Dimissioni Bandecchi. «Ha voluto dare una scossa al partito. Gli chiediamo: ripensaci». Le reazioni

Terni – Conferenza stampa del vice sindaco e coordinatore regionale di AP Corridore. Giunta presente, due gli assenti. Un documento per chiedere al sindaco di fare marcia indietro

Condividi questo articolo su

«Giovedì sera c’è stata una riunione di maggioranza in cui ho chiesto a tutti i presenti di fare una riflessione, di chiedersi se sono pronti a recuperare quello spirito che ci ha portati a governare la città. Prepareremo come Alternativa Popolare un documento da sottoporre al sindaco, primo firmatario il presidente nazionale di AP Paolo Alli, con le firme di tutti i dirigenti locali del partito ad ogni livello, dei rappresentanti nelle istituzioni, per affermare che ancora ci riconosciamo nei valori fondanti di AP e chiedere al sindaco Stefano Bandecchi di ripensarci, di ritirare le sue dimissioni. Ovviamente auspichiamo una riflessione da parte sua e vedremo quale sarà la reazione». Così Riccardo Corridore, vice sindaco e coordinatore regionale di AP, sabato mattina nella conferenza stampa da lui convocata – presente al tavolo tutta la giunta comunale ad eccezione di Mascia Aniello e Giovanni Maggi – per fare il punto dopo l’annuncio-shock del primo cittadino, ovvero le dimissioni dalla carica protocollate venerdì mattina in Comune e inviate anche in Prefettura. Per ritirarle, Bandecchi ha 20 giorni di tempo.

A spiegare dal suo punto di vista perché si sia arrivati a questa situazione – ovvero con il sindaco dimissionario – è lo stesso Corridore: «In questi giorni si è scritto di tutto e di più. Di scontri interni al partito nazionale, locale, di guerre in atto in consiglio comunale, nella giunta, fra sindaco e tutto il resto. Serve fare chiarezza. Alternativa Popolare, che già esisteva a livello nazionale, con Stefano Bandecchi ha voltato pagina per diventare un partito diverso da tutti gli altri, alternativo ai ‘sistemi’ della destra e della sinistra, cioè la vecchia politica. Abbiamo dato priorità all’ascolto delle persone andando fra la gente, risolvendo i problemi veri. Bandecchi ha visto in Terni il suo punto di partenza politico e credo che la città sia stata fortunata in questo senso. A maggio abbiamo vinto le elezioni amministrative grazie alla sua leadership ma con il passare dei mesi, AP a Terni ha iniziato a perdere, sia a livello istituzionale che politico, quello spirito di squadra, di sacrificio che ci ha sempre contraddistinti. Qualche personalismo, qualche ambizione da ‘vecchi partiti’, piccole beghe e contrapposizioni che a qualcuno hanno fatto perdere di vista l’idea iniziale. Stava nascendo al nostro interno, in fase embrionale, quel modo di fare politica che abbiamo sempre respinto. Per questo il sindaco si è dimesso, assumendosi ogni responsabilità e chiamando ciascuno di noi alle proprie. Noi dobbiamo servire la comunità, essere gli ‘operai’ di Terni, ma qualcuno se ne è dimenticato. Non ci sono stati episodi eclatanti o specifici, i coordinatori comunale (Riccardo Parca, ndR) e provinciale (Lorenzo Filippetti, ndR) sono ancora in carica e questo vuol dire che hanno la fiducia mia, del segretario nazionale di AP (Bandecchi, ndR) e del presidente nazionale (Alli, ndR). Le dimissioni del sindaco hanno avuto un carattere generale, non particolare».

Quindi – come è stato osservato e chiesto dalla stampa – il sindaco si sarebbe dimesso dalla carica istituzionale di guida della città per questioni relative esclusivamente alle dinamiche interne del suo partito. Corridore – opera non semplice – ha cercato di giustificare quello che appare come un corto circuito politico-istituzionale, affermando che «gli indizi di questa perdita di spirito hanno riguardato anche giunta e consiglio, pur non emergendo mai in atti formali. Qui non ci sono franchi tiratori né ‘faide’, ma le avvisaglie di problemi che sono stati la rovina dei partiti politici italiani. E il sindaco ha fatto un’opera di prevenzione, intervenendo subito e imponendosi, marcando la differenza fra AP e tutti gli altri. Ha avuto l’impressione che questo modello, che è da esportare, stesse scricchiolando ed ha agito di conseguenza». Logico allora chiedersi se, con l’eventuale ricomposizione della ‘crisi’, ci saranno ‘epurazioni’ in giunta, in consiglio o nel partito: «Noi non siamo una caserma e non cacciamo nessuno, tant’è che anche un ex assessore come Lucio Nichinonni è ancora iscritto ad AP pur avendo poi preso la tessera di Forza Italia, e non è il solo». E chi non firmerà il documento sarà fuori da AP? «Non siamo mica a scuola. Se qualcuno dovesse prendere le distanze, sarebbe per lui o lei naturale trarre le conclusioni più logiche e normali».

L’impressione che se ne ricava è che il livello politico (il partito e i suoi problemi) e quello istituzionale (l’amministrazione comunale) siano stati pericolosamente confusi. In nome di questioni interne che esistono – non è un mistero che alcuni rapporti personali siano tesi – e che ora si punterà a ricomporre nel modo più indolore possibile, per AP e per la stessa amministrazione. In attesa di capire se Bandecchi ci ripenserà e se, a ruota, qualcosa cambierà in seno al partito, alla giunta e allo stesso consiglio: «Da noi il confronto non è mai mancato», osserva Corridore. E nelle ultime settimane si sarebbe fatto ancora più acceso: «Il congresso programmatico nazionale è stato un flop? Per me è stato un successo ma ci attendevamo una presenza maggiore di persone. La responsabilità è sia del partito nazionale che mia, in quanto coordinatore regionale, visto che l’evento si è svolto in Umbria. Il congresso in questo senso è stato lo specchio di un partito che in alcune sue parti ha perso lo spirito ben dimostrato dalla campagna elettorale che abbiamo condotto a Terni. Allo stadio Liberati, per Bandecchi, abbiamo portato tremila perone. Al congresso un migliaio. Ciò significa che ci siamo seduti». Infine, Corridore in ordine sparso: «Questa di Stefano Bandecchi è secondo me la migliore esperienza amministrativa a Terni da 30 anni a questa parte. Se dovesse confermare le dimissioni, sarebbe un fallimento degli interpreti, me per primo». «Quando si dimette un sindaco è costume che l’intera giunta rimetta il proprio mandato, ma proprio ieri Bandecchi mi ha detto ‘non fate la cazzata di dimettervi’. Noi andiamo avanti e poi si vedrà». Prossima tappa, il consiglio comunale di lunedì a cui sarà presente Bandecchi, da dimissionario.


Le reazioni

Alla conferenza stampa hanno fatto seguito alcune reazioni politiche, che riportiamo. Citato da Corridore in merito alla sua presunta contemporanea iscrizione sia ad AP che a Forza Italia, l’ex assessore Lucio Nichinonni smentisce «categoricamente quanto da lui affermato. L’iscrizione ad AP è decaduta al 31 dicembre 2023 – afferma – non avendo rinnovato l’iscrizione di mero sostenitore. A Forza Italia, come ad ogni altro partito, non sono mai stato iscritto. Consiglierei all’avvocato Corridore di studiare meglio le modalità di tesseramento del suo partito, visto che ignora la scadenza dei termini; di prestare molta attenzione in futuro a comunicare pubblicamente ‘dati sensibili’ peraltro errati, in una conferenza stampa. A tal fine valuterò un’eventuale ulteriore azione legale a tutela della mia immagine già lesa in precedenza da un post che il vice sindaco pubblicò su Facebook lo scorso novembre e ripreso da una testata online». «Secondo il vice sindaco Corridore – afferma la segreteria del PD di Terni – la causa di questa crisi in maggioranza sarebbe ‘la perdita di quel quid che li ha portati a governare’. Tralasciando il fatto, pur sconcertante, che questo sarebbe successo in una manciata di mesi, riteniamo inaccettabile che un problema politico interno alla maggioranza, che ha numeri enormi in consiglio, blocchi l’amministrazione cittadina. Non interessa ai cittadini ternani che lui o altri mandino letterine distensive a Stefano Bandecchi, che speriamo confermi le proprie dimissioni. I problemi della città gli hanno causato problemi interni? Si tolga di mezzo alla svelta questa ciurma inadeguata e incapace, restituendo subito la dignità e poi gli spazi del dibattito democratico a Terni». Per gli esponenti locali del Movimento 5 Stelle (De Luca, Moscioni, Fiorelli e Simonetti) «la città di Terni tenuta in ostaggio per risolvere i problemi interni del partito di Bandecchi. La conferenza stampa del vice sindaco Corridore è l’ennesimo teatrino indegno a cui abbiamo dovuto assistere e che lascerà una ferita profonda in una delle peggiori esperienze amministrative di sempre. Come prima cosa esprimiamo solidarietà alla stampa e in particolare alla giornalista Marta Rosati che ha subito un attacco vergognoso per la sola colpa di aver fatto il proprio lavoro. Ancora una volta gli accoliti di Bandecchi dimostrano di non tollerare le legittime domande della stampa, figuriamoci se sono in grado di gestire il dissenso al loro interno. Solo loro riescono a fare il contrario di quello che dicono mentre lo dicono. Dopo che Bandecchi a livello nazionale ha umiliato consiglieri comunali, assessori e quadri politici di Alternativa Popolare, lasciando intravedere la loro inadeguatezza e attaccamento alla poltrona come motivo fondante delle sue dimissioni, oggi il vicesindaco Corridore ha annunciato l’iniziativa ‘salviamo la poltrona’ confermando le perplessità del sindaco che si è appena dimesso. Proprio come fecero i suoi vecchi dipendenti della Ternana Calcio quando Bandecchi annunciò di voler cedere la società (salvo poi fare marcia indietro), anche loro sottoscriveranno una lettera per supplicare il sindaco di tornare sui suoi passi. Speravamo in un sussulto di dignità – afferma il Movimento 5 Stelle – ma purtroppo così non è stato. Una scelta che nella migliore delle ipotesi non farà che rimandare un destino già scritto. Queste persone, dopo la triste esperienza bandecchiana, verranno ricordate per essersi piegate ai capricci del capo intento a trasformare Terni nello zimbello d’Italia. Un teatrino che, come abbiamo annunciato, finirà con l’ennesimo cinepanettone in cui il sindaco ritirerà le sue dimissioni irrevocabili, senza che nessuno dei suoi sodali avrà il coraggio di salvare la faccia. È solo questione di tempo ma questa esperienza politica è già al capolinea. Come già riportato dalla stampa nazionale, il nuovo duce si estinguerà sul nascere. Confidiamo ci sia ancora tempo per la redenzione di qualcuno con un minimo di spina dorsale». Secondo il segretario della Lega di Terni, Devid Maggiora, «Terni è ostaggio della crisi politica di Alternativa Popolare e delle scaramucce interne al partito. Lo ha detto chiaramente il vice sindaco Corridore, annunciando che sarà inviata a Bandecchi una letterina strappalacrime firmata da assessori e consiglieri, per convincerlo a ritirare le dimissioni. La città sta pagando l’immobilismo dell’amministrazione comunale dovuto a litigi e faide interne. Ormai è chiaro a tutti, anche ai tanti che si stanno ricredendo dopo averlo votato lo scorso giugno, a Bandecchi non importa nulla delle problematiche locali. La città viene messa in secondo piano di fronte alle sue ambizioni politiche e i ternani abbandonati alle numerose criticità che da otto mesi a questa parte, con l’ingresso della nuova giunta, non hanno fatto altro che acutizzarsi al cospetto dell’incapacità e dell’inadeguatezza di chi oggi siede a palazzo Spada. Il tema della sicurezza e del decoro, il corretto utilizzo dei fondi Pnrr, l’avvio di progetti fondamentali per il futuro di Terni, la questione centrale del lavoro e del rilancio del tessuto economico, dovranno attendere che Bandecchi prenda con comodo la sua decisione dopo aver ricevuto la letterina dettata da Corridore. Auspichiamo che ci sia qualcuno di buon senso in Alternativa Popolare disposto a portare fino in fondo le proprie convinzioni e alzare la testa di fronte a questo atto di sottomissione imposto dai vertici del partito. Tornando alla conferenza stampa – prosegue il segretario della Lega Terni – speriamo siano le battute finali di una delle più disastrose esperienze amministrative che la città ricordi. Alternativa Popolare continua a tenere la città immobile e ostaggio della volontà di un personaggio che non sa fare il sindaco e nemmeno vuole farlo, viste le ambizioni più volte espresse di voler conquistare in serie l’Umbria, l’Italia, l’Europa e il mondo intero. Terni ne ha abbastanza di queste pagliacciate senza senso e oggi grida compattamente alle sue dimissioni. Infine, rivolgiamo la nostra piena solidarietà ai giornalisti accusati, nel corso dell’incontro di questa mattina, di non essere professionali. Senza dover scomodare la libertà di stampa costituzionalmente riconosciuta, invitiamo il vicesindaco Corridore con delega alla comunicazione (forse l’ultima che gli è rimasta dopo averne perse diverse per strada) a rispettare chi svolge con serietà e dedizione il proprio lavoro, cosa che a lui, evidentemente, risulta molto difficile, visto il mea culpa fatto dallo stesso sul fallimento in termini di presenze al congresso nazionale di Alternativa Popolare (al quale hanno partecipato solo qualche decina di ternani) e sulla situazione di stallo interna al partito che si sta inesorabilmente ripercuotendo sulla città». Nota congiunta per i coordinamenti provinciali di Fratelli d’Italia e Forza Italia: «Usando un termine coerente con il linguaggio degli ultimi mesi, già prevediamo che Bandecchi non avrà ‘le palle’ per dimettersi. La sua – affermano FdI e FI – è un’altra, l’ennesima pagliacciata utile solo a se stesso e al suo progetto personale, che nulla ha che fare con il bene di Terni. I suoi consiglieri trattati come ‘pecore’, i suoi assessori come cortigiani e i ternani come plebei. Dopo aver promesso da presidente di portare la Ternana in serie A, di mettere di tasca propria venti milioni nelle casse del Comune e di rendere Terni come Dubai, per una volta dimostri coerenza visto che con fare perentorio aveva dichiarato che le sue sarebbero state dimissioni irrevocabili. Ma forse, a questo punto, scopriremo che a decidere non è lui e le sue dimissioni verranno sicuramente ritirate». Sinistra Italiana, attraverso la segretaria provinciale Federica Porfidi, afferma che «mentre la città vorrebbe partecipare agli eventi valentiniani (quali?), il vice sindaco Corridore scomoda gli organi di stampa per una conferenza stampa grottesca ed imbarazzante. In una lunga confusa introduzione ha spiegato che Alternativa Popolare i consiglieri e tutti stanno predisponendo un documento per chiedere a Bandecchi di ritirare le dimissioni. Un documento che sarà ricco di contenuti ma che non vengono minimamente esposti, il documento non è pronto… i contenuti nemmeno. La crisi è tutta politica – spiega Porfidi – dovuta a dissapori interni, non meglio specificati, tutti dovranno firmare questo fantomatico documento e poi si vedrà. Dobbiamo immaginarne quindi i contenuti che saranno all’incirca ‘ma che fai per davvero? teniamo famiglia noi…’. La vicenda se non riguardasse una città di 109 mila abitanti, piena di problemi giganteschi da affrontare, sarebbe anche comica. Il condottiero Bandecchi, Napoleone, l’aspirante Duce, ha abbandonato la guida di Terni per beghe interne al partito del sindaco stesso. Beghe che non riesce a governare quando dichiara che vorrebbe governare l’Italia. Diciamo che l’unica scelta giusta fin qui Bandecchi l’ha fatta quando ha dato le dimissioni».


ARTICOLI CORRELATI

Terni: l’assessore Bordoni ‘bacchetta’ la Soprintendenza. E su Bandecchi: «In tanti sperano ci ripensi»

Bandecchi firma le dimissioni da sindaco di Terni: «Ripensarci? Se i miei si ‘illuminano d’immenso’…»

Terni al voto? Per la ‘finestra di primavera’ è tardi. L’ipotesi è con le regionali

Terni, in commissione AP va sotto due volte. Duro scontro Primieri-Presciuttini

Bandecchi-shock: «Mi dimetto da sindaco di Terni»

Dimissioni Bandecchi: le reazioni della politica

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli