Ispezione dei carabinieri della Compagnia di Spoleto, insieme ai colleghi del Nas di Perugia e alla polizia Locale di Spoleto, presso una società cooperativa agricola che svolge bendita al minuto di prodotti del settore alimentare, situata in una frazione del comune di Spoleto al confine con il territorio di Terni.
«Le verifiche effettuate – spiegano i carabinieri di Spoleto in una nota – hanno portato a rilevanti provvedimenti amministrativi e sanitari in capo al titolare dell’impresa. Durante l’ispezione, infatti, è stato posto sotto sequestro un quantitativo di alimenti pari a 77 chilogrammi tra cui salumi e formaggi, per un valore complessivo di circa 1.500 euro».
«Oltre al sequestro, sono state contestate violazioni amministrative per un totale di 2.500 euro – prosegue l’Arma – in quanto l’azienda non aveva aggiornato l’autorizzazione sanitaria e non garantiva la tracciabilità del cibo. In seguito a tali violazioni, è stata disposta anche la sospensione dell’attività di ristorazione della cooperativa».
«Da parte della polizia Locale di Spoleto – si legge nella nota – sono state contestate irregolarità di carattere commerciale ed edilizio come il non corretto posizionamento della bilancia che non risultava visibile al pubblico e la mancata ottemperanza all’ordinanza di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi, emessa dal Comune di Spoleto e relativa ad alcuni manufatti all’interno dei quali l’impresa svolgeva attività di vendita e somministrazione di alimenti e bevande». Gli alimenti sequestrati, «non conformi alle normative che regolano la sicurezza alimentare», sono stati distrutti a cura di un’azienda specializzata.
La replica: «Nessun sequestro e nessuna sospensione. Solo una multa di 170 euro»
La cooperativa agricola interviene attraverso l’avvocato Alessandro Lardori, presente all’ispezione. «Il giovane titolare dell’attività agricola – afferma l’avvocato Lardori – intende chiarire che nessun prodotto è stato sottoposto a sequestro ma esclusivamente a fermo. E quindi, nell’ottica della massima collaborazione, ha lui stesso provveduto a distruggere gli alimenti risultati privi di tracciabilità. I prodotti così distrutti – prosegue il legale dell’attività – erano una minima parte di quelli esposti ed erano formaggi e salumi di un unico fornitore locale che, purtroppo, non ha idoneamente annotato i numeri di lotto e al quale, ovviamente, sarà richiesto un risarcimento. La polizia Locale ha semplicemente elevato una multa di 170 euro per una violazione minore. Inoltre – conclude l’avvocato Alessandro Lardori – l’attività non è stata sospesa né vi è alcun provvedimento di sospensione, in quanto nessuna violazione grave è risultata dalla lunga e meticolosa ispezione».