di Ros. Par.
Per il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, non è ancora tempo di andare in ferie. I continui malumori della Rsu continuano a farsi sentire anche in questi giorni, nonostante una serie di incontri che si stanno svolgendo a Palazzo dei Priori per trovare la quadra sul rinnovo del contratto integrativo decentrato – la decisione finale è stata rinviata alla prossima settimana -. La nuova querelle riguarda il trasferimento degli uffici comunali per mettere in pratica la spending review tanto agognata.
La polemica «La Rsu, in merito ai recenti trasferimenti degli uffici comunali – si legge in una nota – non può che evidenziare il proprio disappunto circa la logica organizzativa seguita dall’amministrazione comunale. Il giusto e condivisibile obiettivo di ridurre il più possibile il costo delle locazioni nei fatti è stato svilito dalla progettazione tecnica della dislocazione degli uffici. Si è anteposta la mania di grandezza e di onnipotenza dei dirigenti e degli assessori, alle reali esigenze funzionali e logistiche degli uffici comunali, dei cittadini e dei dipendenti. Si è venuta a creare una situazione logistica a dir poco imbarazzante che, per creare uffici dirigenziali o assessorili giganteschi con tanto di camere e anticamere, ha reso alcuni uffici scarsamente funzionali, sovraffollati e in alcuni casi al limite della decenza».
Caos negli uffici A quanto pare nei nuovi uffici rivolti alla cittadinanza e destinati al personale si sarebbe creata una gran confusione, in ambienti piccoli dove tutto il materiale è difficile collocare. «A nulla sono serviti gli inviti sindacali – continua la presa di posizione della Rsu – per sanare vecchie situazioni logistiche al limite della decenza (Palazzo Grossi), o per ottimizzare l’organizzazione degli spazi nelle nuove sedi (Monteluce) perché in fin dei conti a prevalere è stata solo ed esclusivamente l’arroganza della politica e della dirigenza. Palazzo Grossi ne è un esempio, il piano sotterraneo vede ancora negli uffici insalubri che danno sul cavedio la presenza costante di personale e tutto ciò per consentire agli assessori come Fioroni, Casaioli (piano III), Prisco (piano II), ai dirigenti come Antinoro e Becchetti (piano III), Asfalti (piano I) e Ciccarelli (piano 0) di occupare uffici enormi più per soddisfare egocentrismi e manie di grandezza, piuttosto che per le giuste esigenze logistiche degli uffici comunali e la funzionalità degli stessi nei confronti dei cittadini. Stessa cosa dicasi per la nuova sede di Monteluce, dove le postazioni lavorate sono state relegate in stanze con divisori fatti da armadi vecchi e per lo più rotti, non funzionali e indecorosi anche per i cittadini».
Intervento Cgil aziendale «È grave che anche in questa occasione, l’amministrazione continui ad avere due pesi e due misure – chiosa Federico Armati, segretario aziendale Cgil -. Ci chiediamo come si possa dire pubblicamente che tali spostamenti garantiscono risparmio di denaro pubblico se poi si consente ai soli noti l’utilizzo di spazi esagerati. Di chi è la responsabilità della politica o della dirigenza?».
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