
Federico Gori, sindaco di Montecchio, è il nuovo presidente di Anci Umbria. Gori, già coordinatore dei Piccoli Comuni per Anci Umbria, è stato eletto per acclamazione su proposta del vice presidente di Torgiano, Attilio Persia, durante la 13esima assemblea congressuale ‘Facciamo l’Umbria, giorno per giorno’, che si è tenuta martedì 24 settembre, presso la sala del consiglio del palazzo della Provincia di Perugia, nel corso della quale sono stati rinnovati gli organi regionali dell’associazione e nominati i delegati che parteciperanno alla 20esima assemblea congressuale di Torino (20-22 novembre), dove tutte le associazioni regionali saranno chiamate ad eleggere il nuovo presidente nazionale di Anci.
I lavori, diretti dal presidente dell’assemblea congressuale Giuliano Boccanera (sindaco di Norcia), hanno visto l’elezione dei 30 componenti consiglio direttivo, l’elezione da parte del consiglio direttivo di 5 componenti per l’ufficio di presidenza, la nomina di 8 delegati per l’assemblea congressuale di Anci nazionale e la nomina di un amministratore umbro per il consiglio nazionale di Anci. L’ufficio presidenza di Anci Umbria sarà composto dai vicepresidenti: Giuliano Boccanera (sindaco di Norcia, vicepresidente vicario), Vittorio Fiorucci (Gubbio), Alessio Silvestrelli (Umbertide), Riccardo Meloni (Foligno), Marco Conticelli (Porano), Gianluca Coata (Fratta Todina), Laura Antonelli (Collazzone), Daniele Longaroni (Castel Viscardo) e Stefania Proietti (Assisi); più Elisa Sabbatini (Castel Ritaldi), Luciano Clementella (San Gemini), Luca Dini (Paciano), Roberto Micanti (Montefalco), Mirco Rinaldi (Montone), Vittoria Ferdinandi (Perugia) e Viviana Altamura (Terni). Il consiglio direttivo sarà composto da tutti i Comuni sopra i 15mila abitanti (Perugia, Assisi, Bastia, Spoleto, Città di Castello, Umbertide, Gubbio, Gualdo Tadino, Corciano, Castiglione del Lago, Foligno, Todi, Marsciano, Orvieto, Narni e Terni), più Francesco Spaccini (Torgiano), Gianluigi Maravalle (Ficulle), Valerio Bazzofia (Bettona), Giuseppe Malvetani (Stroncone), Paolo Garofani (Monteleone di Orvieto), Ferdinando Gemma (Trevi), Giampiero Fugnanesi (Sigillo), Francesco Federici (Massa Martana), Fabio Di Gioia (Arrone), Simonetta Scarabottini (Campello sul Clitunno), Valentino Filippetti (Parrano), Massimiliano Presciutti (Gualdo Tadino), Marsilio Marinelli (San Venanzo), Simone Secondi (Guardea), Lorenzo Polidori (Fossato di Vico). Gli otto delegati all’assemblea congressuale di Anci nazionale di Torino saranno: Michele Toniaccini (Deruta), Attilio Persia (Torgiano), Fabrizio Gareggia (Cannara), Laura Pernazza (Amelia), Michele Moretti (Marsciano), Francesco Rizzuti (Pietralunga), Giampiero Fuganesi (Sigillo) e Andrea Sisti (Spoleto). L’amministratore umbro per il consiglio nazionale di Anci eletto in assemblea sarà Erigo Pecci (Bastia Umbra) mentre Vittoria Ferdinandi (Perugia) e Stefano Bandecchi (Terni) saranno membri di diritto.
«L’elezione di oggi a presidente di Anci Umbria – evidenzia Federico Gori – frutto di un percorso che va avanti da 10 anni, ha testimoniato l’universalità del ruolo del sindaco, a prescindere dalla dimensione demografica del Comune che rappresenta. È avvenuta all’unanimità componendo un quadro trasversale che era importantissimo per legittimare una presidenza, un accordo e un quadro generale che fosse utile a proseguire un percorso, che quast’anno vede il 50esimo anno di Anci Umbria, un percorso importante che è stato fatto da amministratori lungimiranti, da coloro che si sono prodigati al dialogo, alla condivisione, alla rete di amministratori. Sono contento, sopratutto, che si sia superata quella che è stata spesso una barriera, quella dell’aspetto demografico e delle sensibilità di ognuno. Sono contento, non tanto per me, ma per l’Anci e per quello che rappresenta. Ci sono delle sfide importantissime, dal Pnrr ai cambiamenti climatici e le aree interne, quindi tutto ciò che rappresentano i servizi, che devono essere per forza valutati in un quadro complessivo che tenga conto dei territori marginali, delle città e delle sue periferie. Credo che questo possa essere il momento giusto anche per intavolare un ragionamento serio su tutto ciò che possono essere i benefici di ogni singolo territorio e di ogni singolo comune, ripeto a prescindere dalla propria dimensione demografica, ma esclusivamente nell’interesse di tutti».