Faurecia, 40 rischiano: «Subito assemblee»

Terni, la rsu Uilm lancia l’allarme sui contratti a tempo determinato in scadenza: «Dalla proprietà solo silenzio. Pagano i più deboli»

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Quasi 40 posti a rischio, con la certezza che – stando alle comunicazioni date nella riunione del 13 giugno scorso in Confindustria, con l’ad Yannick Cavalli, l’ultima prima del ‘silenzio’ – almeno il 25% degli attuali 76 lavoratori a tempo determinato, con contratti in scadenza il 1° ottobre, andrà a casa. Non il massimo insomma, per la Faurecia e soprattutto per il personale in questione. E le rsu Uilm dello stabilimento di Terni, lo fanno notare senza mezzi termini.

«Silenzio insostenibile» «Consideriamo – scrivono – pericoloso e non più sostenibile il perdurante silenzio che si sta manifestando in azienda dopo l’incontro del 13 giugno. I contenuti della discussione avvenuta hanno chiaramente rappresentato e di conseguenza confermato le forti preoccupazioni di prospettiva che abbiamo sempre espresso in termini di consolidamento produttivo ed occupazionale. Pur apprezzando la franchezza della direzione aziendale rispetto alla comunicazione degli assetti produttivi ed occupazionali per il secondo semestre, pensiamo che tale strategia sia debole e insufficiente a garantire tutte le maestranze».

Posti di lavoro a rischio «Le future impostazioni che il management intende perseguire – affermano le rappresentanze sindacali unitarie della Uilm in Faurecia – indirizzate verso il segmento ‘premium’, potranno garantire la sostenibilità produttiva ed economica aziendale ma non la stabilizzazione dei contratti precari in essere. Crediamo che le scelte di politica industriale intraprese dall’azienda siano inadeguate e inaccettabili per il mantenimento dei livelli occupazionali che oggi prevedono, al 1° ottobre, una perdita del 50% degli attuali contratti e che, nella migliore delle ipotesi, può arrivare alla perdita del 25%».

Scattano le assemblee «Riteniamo pertanto necessario e inderogabile un confronto serrato con la direzione aziendale per approfondire immediatamente tale situazione nella massima trasparenza e cercando di trovare soluzioni che vadano nella direzione del consolidamento. Per questo – conclude la rsu Uilm – non è più rinviabile la convocazione di assemblee unitarie informative per illustrare e cercare di arginare una condizione che, come sempre, rischia di essere pagata dai più deboli».

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