di Pietro Cuccaro
Ha detto che l’avrebbe portata in una chiesa a pregare, invece l’ha trascinata poco distante, l’ha picchiata e ha tentato di sgozzarla con una bottiglia rotta. Vittima una 26enne di origini brasiliane, a lungo residente a Perugia. Si chiama Carolina.
Gli anni a Perugia
I fatti un paio di settimane fa, in Sicilia, lungo la strada fra Marsala e Palermo. La notizia ha fatto scalpore sui media siciliani senza rimbalzare da subito in Umbria perchรฉ in pochi hanno sottolineato come la ragazza brasiliana avesse in realtร vissuto a Perugia per gran parte della sua permanenza in Italia, dopo una breve periodo a Spoleto. Proprio nel capoluogo umbro, pochi mesi fa, era cominciata la sua storia col ragazzo siciliano diventato poi il suo aguzzino. Con lui aveva deciso di trasferirsi in Sicilia, dopo una proposta di matrimonio.
Sconcerto fra gli amici
Perรฒ tanti amici hanno saputo quanto era accaduto, avvertiti direttamente dai parenti della ragazza, che sono ancora in Brasile e non possono muoversi non avendo la possibilitร economica. La ragazza si รจ salvata per miracolo dal tentato omicidio ma รจ ancora ricoverata in ospedale ed รจ destinata a vivere un lungo periodo di protezione, evidentemente per timore di vendette incrociate. I suoi conoscenti perugini perรฒ non si rassegnano e vorrebbero riportarla a Perugia, per starle vicino.
Cause ancora ignote
Sui motivi dell’aggressione resta ancora un fitto mistero. Pur non essendo uno stinco di santo, il ragazzo non aveva dato adito a timori sul fatto che potessero accadere cose simili. La testimonianza chiave su quanto accaduto รจ quella del tassista che li accompagnava. Ed รจ stato sempre lui ad allertare i carabinieri dopo che il ragazzo, tornato alla macchina, aveva detto che la ragazza si era allontanata a causa di un litigio. Invece la povera 26enne era a terra, in una pozza di sangue, col volto tumefatto e il collo lacerato. Per fortuna i soccorsi sono arrivati in tempo, in ospedale le รจ stata salvata la vita e ricucite le ferite.
Quelle dell’anima, perรฒ, sanguinano ancora.