Bar dell’ospedale di Perugia: arriva la Guardia di finanza

La vicenda del mancato rimborso delle bollette si arricchisce di un nuovo capitolo

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di Giovanni Cardarello

In primo luogo c’è stata la scoperta del mancato rimborso delle bollette della luce e dell’acqua. In seconda battuta la segnalazione della vicenda alla procura della Repubblica. Poi c’è stato il blocco del servizio e la sua messa, integrale, a bando. Dopo si è assistito alla sospensione di uno dei lotti della stessa gara d’appalto, quello da 1,3 milioni di euro, e in ultimo c’è stato il blitz della Guardia di finanza per acquisire tutta la documentazione riguardante il caso.

Parliamo del caso relativo al bar dell’ospedale ‘Santa Maria della Misericordia’ di Perugia. Uno dei servizi non sanitari maggiormente utilizzati dall’utenza. Un servizio gestito negli ultimi anni da un’importante Spa con sede nel Veneto. Secondo quanto ricostruito, non sarebbero stati installati i contatori per la contabilizzazione del consumo di acqua e luce. Utenze di cui è titolare l’ospedale di Perugia, determinando di fatto l’impossibilità di rimborsare alla direzione del nosocomio la quota parte di consumi. Una quota parte stimata in oltre un milione di euro, Iva esclusa. La vicenda, emersa in tutto il suo fragore lo scorso dicembre, ha vissuto nel frattempo vari capitoli gli ultimi dei quali sono, verosimilmente, i più delicati.

Sì perché, passi per la sospensione del servizio, per la sua messa a bando integrale e perfino per la sospensione di uno dei lotti a causa del ricorso di uno dei concorrenti, ma il blitz della Guardia di finanza di Perugia fa salire di livello la questione. Blitz che, come riporta il quotidiano ‘Il Corriere dell’Umbria‘, è avvenuto a metà della scorsa settimana su indicazione del procuratore della Corte dei Conti, Rosa Francaviglia.

Un’azione volta ad acquisire tutta la documentazione relativa al caso. Un accertamento che ci risulta essere stato molto accurato e dettagliato, nel quale si è prestata particolare attenzione al reale valore all’ammanco, si parla di un milione di euro ma alcune stime più approfondite fanno salire il mancato rimborso a 1,7 milioni, al concordato tra azienda e Spa, un saldo e stralcio da 580.000 euro e soprattutto agli estremi per un possibile danno erariale. Ora la palla passa al procuratore e la sensazione è che si sia solo all’inizio di un percorso lungo e complesso.


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