Il tema-sicurezza resta ‘caldo’ per tutto il territorio regionale umbro, per il capoluogo Perugia, per i territori ed anche per la città di Terni. E in questa fase, fra la messa in discussione del Reparto prevenzione crimine Umbria-Marche – di stanza a Perugia ma spesso utilizzato anche a Terni – e le croniche necessità della polizia Postale di Terni, i fronti non mancano. Soprattutto in un contesto in cui i reati vengono quotidianamente portati alla luce dalle forze dell’ordine, a volte in modo ‘clamoroso’ come il recente sequestro di 21 chili di cocaina a Terni, con l’arresto di due cittadini albanesi.

A dire la sua è il sindacato SAP attraverso il rappresentante regionale Claudio Nannini, che si oppone alla chiusura dell’Rpc Umbria-Marche e invoca l’adeguamento del personale presso la Sezione operativa per la sicurezza cibernetica di Terni. «Dopo gli incontri degli scorsi 25 febbraio e del 6 marzo, quest’ultimo con il Capo della polizia – osserva Nannini – relativi alla riorganizzazione dei Reparti prevenzione crimine, è emerso che anche la provincia di Perugia è interessata da questo possibile riassetto. Riteniamo doveroso evidenziare la nostra disapprovazione su quanto si sta decidendo a Roma».
«La preoccupazione – spiega il rappresentante regionale del SAP – riguarda tanto gli operatori del settore quanto i rappresentanti sindacali e le comunità locali. Tra le chiusure previste, quella dell’Rpc di Perugia è tra le più contestate, soprattutto per le possibili ripercussioni sulla sicurezza. Il Reparto prevenzione crimine ha un’importanza strategica e, con la chiusura, si rischia di compromettere pesantemente la capacità di presidiare il territorio e di rispondere in maniera tempestiva ed efficace».
Per Claudio Nannini, «i presidi della polizia di Stato sono avamposti fondamentali di legalità e la sicurezza non è una voce di bilancio da tagliare, ma un investimento indispensabile per la collettività. Il prossimo incontro sarà fondamentale per definire questa riorganizzazione. Il nostro invito, come SAP, è rivolto a tutti gli attori istituzionali e politici perché riflettano sulle conseguenze di tale eventuale scelta».
Per il SAP, in sostanza, le priorità sono altre: «Non i tagli, ma il potenziamento degli organici, le dotazioni di mezzi e le condizioni di lavoro degli operatori di polizia. Ad esempio – prosegue Nannini – più volte è stata sottolineata, insieme alle altre sigle sindacali, la grave carenza di personale in cui si trova la Sezione operativa per la sicurezza cibernetica di Terni. I reati informatici sono in costante aumento a fronte, i questi ultimi mesi, di una progressiva riduzione dell’organico».
«Nella riunione convocata lo scorso 27 febbraio dal dirigente del Centro operativo – spiega il sindacalista – è stata chiesta, a più voci, l’assunzione di personale, tre sottufficiali e due assistenti, per raggiungere un organico minimo e sufficiente per garantire la continuità dei servizi. Tutto ciò in attesa di ottenere, a regime, un organico adeguato alle esigenze di una provincia che conta 218 mila abitanti. Al momento la pianta organica è particolarmente sguarnita, anche rispetto a province limitrofe che contano perfino più unità di quelle previste dagli organici: uno sbilanciamento che va risanato al più presto. Lo Stato non deve arretrare la propria presenza, ma deve rafforzarla venendo incontro ad esigenze reali, quelle dei cittadini e degli operatori di polizia».