Incidente sul lavoro: gravissimo 43enne

Bastardo: l’uomo è stato investito dalle fiamme insieme ad un collega, meno grave. Ha riportato ustioni sul 70% del corpo

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Grave incidente sul lavoro nella mattinata di lunedì a Bastardo (Perugia) presso lo stabilimento della Farchioni. Due operai – all’origine del fatto ci sarebbe l’esplosione di un quadro elettrico – sono stati investiti dalle fiamme. Entrambi, da quanto appreso, stavano operando per conto di una ditta esterna locale – la Valeri Elettrica – per effettuare alcune riparazioni.

Prognosi riservata

Il più grave è un 43enne, condotto d’urgenza al San Giovanni Battista di Foligno con ustioni serie sul 70% del corpo. Stabilizzato, nel primo pomeriggio di lunedì è stato trasferito in elisoccorso da Foligno al Centro grandi ustionati dell’ospedale di Cesena. La prognosi è riservata.

Indagini

Ferito anche un operaio 62enne che ha riportato ustioni sul 20% del corpo ed una prognosi complessiva di 20 giorni. L’accaduto è al vaglio dell’autorità giudiziaria – la procura di Spoleto – attraverso i carabinieri ed i tecnici della Usl Umbria 2.

Le organizzazioni sindacali

«Apprendiamo del grave incidente che ha colpito due operai in un oleificio di Bastardo. Sui particolari dell’incidente stanno proseguendo gli accertamenti da parte delle autorità competenti, ma di certo come organizzazioni sindacali riteniamo fin da ora necessario sottolineare con forza, il ripetersi con analoghe modalità riscontrate in altre aziende, gravi infortuni che colpiscono lavoratori in appalto», si legge in una nota a firma Cgil Cisl Uil. «Non conosciamo direttamente altri particolari sulla vicenda, intanto ci auguriamo che le condizioni dei due infortunati migliorino al più presto, mettendoci a disposizione delle famiglie per qualsiasi necessità». Per i sindacati «è ora di dire basta, ma è anche il momento che sul tema della sicurezza si faccia di più e con più incisività: tutti gli attori preposti sono chiamati ad un cambio di passo. La sicurezza deve essere assunta come un pilastro di civiltà per le aziende, non può e non deve essere qualcosa su cui tagliare i costi e risparmiare. Va fatta una vera e propria opera preventiva di informazione e formazione che metta al centro la cultura di chi opera, ma anche di chi dirige una fabbrica. Vanno accertate le responsabilità e colpiti gli atteggiamenti cosiddetti superficiali: sul tema non è ammissibile l’altalena delle responsabilità, non è da paese civile partire da casa per andare a lavoro e non sapere se quello giorno si potrà tornare incolumi dalla propria famiglia».

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