Dagli arresti domiciliari al carcere, su decisione del presidente del tribunale di sorveglianza di Spoleto, Antonio Minchella, per il venir meno delle condizioni che gli consentivano di scontare presso l’abitazione della compagna, di nazionalità italiana, la pena a cui era stato condannato nel settembre del 2024. L’uomo, il 37enne della Tunisia M.T., si è visto aprire sabato scorso le porte del carcere di vocabolo Sabbione di Terni, dove è stato condotto dal personale della squadra Mobile ternana a seguito di quanto disposto dall’autorità giudiziaria.
L’uomo, condannato insieme ad un altro connazionale per le coltellate inferte ad un 19enne, anche lui della Tunisia, nel febbraio del 2024 all’interno di un appartamento di via Battisti, deve scontare una pena complessiva di tre anni di reclusione: il suo legale difensore – l’avvocato Mirko Calafato del Foro di Terni – non ha infatti appellato la sentenza di primo grado, emessa con le modalità del rito abbreviato dal gup di Terni Chiara Mastracchio. Nei giorni scorsi, sulla scorta della revoca della disponibilità del domiciliio, il presidente del tribunale di sorveglianza di Spoleto (l’udienza del procedimento di sorveglianza è fissata per il prossimo 8 maggio a Perugia) ha disposto la custodia in carcere per il 37enne.
L’aggressione del febbraio di un anno fa, aveva causato alla vittima gravissime lesioni ad un braccio e ad una mano, quasi amputata. Il giovane, uscito dalla casa di via Battisti, era arrivato fino in piazza Dalmazia per chiedere aiuto e lì era stato raggiunto dagli operatori del 118 che lo avevano trasportato d’urgenza in ospedale. Le indagini, condotte in prima battuta dalla squadra Volante e quindi dalla squadra Mobile, avevano portato all’individuazione dei due presunti responsabili, entrambi poi condannati a tre anni di reclusione per lesioni personali aggravate.
ARTICOLI CORRELATI
Terni: due condanne per le coltellate in casa in via Battisti