Alle ore 12.45 di domenica 5 aprile sono 1.239 le persone positive – dato che parte dall’inizio dell’emergenza – al Covid-19 in Umbria, con un incremento fra sabato e domenica inferiore al 2,5% (+29 i casi). Altro aumento considerevole delle guarigioni: sono 56, ben 17 in più (44%) rispetto al precedente dato e tutti legati al territorio perugino. I decessi sono 43, mentre i tamponi effettuati salgono a 12.358.
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I positivi e i clinicamente guariti
Alle 12.45 di domenica sono positive 925 in provincia di Perugia (+20 rispetto al precedente aggiornamento) e 275 in quella di Terni (+12), i restanti 39 sono di fuori regione. Risultano 242 i ‘clinicamente guariti’ (+39), di cui 177 (+19) residenti nella provincia di Perugia e 65 (+18) in quella di Terni.
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I ricoveri e le intensive
Sono ricoverati in 204 (7 in meno rispetto al precedente aggiornamento): di questi 148 (-2) sono residenti nella provincia di Perugia e 47 (+ 1) in quella di Terni, 9 sono di fuori regione. In terapia intensiva ci sono 45 persone (una in più rispetto a sabato): 17 (invariato) nell’ospedale di Perugia, 15 (invariato) in quello di Terni, 6 (+1) a Città di Castello, 5 (invariato) in quello di Orvieto, 2 (invariato) a Foligno. A livello ospedaliero 60 persone sono nel nosocomio di Perugia (-2), 51 (-3) al ‘Santa Maria’ di Terni, 35 (invariato) a Città di Castello, 43 (-1) a Pantalla, 5 (invariato) a Orvieto, 10 (-1) a Foligno.
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Isolamenti
Le persone in isolamento domiciliare sono 4.576 (+418): di questi 3.778 (+387) sono nella provincia di Perugia e 798 (+31) in quella di Terni. In totale dall’isolamento sono uscite 5.663 persone (+248), di cui 4.570 (+310) nella provincia di Perugia e 1093 (+38) in quella di Terni. Dei 43 deceduti, 4 sono di fuori regione. A QUESTO LINK tutti i dati della Regione Umbria sul coronavirus.
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Terni, due casi e sei guariti
Nel corso della giornata di domenica 5 aprile, a Terni, sono stati registrati due nuovi casi di coronavirus. Per entrambi il sindaco ha emesso ordinanza di isolamento domiciliare coattivo. Sono invece sei le persone ufficialmente guarite nel corso della stessa giornata, dopo gli esiti dei tamponi a cui sono state sottoposte.
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È il sindaco Massimiliano Presciutti a comunicarla: «I sette pazienti positivi stanno bene e tutti gli ospiti ed il personale dell’Easp sono risultati negativi al tampone. Una bella notizia che ci deve spronare a proseguire nei comportamenti responsabili quindi mi raccomando, restate a casa, rispettate le regole e ricordate che da lunedì sarà possibile uscire su tutto il territorio comunale solo per i motivi che ormai conoscete benissimo solo se muniti di guanti e mascherina che saranno obbligatori». Aggiornamento anche per il collega di Umbertide, Luca Carizia: «Attualmente i casi positivi sono ventuno, di cui quattro si trovano in ospedali della nostra regione. A loro faccio un grandissimo in bocca al lupo di tornare presto tra noi. Diciassette sono in isolamento domiciliare e due sono sono domiciliati in Comuni limitrofi. Anche a loro, ai loro cari e ai loro familiari, in questa domenica importante dal punto di vista religioso, mando un caro saluto. Capisco il momento quanto possa essere difficile, ma tutta la comunità umbertidese vi abbraccia con tanto affetto. Ho rifatto il punto sulla situazione legata all’emergenza Covid-19 per dirvi che purtroppo il contagio non è terminato: anzi, sta procedendo. Non sono un epidemiologo o un virologo per dire quanto sta procedendo, ma di sicuro non ne siamo usciti: non possiamo permetterci di abbassare la guardia – conclude Carizia – e non possiamo permetterci di stravolgere quei comportamenti che in questo momento ci hanno fortemente aiutato a limitare il contagio».
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Città di Castello più sette. Sale numero anche ad Umbertide
Sulla base dei dati della Usl – informa il sindaco Luciano Bacchetta – ci sono sette nuovi positivi, uno ricoverato nell’ospedale cittadino e un altro a Perugia: «Gli altri cinque sono in isolamento domiciliare. Ci sono anche due nuovi guariti. Il totale così sale a cinque. Complessivamente la situazione è sotto controllo ma continuiamo a seguire le prescrizioni per sconfiggere questo virus, che ha sconvolto le nostre vite. Sabato c’è stato il funerale di mia madre, che era anziana e non aveva virus, a cui abbiamo potuto partecipare solo noi i figli e le nostre mogli. L’invito è a fare più tamponi da un lato e dall’altro a stare a casa. Uso questa finestra per una comunicazione personale, ringraziando tutti coloro che hanno dimostrato vicinanza a me e alla mia famiglia per la morte di mia madre. I nostri anziani sono un patrimonio ed appartengono alla storia di tutti». Due casi in più anche ad Umbertide: «Sono in isolamento domiciliare e si trovavano in sorveglianza sanitaria facendo parte di un nucleo familiare dove già esisteva un caso di positività », spiega il sindaco Luca Carizia. Sono 23 in totale.
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Spello, Landrini migliora. Assisi a quota ventisei
Anche in questo c’è un buon aggiornamento. «Rendo noto – spiega il vicesindaco Guglielmo Sorci – che le condizioni cliniche del sindaco Moreno Landrini sono ulteriormente migliorate, tanto da non necessitare più di assistenza intensiva. Siamo felici di apprendere questa notizia, e formuliamo i nostri più sentiti auguri per un veloce recupero». Ad Assisi ci sono tre casi in più per un totale di ventisei: «Una persona risulta guarita, cinque ricoverati e venti in isolamento domiciliare», specifica il primo cittadino Stefani Proietti.
Primo ingresso a Villa Muzi
Primo ingresso nella struttura regionale di Villa Muzi, messa a disposizione dalla curia vescovile di Città di Castello: si tratta di una paziente positiva clinicamente guarita da polmonite bilaterale. Ad accoglierla gli operatori sociosanitari della Ati-Asad La Rondine: riceverà assistenza infermieristica e, al bisogno, medica, per monitoraggi e terapie fino alla completa negativizzazione degli specifici test microbiologici. «L’accesso è volontario da parte dei pazienti, purché autosufficienti, che sono impossibilitati ad affrontare in sicurezza la convalescenza al proprio domicilio ed è, comunque, subordinato alla richiesta da parte delle direzioni dei presidi ospedalieri o dei distretti di tutta la regione».
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Focus sull’orvietano: tamponi
«La Regione sta adottando – le parole sono dell’assessore regionale alla sanità , Luca Coletto, in merito alle richieste di misure sanitarie aggiuntive per contenere l’espansione della diffusione nell’orvietano – tutte le misure utili per arginare nella popolazione l’infezione prodotta dal covid-19 e i numeri di questi giorni, che registrano una riduzione dei nuovi contagi e un aumento di guariti, depongono a favore delle politiche adottate. La nostra attenzione è sempre alta su tutto il territorio e non ci siamo nel modo più assoluto dimenticati di Orvieto e di Giove. Al contrario, in particolare, per quanto riguarda la residenza protetta di Castel Giorgio, siamo in stretto contatto con la direzione dell’Usl 2, che monitora costantemente la situazione e già da domani entreranno in servizio altri otto operatori che saranno a pieno regione da martedì, visto che lunedìa tutti e otto saranno effettuati i tamponi. La Regione – ricorda – ha stilato un piano ad hoc proprio per la gestione dei casi di positività al Covid nelle strutture residenziali, che delinea un percorso chiaro per garantire la massima sicurezza alle persone ospitate nelle residenze e agli operatori. Inoltre, per l’assistenza a domicilio sul territorio sono state attivate le unità speciali di continuità assistenziale che garantiranno un contatto, cure e monitoraggio costante con i soggetti positivi al Covid che non necessitino di ricovero e i soggetti in isolamento. Lunedì saranno effettuati circa 50 tamponi al personale che opera nell’ospedale di Orvieto».
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Il bonus da 500 euro
In piena emergenza la famiglia Campanile – il presidente Antonio ed i figli Filippo, Alessandro e Lorenzo, da anni a capo del gruppo Saci Industrie e Saci Professional – ha deciso di ringraziare i dipendenti che hanno potuto assicurare la propria presenza con un bonus economico di 500 euro netti. «Abbiamo sentito la necessità di premiare i propri collaboratori che hanno da subito dimostrato un impegno e una dedizione non comuni, ma anche molto coraggio di fronte a una situazione del tutto straordinaria. Fin dai primi giorni dell’emergenza avevamo provveduto ad organizzarci in smart working per l’attività amministrativa. In azienda abbiamo applicato tutte le misure previste dal protocollo per la continuità produttiva sottoscritto dalle parti sociali il 14 marzo, precauzioni che in realtà avevamo già adottato prima della sua emanazione. La salute e la sicurezza dei nostri collaboratori è una preoccupazione costante e primaria».