«Siamo consapevoli delle difficoltà nell’organizzare in sicurezza la tradizionale sfilata dei carri. In virtù di ciò, al fine di dare un modesto contributo, sottoponiamo alla vostra attenzione una proposta. Visto che è impossibile portare la gente al Cantamaggio, cerchiamo di portare il Cantamaggio tra la gente.
Per mantenere la sfilata, seppur simbolicamente, potremmo utilizzare i pick up della Protezione civile e dei vigili del fuoco ornandoli con dei fiori, facendoli girare per i quartieri cittadini». A lanciare l’idea è il presidente di Confcommercio Terni, Stefano Lupi.
A GUBBIO NIENTE FESTA DEI CERI IL 15 MAGGIO

La lettera
L’emergenza sanitaria per il covid-19 non concede pressoché nulla. In tutta la regione – spicca la Festa dei Ceri di Gubbio – le manifestazioni sono state rinviate: «Visto che quest’anno sarà impossibile portare la gente al Cantamaggio, la festa più sentita dalla comunità ternana, si può cercare almeno di portare il Cantamaggio tra la gente. Per mantenere viva la tradizione, in attesa che i carri dei gruppi maggiaoli possano tornare a sfilare». Lupi ha mandato una lettera al vicesindaco Andrea Giuli, all’assessore al commercio Stefano Fatale e al presidente dell’ente Maurizio Castellani: «La situazione che stiamo vivendo genera sofferenze e forti preoccupazioni, crollano le certezze generando in tutti noi uno stato di profonda inquietudine. Tra qualche settimana dovremmo celebrare a Terni uno degli avvenimenti più importanti per la nostra città: il Cantamaggio. Come associazione di categoria guardiamo a questa festa con fiducia, dandole in questo particolare momento un significato allegorico assai importante: la speranza della rinascita. Una nuova Primavera che possa accompagnare il ritorno alla vita sociale ed economica».
EMERGENZA CORONAVIRUS – UMBRIAON
Musica e fiori
Come fare dunque? «I megafoni potrebbero diffondere – chiude Lupi – le musiche e le poesie maggiaiole, se non addirittura per ciascun mezzo prevedere un artista che possa esibirsi in modo itinerante. La Confcommercio potrebbe mettere a disposizione i propri associati fioristi per gli addobbi. Tutto ciò per mantenere comunque la tradizione, in attesa che i carri dei gruppi maggiaoli possano tornare a sfilare. Parliamo di un gesto simbolico da intendersi come un nostro contributo di idee e mezzi al servizio del Cantamaggio e della comunità. Insieme per la città di Terni».