La segnalazione giunta alla sala operativa della Questura – alle 22,30 i sera – parlava di forti urla di aiuto che provenivano da un appartamento al sesto piano di un condominio di Elce. Gli agenti della Volante si poliziotti si sono introdotti nello stabile e, fin dal piano terra, hanno udito grida femminili provenire da un piano superiore. Giunti al sesto, la scena che si sono trovati davanti non lasciava spazio a dubbi: un uomo teneva bloccata una donna afferrandola per la gola e, con l’altra mano, la colpiva ripetutamente con schiaffi al volto.
La fuga Alla vista degli agenti, l’uomo, successivamente identificato per un algerino di 41 anni, cercava di darsi alla fuga correndo per le scale. Mentre un agente si accertava che la vittima, un’italiana di 59 anni, stesse bene, l’altro inseguiva l’aggressore riuscendo con estrema difficoltà a bloccarlo prima che uscisse dal portone.
La lotta Anche una volta fermato, lo straniero ha continuato ad opporre una strenua resistenza e, in evidente stato di alterazione alcolica, si dimenava cercando di sottrarsi alla presa del poliziotto. Con l’aiuto del collega e di un’altra pattuglia giunta in ausilio, l’algerino è stato alla fine bloccato e portato in Questura mentre la donna, accompagnata, in ospedale, è stata sottoposta alle cure del caso e dimessa con prognosi di 4 giorni. Analoga prognosi è stata formulata per il poliziotto che, in conseguenza della colluttazione, aveva riportato lesioni superficiali.
Le violenze La vittima ha raccontato di avere una relazione con lo straniero ormai da due anni e che fin dall’inizio aveva subìto gli accessi d’ira del convivente, sfociati a volte in aggressioni verbali ed altre in aggressioni fisiche. Le forze dell’ordine erano già intervenute in due occasioni l’anno scorso e l’algerino era stato denunciato per maltrattamenti in famiglia.
L’ultima aggressione In relazione all’ultimo episodio, la donna ha raccontato che l’uomo era rientrato a casa ubriaco ed aveva iniziato ad insultarla passando, poi, alle vie di fatto e lei aveva gridato nella speranza che qualcuno, udendola, chiamasse la polizia. Gli accertamenti rilevavano a carico dello straniero, oltre a pregiudizi specifici, anche precedenti per evasione, reati contro il patrimonio, danneggiamento, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Tratto in arresto per il reato di maltrattamenti in famiglia, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, l’algerino è stato associato al carcere di Capanne a disposizione dell’autorità giudiziaria.