«Un progetto innovativo e ambizioso per far tornare a vivere la foresta fossile di Dunarobba». Così Massimo Manini, ideatore del rilancio del sito nonché attore e registra di teatro, documentari e cinema, parla dell’attività in arrivo a Dunarobba: dal 1° luglio a prendere in mano la situazione sarà la società cooperativa di comunità Surgente dopo un anno di progettazione e studio. A loro è infatti andato l’appalto per la gestione del sito paleontologico.
L’idea Il progetto «artistico, culturale ed economico – viene sottolineato – che mira ad una visione molto più europea rispetto al solo diagolo con il territorio aviglianese» ha trovato il consenso della Provincia di Terni, della sovrintendenza dell’Umbria e di alcuni docenti dell’università di Perugia. Viene definito «modernamente antropologico, dinamico, nuovo, articolato e interdisciplinare, dove educazione ambientale, ricerca, arte, spettacolo, scienza, territorio e cultura convivono non solo per incrementare il volume delle presenze turistiche, ma per dare una svolta culturale e imprenditoriale al piccolo e giovane comune». L’appalto è della durata di otto anni più uno.
Il restyling L’obiettivo della cooperativa Surgente è far sì che il progetto sia un vero «e proprio volano per tutte le realtà circostanti, che intende ‘fare scuola’ a quelle realtà comunitarie che intenderanno attuare un rilancio del proprio territorio. A farlo è una forma associativa assolutamente nuova per l’Umbria, ma che in altre regioni ha portato risultati straordinari, creando lavoro e tutela del territorio, ridisegnando in modo ‘lungimirante’ il rispetto del paesaggio». Ma di cosa si tratta nello specifico? «Spazierà – viene specificato – dalla comunicazione in 4 lingue a un rinnovato e accativante merchandising; dalla realizzazione di un nuovo profilo facebook e linkedin, alla costruzione di un più aggiornato sito web fino all’attivazione di un’esclusivo canale youtube sul quale settimanalmente verranno pubblicate video-pillole inerenti a curiosità scientifiche sulla foresta fossile e sul territorio che la ospita. Per non parlare degli straordinari tronchi, sui quali è già stata presentata una bozza di progetto architettonico alla sovrintendenza e sulla quale si sta già lavorando, per restituire al geosito quella visione d’insieme originale, che le ‘antiestetiche capannine in lamiera’ poste loro sopra, hanno profondamente deturpato».
I tempi? Manini mette in evidenza che lo svelamento completo ci sarà «in un primo incontro pubblico ideato per presentare il programma e la sua tempistica di realizzazione alla comunità, a cui è diretto in primis questo progetto, coinvolgendo direttamente le singole persone, le associazioni e tutte le attività imprenditoriali e commerciali locali, necessarie per la realizzazione e il compimento di esso. Ma gli incontri di presentazione continueranno subito dopo, coinvolgendo i diversi settori, pubblici e privati, con la conferenza stampa al palazzo della Provincia di Terni ed altre presentazioni di settore presso la sede della Confcooperative di Terni e quella della Regione Umbria, a Perugia». Si chiude con le promesse: «A partire dal 1° luglio la foresta fossile «comincerà a muoversi, tornando ad essere più viva che mai. E con essa il suo intero territorio, che Surgente sta rimettendo operosamente in moto sostituendo coi fatti le tante chiacchiere che in 40 anni hanno rischiato di ‘pietrificarla’. Comprese quelle dell’ultima ora».