Caravaggio in Valnerina: la verità di Alvaro Caponi sulla ‘Cena in Emmaus’ ad Arrone

Domenica 30 giugno alle ore 18, la presentazione del libro dell’artista e professore narnese al Cenacolo San Marco di Terni

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di Valentino De Ponte Cardona
Editing Marta Mentasti
Ponte Cardona Edizioni

Alvaro Caponi, narnese di origine, artista, pittore, docente, ricercatore e storico dell’arte, nel corso della sua carriera, dopo aver scritto testi molto apprezzati sul territorio e la storia di Narni, si è imbattuto in un vero mistero, paragonabile alla saga del romanzo thriller ‘Il Codice Da Vinci’. Dopo anni di lavoro e di accurate ricerche comparative, affiancato da uno staff di ricercatori, ha svelato l’enigma sulla paternità del dipinto ‘Cena in Emmaus’ che si trova nella chiesa di Santa Maria Assunta in Arrone (Terni), attribuendola al Caravaggio.

Cena in Emmaus (Arrone)

Circa 35-40 anni fa, quando il professor Caponi insegnava ed era ad Arrone, rimase colpito da un dipinto esposto nella chiesa del borgo umbro. Questo dipinto era la rappresentazione di una cena nel castello di Emmaus che aveva, a suo avviso, tutti i requisiti e i richiami all’arte caravaggesca. La ricerca e le indagini cominciarono nel 2016 quando l’artista Caponi, collaborando con il critico d’arte Vittorio Sgarbi, fece notare la possibilità e l’ipotesi che il dipinto fosse opera di Michelangelo Merisi, conosciuto come il Caravaggio.

La ricerca durò anni e in questo periodo il professor Caponi venne affiancato dalla dottoressa Liviana Sinibaldi, artista e accademica di belle arti di Carrara, e da un ricercatore, il dottor Flaviano Faveri, unitamente ad uno staff accorso in suo aiuto, nel tentativo di indagare su questo arcano.

Cena in Emmaus (Brera, Milano)

Attraverso studi comparativi e ricerche storiche sulla vita del Caravaggio, sono emerse vicende che legano la figura del grande artista del tempo, Michelangelo Merisi, alla storia del territorio ternano. Analizzando i fatti e i documenti dell’Archivio vescovile di Spoleto, l’artista e ricercatore è giunto alla scoperta di tre dipinti che rappresentano le ‘Cene in Emmaus’. Le opere omonime caravaggesche sono conservate una alla pinacoteca di Brera di Milano e l’altra alla National Gallery di Londra.

La questione si presentò proprio quando questo imponente dipinto in Arrone si trovò a non possedere alcuna paternità autentificata. Quindi questa opera dalle grandi dimensioni, impreziosita da una pregiata cornice che si pensa possa essere attribuita alla bottega d’arte del Bernini, non possedeva nessuna firma d’autore. Chi era dunque l’artista che dipinse il quadro?

I fatti e le circostanze che emersero dalle ricerche, evidenziarono un chiaro collegamento tra significative vicende della vita stessa del Caravaggio e la città di Terni e le sue zone limitrofe. Forse l’elemento maggiormente degno di nota è che Caravaggio fu coinvolto in un fatto sconveniente, come spesso capitava nella sua vita per il suo temperamento iracondo, che vide come altro protagonista il ternano Ranuccio Tomassoni.

Cena in Emmaus (Londra)

Da qui si intrecciano le storie delle tre cene e dei personaggi che possedevano i vari dipinti. Una cena fu venduta alla famiglia del Cardinale Mattei che possedeva il castello di Giove, un altro dipinto a Ottavio Costa che lo vendette poi al marchese Costanzo Patrizi, che vantava tra i suoi averi anche il castello di Montoro (Narni), e poi apparve questo misterioso dipinto di Arrone.

Attraverso lo studio e le comparazioni con le altre due ‘Cene in Emmaus’ si è giunti a collocare la paternità del dipinto. Tutte queste sono state raccolte dal professor Caponi in un importante testo scientifico. Un libro di 150 pagine, ben curato nei dettagli, che sa spiegare le vicende che rendono giustizia all’ipotesi, facendola diventare una conferma.

La genesi di questa interessante ricerca ha suscitato l’attenzione di più esperti del settore, che hanno confermato questa posizione e quindi la paternità di un’opera in cui la mano e la luce del Merisi sono evidentemente autentiche. Il libro verrà presentato domenica 30 giugno alle ore 18 presso il cenacolo San Marco, a Terni, durante la mostra personale dell’artista Mauro Monzi, per il quale Caponi ha fatto da relatore raccontando il collega artista. L’esposizione delle opere è stata curata dalla dott.ssa Sinibaldi.

Il Caravaggio

Caravaggio, pseudonimo di Michelangelo Merisi (Milano 29 settembre 1571, Porto Ercole 18 luglio 1610), è stato un pittore italiano. Formatosi a Milano e attivo per gran parte della sua vita artistica a Roma. Durante gli ultimi quattro anni della sua vita si trasferì tra Napoli, Malta e la Sicilia. Caravaggio acquisì grande fama internazionale in vita e subito dopo la morte, costituendo la corrente del ‘caravaggismo’ ed esercitando una forte influenza sulla pittura barocca del XVII secolo, ma venne poi dimenticato fino alla riscoperta critica nel XX secolo, ed è oggi considerato uno dei più celebri rappresentanti dell’arte occidentale di tutti i tempi.

Alvaro Caponi

Alvaro Caponi è nato a Narni (Terni). Pittore e docente, ha completato gli studi di pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma seguendo, tra l’altro, corsi di elementi di regia, di psicologia della forma e del colore e di restauro. Un artista e un appassionato di archeologia e del territorio in cui vive. Alvaro Caponi conduce da anni studi con teorie anche inedite sul passato di questi territori. Sue le scoperte di alcuni graffiti preistorici, dell’antica città di Nequinum e del porto di Stifone.

Caravaggio

Alvaro Caponi

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