Tutti assolti: sia coloro che la Corte dei Conti dell’Umbria – era l’ottobre del 2022 – aveva già assolto in merito decreto sanzionatorio emesso nei loro confronti nell’ottobre del 2021. Sia coloro che, invece, la Corte umbra aveva condannato a pagare una cifra pari a venti volte le retribuzioni mensili lorde percepite, oltre alle sanzioni interdittive.
La II sezione centrale d’appello della Corte dei Conti ha così accolto i ricorsi presentati dall’ex assessore al bilancio del Comune di Terni, Vittorio Piacenti D’Ubaldi – in via principale – e dall’ex sindaco Leopoldo Di Girolamo in merito alle sanzioni – 59.034 euro per il primo, 11.180 euro per il secondo – che erano state stabilite dalla Corte dei Conti dell’Umbria poco più di due anni fa.
Contestualmente la II sezione centrale d’appello ha respinto il ricorso della procura della Corte dei Conti dell’Umbria contro le assoluzioni degli altri sette convenuti: gli ex assessori Francesca Malafoglia, Emilio Giacchetti, Stefano Bucari, Francesco Andreani, Daniela Tedeschi, Cristhia Falchetti Ballerani e Tiziana De Angelis.
La sostanza è che, per il procedimento in questione, centrale nella vicenda del dissesto di palazzo Spada, i giudici contabili hanno assolto tutti i convenuti, in testa l’assessore al bilancio Piacenti D’Ubaldi – primo ricorrente – e, a ruota, l’ex sindaco Di Girolamo e gli assessori citati facenti parte della giunta 2014-2018.
Di seguito i legali difensori dei convenuti: Nicola Pepe (Malafoglia e Piacenti D’Ubaldi), Patrizia Bececco (Andreani, De Angelis, Tedeschi, Falchetti Ballerani), Roberto Spoldi e Gianluca Luongo (Di Girolamo, Bucari e Giacchetti).

«Abbiamo sempre avuto fiducia nell’accertamento della verità da parte della Corte dei Conti – afferma l’avvocato Nicola Pepe -. La II sezione centrale ha pienamente accolto nel merito l’appello di Vittorio Piacenti D’Ubaldi, riconoscendo che il suo operato, da amministratore pubblico, è stato pienamente legittimo e conforme ai principi della buona amministrazione e del buon governo. Da assessore al bilancio ha infatti intrapreso e fatto intraprendere tutte le contromisure utili e necessarie a salvaguardare gli equilibri di finanza pubblica dell’ente. Il suo operato è stato quindi a tutela del Comune e dei cittadini ternani ed ora la Corte lo ha chiaramente messo nero su bianco».

Per l’avvocato Roberto Spoldi, difensore di Di Girolamo, Bucari e Giacchetti, c’è «grande soddisfazione per l’esito del giudizio. Questa – aggiunge – è la pietra tombale su tutto ciò che è scaturito dapprima in sede penale e ora sul piano contabile. Tutto ciò evidenzia una situazione che ha deciso le sorti delle persone, ma anche della città , negli ultimi anni. Si tratta di una sentenza destinata a fare giurisprudenza, anche in ragione di un esito affatto scontato».
«Questo di oggi in sede contabile – afferma il senatore del Pd Walter Verini, segretario della commissione giustizia e capogruppo del Pd in antimafia – si aggiunge ad altri pronunciamenti analoghi nei confronti degli amministratori ternani, che avevano già da tempo confermato quello che tutti sapevano, a partire dai cittadini: Leo Di Girolamo e le persone della sua giunta erano e sono persone perbene, che hanno sempre messo al centro gli interessi della comunità ternana. Lo dicemmo, questo, anche nei giorni ingiusti e dolorosi di provvedimenti pesanti e discutibili della stessa magistratura, che anche nelle modalità in cui vennero attuati sollevarono interrogativi e perplessità . Questa sentenza non risarcisce certamente il dolore e il danno subito da queste persone, anche a causa di attacchi e speculazioni politiche, ma rende comunque giustizia a persone di cui la comunità ternana non ha mai dubitato».
Il segretario del Pd Umbria, Tommaso Bori, esprime «profonda soddisfazione per la decisione della Corte dei Conti sulle assoluzioni per gli ex amministratori di centrosinistra e sul rigetto dei ricorsi presentati dalla procura della magistratura contabile relativamente ad altri sette ex amministratori. La decisione di oggi – afferma Bori – segna un momento storico, dunque, per la storia della città caratterizzata da chi si è dimostrato protagonista di tutte le azioni necessarie per salvare Terni dal dissesto. La città di Terni e la comunità democratica oggi possono scrivere un nuovo inizio». Per Bori si tratta di «una giornata epocale che ci permetterà di ripartire con forza, costruendo insieme un’alternativa valida contro chi disprezza i cittadini e non persegue il bene comune»».
Esulta anche il Pd di Terni attraverso il proprio segretario comunale Pierluigi Spinelli e quello provinciale Fabrizio Bellini: «La Corte ha riconosciuto la correttezza amministrativa, l’onestà e l’impegno con cui la squadra di governo ha affrontato una situazione straordinariamente complessa, aggravata dai pesanti tagli alla finanza locale e da norme nazionali sempre più restrittive e penalizzanti per i Comuni. Una decisione – affermano Spinelli e Bellini – che si aggiunge ad altre sentenze precedenti, che avevano già assolto con formula piena Leopoldo Di Girolamo da imputazioni penali, smantellando una serie di accuse, contabili e penali, rivelatesi inconsistenti e infondate. Accuse che, tuttavia, hanno avuto un impatto pesante sulla politica cittadina, contribuendo a stravolgerne gli equilibri democratici e segnando il ciclo politico della città . Questa sentenza, insieme alle precedenti, fa finalmente piena luce sulla trasparenza e sull’onestà che hanno sempre caratterizzato l’amministrazione municipale di centrosinistra. Il Partito Democratico di Terni esprime profonda gratitudine a Leopoldo Di Girolamo e ai membri della sua giunta per il loro operato al servizio della città e, soprattutto, per aver sopportato con dignità e forza un iter giudiziario lungo e ingiusto. A chi, in questi anni, ha infangato il lavoro di persone oneste – aggiungono i due segretari Dem – diciamo che ora può tranquillizzarsi e stare sereno. Questa sentenza è una vittoria della verità e della giustizia. Il Partito Democratico di Terni rivendica con determinazione la qualità e la dedizione dei suoi amministratori e si impegna a restituire alla città una guida amministrativa all’altezza della sua storia e della tradizione di buon governo che ha sempre caratterizzato il centrosinistra».
Così, a seguito della decisione, il capogruppo del Pd in consiglio comunale, Francesco Filipponi, a nome del gruppo consiliare: «Con la sentenza di definitiva assoluzione del sindaco Di Girolamo e della sua giunta da parte della seconda sezione centrale della Corte dei conti, relativa al dissesto del comune di Terni, si riscrive una pagina di storia amministrativa. Quegli amministratori hanno cercato di fare il loro meglio in una situazione di grandissima difficoltà , anche perché caratterizzata da continui esposti e denunce di chi nel centrodestra, cercava la scorciatoia giudiziaria. È soprattutto chiaro che hanno agito con onestà , trasparenza e correttezza amministrativa, da persone perbene quali sono, le quali hanno governato con correttezza, fermi restando gli errori che possono esserci stati, anche nella valutazione dell’attacco politico allora subito. La fine del ciclo di governo di quelle amministrazioni è cosa discutibile, è indiscutibile invece che siano state messe sotto una pressione fortissima, la quale ha avuto ripercussioni anche su partite di grande delicatezza come quella del dissesto, sulla quale è stata fatta finalmente totale chiarezza. Ora che la dignità è stata restituita a persone che hanno pagato un prezzo ingiusto e immotivato, il gruppo del PD guarda al futuro di una nuova generazione che alle spalle non ha nulla di cui vergognarsi. A tutte le persone coinvolte va il ringraziamento per il lavoro svolto negli anni, con grande senso di responsabilità e l’affetto sincero per la chiusura di questa pagina».