«Accertata la compromissione dello stato vegetativo degli alberi ad alto fusto radicati in viale Roma (nel tratto urbano della strada regionale 316 dei Monti Martani), nei prossimi giorni la provincia di Perugia – a tutela della pubblica incolumità – inizierà l’abbattimento della prima fila delle suddette piante e provvederà al taglio di quelle secche poste in via Flaminia e in via della circonvallazione. Contestualmente la provincia disporrà la pulizia delle scarpate su tutto il tratto della regionale che attraversa il centro abitato di Bevagna e la sistemazione, con misto stabilizzato, dei marciapiedi di viale Roma».

Il sit-in Questo avviso, pubblicato dal Comune di Bevagna, ha provocato una veemente reazione da parte dei cittadini, che nella mattinata di giovedì si sono ritrovati fuori al palazzo comunale, per palesare al sindaco tutta la loro preoccupazione. Il primo cittadino, Annarita Falsacappa, nel frattempo aveva già fatto sapere, attraverso un lungo post su Facebook, la sua posizione in merito: «Il viale alberato di viale Roma è un bene che deve essere salvaguardato. Siamo d’accordo. Il nostro viale è bellissimo in ogni momento dell’anno, cambiando colore e quindi modificando il paesaggio. Ma purtroppo ogni bene, culturale, artistico, paesaggistico, deve essere tutelato, salvaguardato, protetto. Le piante vanno potate con la giusta accortezza, nel periodo adeguato e senza far passare un’infinità di anni. Ma noi bevanati siamo un po’ tutti agricoltori e lo sappiamo. Sappiamo anche che le piante che circondano il nostro paese, tutte di competenza della Provincia, sono diventate altissime, addirittura superano con i rami, di gran lunga, i lampioni, di cui coprono la luce, rendendo poco visibile ed insicura la nostra viabilità in molti tratti. Per questo abbiamo chiesto un intervento alla Provincia, concordandolo per il prossimo ottobre, insistendo proprio sul discorso della sicurezza. Da circa un anno, sempre in tema di sicurezza, la Provincia ci sollecita l’emissione di un’ordinanza per l’abbattimento delle piante della statale 316, tigli ed acacie, giunte ormai alla fine del ciclo vegetativo».

La petizione Partita una richiesta di accesso agli atti e una petizione sulla piattaforma Change.org che sta rapidamente veleggiando verso quota mille firme. Si sono mosse anche le associazioni, in particolare la sede territoriale di Legambiente e gli attivisti del Forum. Il sindaco, dal canto suo, condivide il dispiacere, ma assicura che non poteva fare altrimenti. E spiega: «È evidente che negli anni non sia stata effettuata una potatura adeguata, così da aver compromesso la situazione attuale». Ad avvalorare la necessità del taglio, la Provincia allega la relazione di un agronomo per specificare il numero degli alberi da abbattere e la ragione dell’abbattimento: 12 acacie, 14 tigli e un platano. «Nel momento in cui viene avanzata una richiesta del genere, corredata da relativa relazione di rischio – spiega Falsacappa – qualora il Comune non ottemperi, ne risponde personalmente il Sindaco, se dovesse verificarsi un qualsiasi problema. Pertanto abbiamo dovuto accogliere il sollecito della Provincia, concordando però un ulteriore controllo da parte dell’agronomo di tutte le piante del viale, compresi i platani in seconda fila, richiedendo un esame più specifico e dettagliato, che verrà effettuato nei prossimi giorni. Abbiamo concordato l’estrazione delle radici degli alberi destinati al taglio per evitare che la vegetazione crei cespugli incolti; abbiamo concordato la sistemazione dei marciapiedi, ad oggi impraticabili. Inoltre abbiamo concordato anche il taglio delle piante secche e malate lungo via Circonvallazione, via Flaminia, viale Properzio e la pulizia delle scarpate. In quanto alla potatura dei nostri viali, finalmente si rivedrà la luce a partire da ottobre, dopo un lavoro, mi dicono, che durerà circa due mesi».

Le polemiche Infine, il sindaco si giustifica anche nei confronti dei cittadini che protestano: «È mancata la comunicazione? Può essere. Comunque dell’abbattimento delle piante malate o secche di Viale Roma si è parlato nelle assemblee pubbliche di dicembre. Doveva essere motivo di confronto e di dibattito? Una relazione di rischio avanzata dalla Provincia, avvalorata dalla relazione di un agronomo, non lascia troppi margini di discussione, soprattutto quando l’argomento è la sicurezza e l’incolumità pubblica e di questo chi ne risponde legalmente è sempre e comunque il Sindaco del paese. Ci tengo però a ringraziare tutti quei cittadini che, ancora una volta, hanno dimostrato di avere a cuore la nostra Bevagna, di amarla in tutte le sue parti, da una pietra disposta male ad un albero sradicato».