Si è avvalso della facoltà di non rispondere Roberto Ferracci, l’albergatore di 53 anni di Spello arrestato lunedì scorso dalla polizia dopo aver accoltellato, fortunatamente in maniera non grave, due giudici del tribunale civile di Perugia, Francesca Altrui e Umberto Rana.
Interrogato, giovedì mattina, ha scelto la strada del silenzio, mentre il gip di Perugia ha convalidato l’arresto a suo carico. L’uomo resterà dunque in carcere a Capanne, decisione presa al termine dell’udienza di convalida nonostante il suo avvocato difensore, il legale Silvia Olivieri, aveva chiesto per Ferracci la revoca della misura sostenendo l’inesistenza del pericolo di fuga e l’impossibilità di reiterazione del reato. Ora gli atti del fascicolo verranno trasmessi alla procura di Firenze, dal momento che le persone offese sono due magistrati del distretto di Perugia.
La follia Erano circa le 12 di lunedì mattina quando Roberto Ferracci, partito da Spello poco prima, è entrato nelle stanze del tribunale civile nascondendo due coltelli all’interno del suo marsupio. Ha suonato nella stanza del giudice Altrui, chiedendo spiegazioni sulla procedura di messa all’asta del suo albergo a Spello, l’hotel Julia. Quando l’Altrui gli ha spiegato di non essere piĂ¹ in possesso del suo fascicolo l’uomo ha chiuso a chiave la porta della stanza e tirato fuori il coltello. L’ha colpita piĂ¹ volte, sulle gambe e sulle braccia, mentre la donna cercava di sfuggire alla pazzia dell’albergatore, nascondendosi sotto al tavolino e urlando. Le sue urla sono arrivate nella stanza accanto, dove c’era il suo collega Rana assieme a un cancelliere. Ha sfondato la porta, il giudice Rana, e assieme al cancelliere ha cercato di neutralizzare Ferracci con un attaccapanni. Dopo aver messo in fuga l’aggressore, si sono tutti messi al sicuro. Il resto lo ha fatto la polizia al suo arrivo, arrestando il 53enne di Spello.
Questione sicurezza Attimi di paura e di terrore, in piazza Matteotti, causati dalla follia di un uomo che non voleva arrendersi al fallimento del suo albergo. Solitario, silenzioso, Ferracci ha seminato il panico nelle stanze del tribunale facendo riemergere un problema da troppo tempo irrisolto, quello della sicurezza negli uffici di giustizia. Di questo ha parlato, giovedì, il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini che ha sentito telefonicamente il presidente della Corte d’Appello di Perugia, Mario Vincenzo D’Aprile, e i giudici Umberto Rana e Francesca Altrui, per anticipare loro che nel plenum di giovedì prossimo sarĂ affrontato il tema della sicurezza degli uffici giudiziari, con esplicito riferimento proprio agli ultimi gravissimi episodi di Perugia.
Plenum Il presidente della VII commissione Claudio Galoppi, togato di Magistratura indipendente, ha inoltre chiesto la convocazione urgente, per il prossimo 9 ottobre, del Comitato paritetico Csm-ministero della Giustizia, per affrontare congiuntamente il problema della sicurezza negli uffici giudiziari, «una vera e propria emergenza, non piĂ¹ rinviabile. SottoporrĂ² al plenum la proposta di convocare tutti i dirigenti degli uffici giudiziari – ha preannunciato Galoppi – per individuare con il ministero gli interventi e le misure anche normative da adottare nell’immediatezza».