Tar: «Ricontare i voti, ma solo per la Romizi»

Perugia, Diletta Romizi ottiene il riconteggio per l’omonimia con il sindaco. Le tesi di Perari invece non vengono accolte e lui va su tutte le furie: «Da Andrea nemmeno una telefonata»

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Sono arrivate nella giornata di martedì due sentenze che potrebbero avere conseguenze sulla composizione del consiglio comunale di Perugia e forse anche sugli equilibri politici della maggioranza Romizi.

Romizi ottiene il riconteggio

Importante, in particolare, la prima, che riguarda Diletta Romizi , non eletta nelle liste di Fratelli d’Italia, nonostante i suoi 345 voti: il Tar le ha dato ragione, accogliendo il suo ricorso. Secondo la ricorrente, molti voti a suo favore sarebbero stati annullati perché la scritta ‘Romizi’ sulla scheda sarebbe stata interpretata come ‘mera reiterazione’ del voto per il candidato sindaco e non come preferenza per la candidata (omonima). Il tribunale amministrativo ha quindi disposto la verifica delle schede in alcune sezioni, fissando poi l’udienza nel merito per il 20 gennaio 2020.

Inammissibile il ricorso di Perari, Cesaro resta in consiglio

Respinto, invece, il ricorso dell’ex assessore Massimo Perari, giunto ad appena un voto di distanza dall’ultimo degli eletti nelle liste di Forza Italia Michele Cesaro. In tal caso il Tar ha ritenuto di non accogliere il ricorso e non ammettere le dichiarazioni autografe degli elettori di Perari che lamentavano il mancato conteggio dei propri voti in alcune sezioni. Contattato dalla nostra redazione Perari parla di «sentenza scandalosa» e ha annunciato che, lette le motivazioni, farà ricorso al Consiglio di Stato e – se necessario – anche in Cassazione. Ma ha detto anche altro…

«Da Romizi nemmeno una telefonata»

Quando, nei giorni immediatamente successivi alla proclamazione degli eletti, Romizi si accingeva a comporre la giunta, in molti davano praticamente per scontata una nomina per Perari, fra l’altro assessore uscente, proprio come una sorta di ‘risarcimento morale’ per il mancato ingresso in consiglio. O, in alternativa, una nomina per Cesaro, che avrebbe fatto scorrere la lista dei non eletti consentendo appunto a Perari di ‘scivolare’ in consiglio. E invece nulla: «Ho una lunga esperienza politica, un lungo e variegato curriculum professionale e politico, diciamo che potevo aspettarmelo, invece dal sindaco non ho ricevuto nulla, in questi mesi, nemmeno una telefonata…»

Perari verso il ricorso, Cesaro: «Faccia pure»

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