Uniformare i contratti, togliere il vincolo alle notti delle donne, rendere omogenea l’organizzazione dei lavoratori part-time: se i sindacati accetteranno di ridiscutere su questi argomenti, la Colussi promette di rivedere le cifre degli esuberi. Non dice perĂ² di quanto. Anzi, non dice nulla. I dirigenti non parlano.

Riunione fiume A fornire informazioni a lavoratori e giornalisti sono solo i rappresentanti sindacali, che escono dalla sede di Confindustria di via Palermo quando sono ormai le 18. La riunione di martedì è durata piĂ¹ di otto ore. Un’altra ce ne sarĂ il 25 ottobre, sempre in Confindustria. Intanto cominciano le assembleee in fabbrica, per informare i lavoratori dei passi avanti fatti finora. La mobilitazione non si ferma. Colussi conferma i 15 milioni in investimento strutturale piĂ¹ gli 82 milioni in marketing e pubblicitĂ . Questo potrebbe portare nuovo lavoro, si auspica.
LA PROTESTA DEI LAVORATORI – IL VIDEO

Chiudere vertenza entro Natale Ma questo lavoro dovrĂ essere organizzato in modo diverso. Bisogna vedere perĂ² cosa diranno i lavoratori. I tempi perĂ² sono ristretti. Le procedure sulla mobilitĂ terminano a Natale. Bisogna sbrigarsi. Per questo motivo si procederĂ al ritmo di un incontro a settimana. Dopo il vertice di mercoledì i sindacati si dicono «Parzialmente ottimisti», ma fra i lavoratori c’è chi non trattiene le lacrime dopo una giornata ricca di tensione. «C’è anche la questione della formazione del personale, che necessitĂ di un corposo aumento rispetto a quanto fatto finora all’interno della fabbrica», dice Daniele Marcaccioli di Uila.
LE DICHIARAZIONI DEI SINDACATI ALL’USCITA – VIDEO

Protesta per gli esuberi La speranza dei lavoratori è che alla fine gli unici a fuoriuscire saranno i prepensionamenti, con relativo scivolo, e le fuoriuscite volontarie, ovviamente con opportune agevolazioni economiche, ancora da concordare. Se ne riparlerĂ . Anche di questo. In mattinata erano davvero tanti, colorati e rumorosi lungo via Palermo, bloccata per l’occasione con uno spiegamento di forze persino esagerato, visto che l’unico obiettivo era quello di ‘fare casino’. E ci sono riusciti. Urlano tutta la loro rabbia per la decisione dell’azienda di avviare procedure di licenziamento per 125 di loro, 115 operai e 10 impiegati (fra interni ed esterni). Si spera che alla fine saranno molti di meno, con tanti prepensionamenti e – per gli altri – garanzie di formazione e ricollocazione.

L’arrivo di Landini Di primo mattino è passato pure Landini, in cittĂ per un incontro con la presidente Marini, nell’ambito di un tour organizzato da Cgil che in giornata avrebbe toccato anche Spoleto e Terni. Ha dato forza ai lavoratori mentre all’interno la trattativa si è dimostrata complicata fin dalle prime battute. L’azienda si è infatti presentata al tavolo confermando il proprio intendimento, riproponendo numeri e modalitĂ dei licenziamenti così come erano stati annunciati. E tutta la giornata è andata avanti con trattative estenuanti che per la modalitĂ e i tempi hanno ricordato quelle di venerdì scorso fra Nestlè e Rsu Perugina San Sisto.
Niente cronisti Ci sono state giusto un paio di differenze fra le due giornate di trattative, quella su Perugina è quella Colussi. Venerdì non c’era presidio degli operai mentre stavolta i dipendenti Colussi restano per larga parte fuori dai cancelli di via Palermo. Altra differenza: l’assoluto off limits per i giornalisti, che non appena provano ad avvicinarsi alla sede dell’incontro vengono cacciati in malo modo. Per il resto, genesi e dinamiche sono simili. Anche qui il dimagrimento dello stabilimento viene imposto per riassetti aziendali, che hanno spostato in altre sedi alcuni comparti di produzione, non per una crisi di mercato. Anche qui l’azienda non recede. Almeno per ora.
PATRIZIA LANFALONI (RSU): «AVANTI AD OLTRANZA» – VIDEO
La ‘ristretta’ Alle 13 il primo break. Poco dopo le 15 il secondo: la riunione prosegue in ‘ristretta’. Via i rappresentanti sindacali di fabbrica, restano solo i segretari confederali. Le voci che filtrano sono possibiliste ma di cifre non si parla. Intorno alle 17 iniziano a filtrare le indiscrezioni: l’azienda sarebbe disponibile a ridiscutere il numero degli esuberi a patto che vengano riviste le condizioni di lavoro. Ipotesi, ovviamente, da verificare in assemblea. I sindacati assicurano che tutte le modifiche riguarderanno l’aspetto organizzativo, non economico. Stipendi salvi insomma. Resta perĂ² la spada di Damocle degli esuberi. Vedremo.