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Dopo otto anni e mezzo si chiude l’esperienza di Luigi Carlini al vertice della Fondazione Carit. Al suo posto – eletto all’unanimità nei giorni scorsi dal comitato di indirizzo – l’avvocato Emiliano Strinati. La conferenza stampa per il ‘passaggio di consegne’ si è tenuta lunedì mattina nella sede di palazzo Montani Leoni. Di seguito le dichiarazioni.
Luigi Carlini ha spiegato di aver intrapreso l’esperienza di presidente, animato da «un’idea di servizio nata con l’amico Ulrico Dragoni, nei confronti di una città che ci ha dato molto. Uno spirito di servizio legato al senso di appartenenza. E nella Fondazione abbiamo trovato quello spirito disinteressato, ideale per fare il bene della città».
«Sassolini da togliere dalle scarpe? Non ne ho – ha detto Carlini – perché ho trovato sempre collaborazione, da parte sia dei cittadini quanto delle istituzioni. Va detto, invece, che un’altra nostra idea era anche quella di far capire che queste fondazioni di origine bancaria, in realtà hanno un’identità di enti intermedi, secondo le illuminanti intuizioni di grandi personaggi come Ciampi ed Amato».
Sul piano dei risultati, Luigi Carlini ha spiegato che «dal 2016 ad oggi la Fondazione Carit è salita di ben sei posizioni nell’elenco delle fondazioni italiane stilato dall’Acri, dal 37° al 31° posto, e siamo 14° fra le fondazioni medio-grandi. Nel 2016 il patrimonio era di 196 milioni di euro, oggi è di oltre 233 milioni. La Fondazione Carit resta sana sotto ogni punto di vista. Dal 2016 al 2024 abbiamo stanziato 77,8 milioni di euro, di cui 12,5 milioni al mondo della sanità (10,5 milioni all’azienda ospedaliera di Terni)».
Proprio l’ospedale di Terni – uno temi dei temi centrali anche dell’attualità, con la necessità di dotare la città di una nuova struttura – «va sostenuto e potenziato come polo di alta specialità. Più volte come Fondazione abbiamo sostenuto la necessità di partecipare alla partita per la realizzazione di un nuovo ospedale. Al di là di ogni ‘aiuto elettorale’, la Fondazione ha fatto due delibere nel settembre 2024, portate all’attenzione dell’attuale presidente della Regione Stefania Proietti, perché l’interesse non era sostenere l’una o l’altra coalizione, ma fare il nuovo ospedale. Abbiamo dato la disponibilità ad acquisire l’area dove realizzarlo e di intraprendere il percorso progettuale».
«Il nuovo cda presieduto dall’avvocato Emiliano Strinati, un consiglio certamente più giovane, può condurre un grande lavoro. Servono entusiasmo, non gestiamo un condominio, ma un ente importante che deve guardare ai cittadini e alle istituzioni. Non cullatevi sulle opere avviate – è il messaggio di Carlini al nuovo cda e al suo presidente – ma metteteci del vostro, idee, passione e progettualità».
Dal canto suo il neo presidente Strinati ha ricordato di essersi avvicinato alla Fondazione «con pudore e rispetto. Dal 2020 ad oggi ho avuto la fortuna di essere a fianco di Luigi Carlini, che mi ha insegnato lo spirito della Fondazione che non è un ente astratto diverso da tutti coloro che la compongono. E’ fatta da persone che hanno un’intenzione di servizio. Serve, come ha detto Luigi Carlini, ‘continuità in evoluzione’. In ambito sanitario dovremo rapportarci e collaborare con l’amministrazione pubblica sanitaria perché il diritto alla salute è un diritto fondamentale e inalienabile». Il nome del vice presidente emergerà nel consiglio che è stato già convocato per il prossimo 3 febbraio.