Il ‘caso Petrucci’ – il ternano ha fatto presente che potrebbe non continuare l’avventura negli Stati Uniti dopo i fatti di Alton, al Virginia international raceway – non ha lasciato indifferente l’organizzazione del MotoAmerica. D’altronde le accuse del pilota ternano sono pesanti e, a due giorni da gara2 che ha visto il ducatista finire sul podio e cadere appena tagliato il traguardo per evitare Scholtz, c’è la risposta con uno statement ufficiale. Più la dichiarazione del presidente della corsa, Wayne Rainey.
Podio e caduta a 280 km/h per Petrucci. Il ternano: «Nessuno mi ha aiutato»
La versione MotoAmerica
In merito all’impatto del ternano MotoAmerica spiega che «l’incidente si è verificato fuori dalla telecamera. La direzione gara ha assistito alla fine dell’incidente e ha immediatamente agito ed è stata mostrata la bandiera gialla. A questo punto, l’8° (Ashton Yates) aveva tagliato il traguardo, a 27 secondi da Petrucci. Circa 17 secondi dopo, la direzione gara ha potuto vedere che Petrucci era in piedi e sembrava non essere gravemente ferito. Sebbene l’incidente di Petrucci sia avvenuto in una sezione veloce della pista, è anche l’area con il maggior numero di run-off di qualsiasi pista in cui si svolgono i round. Petrucci si è alzato e ha continuato a camminare e si è fermato a bordo pista finché non ha ritenuto che fosse sicuro attraversare la pista. È stato quindi – il resoconto dell’organizzazione – accolto dal personale della MotoAmerica e scortato su un veicolo al centro medico a bordo pista. A quel punto erano trascorsi circa tre minuti e Petrucci è stato curato per le ferite riportate».

L’auspicio di Rainey: «Apporteremo modifiche»
Come detto ci sono anche le dichiarazioni di Rainey: «L’attenzione ai dettagli – sottolinea – è fondamentale quando si tratta di sicurezza e quelal dei nostri piloti è la nostra priorità numero uno. Negli otto anni di gare di MotoAmerica non abbiamo mai trascurato un pilota infortunato. Non ho altro che rispetto per Danilo, non minimizzeremo mai l’infortunio di un pilota né le sue opinioni sull’incidente che ha avuto luogo. Dovevamo arrivare a Danilo più velocemente, studieremo l’incidente e apporteremo modifiche ove necessario. La situazione è stata resa ancora più difficile dal fatto che, nonostante l’incidente sia avvenuto dopo la bandiera a scacchi, la pista era ancora calda con i piloti ancora in velocità e quindi la mobilitazione dei lavoratori diventa più difficile. Inoltre, la direzione di gara pone molta enfasi su ciò a cui assistono le azioni di un pilota a seguito di un incidente: Petrucci era in piedi e camminava con le proprie forze e ciò riduce rapidamente la gravità della risposta. Speriamo che le ferite di Danilo stiano guarendo e che si senta meglio. E non vediamo l’ora di vederlo a Road America». Sempre che il ternano decida di esserci.