Coronavirus, mercati Perugia e Terni: stop

Fino al 3 aprile sospensione dei classici appuntamenti settimanali nelle principali città umbre

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Nessuna apertura con prescrizioni – era l’idea pre decreto del premier Giuseppe Conte – per il mercatino settimanale di Terni. Tutto sospeso fino al prossimo tre aprile: il sindaco Leonardo Latini ha comunicato la decisione in seguito alla riunione del Centro operativo comunale, presa «con decreto anche in considerazione del fatto che il Dcpm prevede il divieto di ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico». Medesimo discorso per Perugia.

L’IDEA PRE DECRETO CONTE: APERTURA CON LIMITAZIONI. POI ITALIA ‘ZONA PROTETTA’

La nota della Fiva Confcommercio Umbria

In precedenza la Federazione italiana venditori ambulanti aveva scritto a tutti i Comuni: «In un’ottica di autotutela verso i colleghi e i clienti si sta ragionando se non sia il caso di richiedere la sospensione di tutti i mercati fino al 03 aprile 2020 anche per adoperarsi fattivamente alla limitazione dei contagi da coronavirus. È un gesto forte, responsabile e spero necessario in un momento di crisi come questo verso la nostra nazione. Da un punto di vista di analisi puramente commerciale, la disposizione ci porta ad uno scenario in cui nei prossimi giorni non ci potrà essere una uniformità commerciale. Andando nello specifico un’attività ambulante – spiega Mauro Fortini, il presidente – potrebbe trovarsi a lavorare un giorno sì e due no oppure qualcuno con la settimana piena ed altri senza nessun mercato il tutto con uno scenario imprevedibile. Anche a livello di acquisti sarebbe difficoltoso decidere quanta merce acquistare e tutta la catena del fresco rischierebbe di essere soggetta ad un numero elevato di rimanenze causato oltre che dalla scarsità dei clienti anche dalla mancata consecuzione delle giornate lavorative portando per le aziende spese su spese in materiale, spostamento e dipendenti. Chiudendo i mercati si andrà anche ad alleggerire i costi di gestione delle aree mercatali per i comuni, un risparmio anche di forze dell’ordine che potrebbero essere impiegate in altri modi dai Comuni stessi. Si richiede altresì agli stessi Comuni un aiuto concreto quantificabile nella soppressione dei tributi locali per tutto il 2020 e il 2021, certi che questa possibile mancata entrata economica possa servire a far si, una volta finita l’emergenza, che esistano ancora i mercati. Siamo in difficoltà. In attesa di misure concrete di aiuti alle aziende su scala nazionale, speriamo che questo nostro sacrificio – conclude – possa essere un domani ricordato come un gesto di solidarietà e responsabilità».

Perugia

Stessa cosa per il capoluogo regionale: «Si informa, inoltre, che a seguito della riunione del Coc della Protezione civile di martedì mattina, tutti i mercati – la nota della giunta Romizi – rionali della città sono sospesi con effetto immediato. Le attività commerciali sono consentite a condizione che il gestore garantisca un accesso con modalità contingentate o comunque idonee a evitare assembramenti di persone e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza di sicurezza di almeno un metro, pena la sospensione dell’attività. Si ricorda, inoltre che le attività di risotrazione e bar sono consentite dalle 6 alle 18, con obbligo a carico del gestore di garantire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale».

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