incidente e contribuire a fare luce su quanto accaduto».