Aggiornamento martedì ore 15 – All’indomani è la stessa Tapojärvi ad intervenire con una nota. «L’incidente accaduto lunedì sera presso il parco scorie dello stabilimento, che ha coinvolto un dipendente di Tapojärvi – si legge – ha profondamente colpito la nostra azienda. Esprimiamo la massima solidarietà e vicinanza al giovane lavoratore coinvolto e alla sua famiglia, in questo momento così drammatico. Il nostro pensiero va innanzitutto a lui e alla sua famiglia con l’augurio di un pieno recupero». La società finlandese, alla luce di quanto accaduto, spiega che sta «collaborando pienamente con Arvedi-Ast e le autorità competenti per accertare le dinamiche dell’incidente» e ribadisce il proprio «fermo impegno per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori di Tapojärvi».
Aggiornamento martedì ore 11 – Sono sempre molto gravi le condizioni di S.M., il 26enne ternano ricoverato dalla tarda serata di lunedì al centro grandi ustionati dell’ospedale Sant’Eugenio di Roma. Dalla ASL Roma 2 si apprende che il giovane è ricoverato con riserva di prognosi in rianimazione, intubato, ed attualmente è «in fase di stabilizzazione».
Aggiornamento martedì ore 5.30 – Le condizioni del giovane operaio, trasferito al Sant’Eugenio di Roma, sarebbero molto gravi. Avrebbe riportato ustioni di 2° e 3° grado sul 76% del corpo. Scontata l’apertura di un fascicolo da parte della procura della Repubblica di Terni – il pubblico ministero competente è Marco Stramaglia – per accertare e ricostruire ogni dettaglio del grave fatto. Il mezzo coinvolto e l’area sono stati posti sotto sequestro per procedere alle indagini.
Aggiornamento lunedì ore 22 – I vigili del fuoco di Terni, in una nota, spiegano che «alle ore 21 le squadre della centrale sono dovute intervenire per spegnere un mezzo, denominato Klingher, adibito al trasporto delle siviere con all’interno l’acciaio fuso. Sul posto due squadre, con due Aps e due autobotti, oltre all’ufficiale di servizio e il carro Nbcr (nucleare, biologico, chimico, radiologico ndR). L’autista del mezzo è stato soccorso dal 118».
La notizia
Grave incidente sul lavoro nella prima serata di lunedì, intorno alle ore 20.30, presso le acciaierie di Terni. Sarebbe avvenuto lungo il percorso che collega i forni di Ast e la rampa scorie, in area – sembra – di competenza Tapojärvi.
Un mezzo da lavoro – denominato KIROW – per cause in corso di accertamento, ha preso fuoco. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e gli operatori del 118, unitamente al personale interno del sito siderurgico.
Un giovane addetto dell’azienda Tapojärvi – S.M. di 26 anni di età, autista del veicolo – sarebbe rimasto coinvolto, riportando ustioni: l’operaio è stato trasportato d’urgenza in ospedale dagli operatori del 118. Le sue condizioni – si apprende da fonti sindacali – sarebbero molto gravi, tanto da rendere necessario il trasferimento in ambulanza presso il centro grandi ustionati dell’ospedale Sant’Eugenio di Roma. Le lesioni più importanti riguarderebbero gli arti.
Secondo una prima ricostruzione, il mezzo da lavoro avrebbe preso fuoco a seguito della fuoriuscita di scorie liquide dalla ‘paiola’ che trasportava. Previsto un incontro nelle prossime ore, fra la tarda serata e la notte, fra i sindacati/rsu, Ast e Tapojärvi per fare il punto della situazione.
La nota di sindacati e rsu Fim, Fiom e Uilm. Scatta lo sciopero
A seguito dell’incontro notturno fra i sindacati, Ast e Tapojärvi, le segreterie provinciali di Fim, Fiom e Uilm, le rispettive rsu in Ast e le rsu di Tapojärvi hanno diffuso una nota in cui affermano che «in questo momento così delicato per il gravissimo infortunio avvenuto al lavoratore dipendente della società Tapojärvi alle ore 20.05 di lunedì nello stabilimento di Acciai Speciali Terni», esprimono «la massima solidarietà e vicinanza al lavoratore e ai sui famigliari. Le notizie frammentate che ci arrivano indicano una gravità assoluta per il giovane lavoratore di Tapojärvi che è stato trasferito presso il centro grandi ustioni di Roma. Auspichiamo e auguriamo al lavoratore il miglior esito possibile per i difficili momenti che sta attraversando».
«Il fatto avvenuto all’interno del reparto di Ast – proseguono i sindacati dei metalmeccanici – ripropone con forza il tema della sicurezza all’interno di tutti i luoghi di lavoro, che deve essere prioritaria su tutto e che in questi lunghi anni, a partire dal Covid, ha cambiato radicalmente la percezione dei lavoratori che hanno più paura e si sentono meno sicuri rispetto al passato. Come organizzazioni sindacali negli ultimi mesi abbiamo più volte sollecitato un cambio di passo proprio di quella percezione che vanifica anche gli sforzi fatti sui temi della sicurezza, ai diversi livelli, consapevoli che tra buoni propositi annunciati e reali operazioni messe in campo c’era ed ancora c’è un notevole scostamento».
«Non a caso unitariamente, nella sede della prefettura, come organizzazioni sindacali abbiamo proposto un aggiornamento del protocollo che affronta i temi inerenti salute, ambiente e sicurezza e coinvolge tutti i soggetti interessati, con l’obiettivo di raggiungere e salvaguardare i lavoratori dentro la fabbrica e i cittadini fuori. Contestualmente le rsu e le segreterie in questi mesi hanno più volte segnalato le criticità in riferimento alla viabilità anche nella zona dove si è verificato l’incidente ed una riunione era anche stata programmata per giovedì prossimo».
«Intanto la magistratura ha sequestrato il mezzo e l’intera area – proseguono sindacati confederali e rsu -. Confidiamo nel lavoro degli inquirenti che chiariranno le dinamiche dell’incidente, cosa che ancora non abbiamo potuto approfondire nella riunione immediata richiesta dalle organizzazioni sindacali e terminata alle ore 2 di martedì».
«Riteniamo – concludono – sia necessario riaprire con Ast e le aziende dell’indotto la discussione sul sistema delle relazioni industriali che devono essere ancora più trasparenti, partecipate e propositive». Infine, «vista la gravità dell’accaduto», le rsu di Tapojärvi proclamano «otto ore di sciopero in tutti i turni di lavoro di martedì 11 marzo», contestualmente le rsu di Fim, Fiom e Uilm e le segreterie territoriali dei tre sindacati ritengono «fondamentale che rispetto a tali episodi tutti si debbano fermare per una riflessione approfondita sul valore della sicurezza della salute nei luoghi di lavoro». Per questo la decisione è stata quella di «estendere lo sciopero per tutto il personale diretto e ditte terze di Ast e Tubificio».
Fismic e Ugl condividono la protesta e polemizzano
La proclamazione dello sciopero apre un fronte all’interno dei sindacati: da segnalare infatti la dura presa di posizione delle rsu di Fismic e Ugl metalmeccanici che, pur condividendo l’iniziativa di protesta, si dicono «stupite e rammaricate» che, «di fronte a un fatto così grave, Fim, Fiom e Uilm abbiano scelto di intraprendere iniziative unilaterali, senza interpellare le scriventi organizzazioni sindacali presenti in Ast».
«La sicurezza sul lavoro – proseguono – non può essere terreno di divisioni né di battaglie politiche tra sigle: deve essere, come fino ad ora è sempre stato, tema condiviso». Sempre secondo Fismic e Ugl, «la sicurezza deve essere una priorità assoluta e richiede l’impegno di tutti, aziende, istituzioni e sindacati». Le rsu delle due sigle chiedono «con forza che si apra immediatamente un confronto serio con Arvedi-Ast e con tutte le aziende dell’indotto per ridefinire un sistema di relazioni industriali, partecipato ed orientato alla prevenzione» e che «su questi temi non si proceda più in maniera unilaterale, ma che ogni iniziativa sindacale venga condivisa e discussa con tutte le organizzazioni rappresentative, per il bene di tutti i lavoratori», perché «la sicurezza sul lavoro è un diritto di tutti, non un vessillo di pochi».
In merito all’incidente interviene anche il segretario regionale della Uil, Fabio Benedetti, secondo il quale il gravissimo infortunio in Ast «ci deve far interrogare su una situazione di necessario cambio di passo quanto a sicurezza e salute sui luoghi di lavoro. Sicurezza e salute che deve essere garantita dalle prassi nell’azione quotidiana e dalla trasparenza dei rapporti di lavoro. Quanto avvenuto ieri sera (lunedì, ndr), invece, ci pone di nuovo di fronte ad un interrogativo: a che prezzo le vite umane sono appese alla fatalità e quanto questi episodi sono evitabili?». Benedetti ricorda che «l’Umbria, stando ai dati dell’Osservatorio Vega, conta già 4 decessi e diversi infortuni gravi: una strage che non può proseguire. Per questo lo sciopero proclamato da Fim, Fiom e Uilm per oggi è fondamentale, per dare un segnale e per sensibilizzare».
Le reazioni di politica e istituzioni
L’assessore regionale alle politiche del lavoro Francesco De Rebotti e la presidente della Regione Umbria Stefania Proietti esprimono «la massima vicinanza e solidarietà al giovane lavoratore della società Tapojärvi che lunedì sera, poco dopo le ore 20, ha subito un gravissimo incidente sul lavoro nello stabilimento della Acciai Speciali Terni, quando si è incendiato un Klinger adibito al trasporto delle siviere contenenti all’interno l’acciaio fuso». Solidarietà espressa «al lavoratore e ai suoi familiari, augurandogli di superare nel miglior modo possibile queste ore difficili che sta attraversando presso il centro grandi ustioni di Roma». «Questo doloroso episodio, l’ultimo purtroppo di una lunga serie – proseguono De Rebotti e Proietti – ci costringe a confrontarci con una dura realtà: l’Umbria continua a registrare un tasso di infortuni sul lavoro che supera la media nazionale, collocandosi tra le regioni con la più alta incidenza in Italia. È ormai tempo che istituzioni, aziende e lavoratori collaborino attivamente per migliorare le condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro, promuovendo prevenzione e formazione in questo campo, affinché ogni lavoratore possa sentirsi protetto e tornare a casa in sicurezza ogni giorno. Da parte nostra – concludono – imprese e lavoratori troveranno sempre la massima disponibilità a collaborare per affrontare questa sfida e costruire un futuro in cui la sicurezza dei lavoratori sia una realtà consolidata, a partire dall’Ast e dal suo piano industriale sui cui ci aspettiamo responsabilità definitive e non più rinviabili».
Così il Pd di Terni, gruppo consiliare e segreteria comunale: «In attesa di conoscere le ragioni di un fatto gravissimo e drammatico, ci interroghiamo sulle condizioni di lavoro e sulla sicurezza alle acciaierie. In un periodo così delicato per il futuro dello stabilimento e dei lavoratori, mentre l’accordo di programma resta fermo, ci troviamo di fronte ad un nuovo drammatico incidente sul lavoro. Coltiviamo la profonda speranza che prevalga la vita nella dura lotta che questo giovane operaio si trova a combattere e chiediamo che questa tragica occasione possa favorire discussione e confronto leale tra istituzioni, azienda e organizzazioni sindacali sul tema della sicurezza sui luoghi di lavoro. Allo stesso tempo, auspichiamo con forza che la magistratura accerti con efficacia e urgenza ogni dettaglio».
«Ho appreso con sgomento del gravissimo infortunio occorso nella serata di lunedì presso la rampa scorie delle acciaierie di Terni – afferma il capogruppo del M5S in consiglio regionale, Luca Simonetti -, uno dei luoghi più critici per la sicurezza e la salute sul lavoro in Umbria. Prima di tutto intendo esprimere la mia solidarietà e vicinanza, e quella della III commissione regionale con delega alla sicurezza sul lavoro, alla famiglia del lavoratore e a tutti i dipendenti del polo siderurgico. Quando succedono eventi del genere è una sconfitta per tutti. Fermo restando che spetta agli inquirenti chiarire la dinamica dell’incidente, è innegabile che la percezione della sicurezza sul lavoro in Ast negli ultimi anni è sensibilmente peggiorata. Dobbiamo dare un segnale forte e una risposta ferma contro le preoccupazioni che stanno emergendo dentro e fuori il perimetro di Ast, in attesa di avere al più presto tutte le informazioni su quanto accaduto, nonché le condizioni in cui concretamente operano le maestranze».
Alleanza Verdi-Sinistra Terni esprime «pieno sostegno alle iniziative di lotta promosse dalle organizzazioni sindacali a seguito del gravissimo incidente. Si tratta, purtroppo, di un evento annunciato. Con una interrogazione depositata a maggio dello scorso anno presso il Ministero dell’Industria e il Ministero del Lavoro – afferma AVS Terni – l’onorevole Elisabetta Piccolotti aveva già segnalato che gli infortuni nel sito Ast, soprattutto presso le ditte sub appaltatrici, erano cresciuti di numero, in un contesto di intensificato ricorso alla esternalizzazione dei servizi, con appalti affidati ad aziende che applicano contratti diversi da quello dei metalmeccanici, solo per risparmiare sul costo del lavoro».
Il presidente della Provincia di Terni, Francesco Maria Ferranti, esprime «vicinanza e sostegno alla famiglia e a tutti i lavoratori di Ast. Non è la prima volta che accadono incidenti alle acciaierie – aggiunge – e questo conferma l’importanza di tenere sempre alto il livello di sicurezza su tutti i luoghi di lavoro, specie in quelli come il sito ternano che per le sue particolarità richiede ancora più impegno per tutelare e migliorare lavoro, ambiente e sicurezza. Condivido lo sciopero indetto dai sindacati, esprimo solidarietà a tutti i lavoratori che stanno vivendo ore di grande preoccupazione per il loro collega ed auspico che si faccia chiarezza in tempi rapidi sulle dinamiche dell’incidente».