di Giovanni Cardarello
Qualche anno fa, in un famoso quiz televisivo italiano, un concorrente vinse una cospicua somma di denaro azzeccando la risposta ad una domanda sul basket. La domanda era relativa a quale fosse il record mondiale, certificato, di punti realizzati in un singolo match.
La risposta, per gli amanti della palla a spicchi, era quasi scontata. Il record sono i famigerati 100 punti realizzati dal campione NBA Wilt Chamberlain il 2 marzo 1962, alla Herchey Sports Arena di Hershey, Pennsylvania nella sfida tra Philadelfia Warriors, la franchigia antenata di quella di Stephen Curry e i New York Knicks. Il match termina 169 a 147. E non c’era il tiro da tre punti. Ma se il quiz si fosse svolto in questi giorni la risposta data sarebbe risultata sbagliata. Il record assoluto, infatti, non è di Wilt Chamberlain ma di un, allora, giovane cestista umbro, Alessandro Dolfi per tutti Soldino che il 27 maggio 1976, nel torneo giovanile Basket Primavera, di punti ne realizza 102. La sfida era tra Città di Castello e Assisi e il parquet dei record era il campo all’aperto della Scuola Media Dante Alighieri nel tifernate, oggi in demolizione per essere ricostruire più grande e più bella di prima entro il 2026.
Ma forse del vecchio complesso converrebbe conservare almeno una pietra del campo dello storico record. Record che, peraltro, in questi giorni viene certificato ufficialmente dalla Federazione Italiana Pallacanestro. FIP che è stata attivata da Coach Serafini, il tecnico del Città di Castello in quella Primavera di 48 anni fa, il quale, riordinando i propri archivi, ha trovato un ritaglio di giornale con la notizia del record di Dolfi e il tabellino del match. Serafini decide quindi di segnalare la vicenda in Federazione e la risposta è molto netta e chiara. «Un record – ha scritto Petrucci nella lettera inviata a Serafini in risposta alla segnalazione – che seppur maturato in contesto agonistico diverso a quello del noto cestista statunitense, merita sicuramente di essere ricordato».
Ma non solo. Petrucci informa Serafini che «lo score raggiunto da Alessandro Dolfi è stato inserito nell’archivio federale affinchè ne rimanga traccia nei nostri sistemi». Il dado è tratto. Il prossimo passaggio sarà la segnalazione del record di ‘Soldino’ alla Guinness World Record, l’agenzia che ogni anno pubblica il libro con i record, aggiornandolo costantemente, affinché l’impresa di Dolfi venga registrata. Dolfi che, dopo il basket, ha lavorato come ceramista, diventando uno dei più apprezzati di tutta la provincia di Perugia e oggi si gode la meritata pensione. Ma con un occhio sempre rivolto alla sua grande passione, il basket, e al suo record: «Quell’avvenimento è parte della mia vita e dei ricordi più cari di felicità e divertimento con i miei compagni di squadra che ancora oggi frequento con la stessa passione per il basket di allora. Ricordo uno ad uno, quei punti e quella bella giornata di sport».