Torna al suo originario splendore l’ex complesso conventuale di Santa Illuminata, nel cimitero urbano di Precetto (Ferentillo), di proprietà comunale. Una struttura prerinascimentale che ha visto fiorire tanta spiritualità in questa parte del territorio della bassa Valnerina. Qui visse per quasi cento anni il venerabile Francesco Romanelli, ferentillese in odore di santità. Le sue reliquie sono conservate presso la sacrestia della chiesa di Santo Stefano dopo una riesumazione eseguita dall’autorità ecclesiastica alcuni anni fa.
I lavori di recupero hanno interessato l’atrio di accesso con relativa copertura, il chiostro con il pozzo interno, con le coperture a travi di legno e pianelle. Rimane ora il restauro del dipinto nella lunetta sopra la porta di accesso alla chiesa, raffigurante le stigmate di San Francesco con Santa Illuminata, del XVII secolo, e la bella meridiana del XVII secolo situata sul muro del chiostro interno.
«Stiamo apportando al territorio, per quanto riguarda le strutture di proprietà comunale – afferma la sindaca di Ferentillo, Elisabetta Cascelli – una ristrutturazione e sistemazione definitiva affinché tale patrimonio possa essere salvaguardato e utilizzato per fini e scopi culturali. L’ex convento è ritornato al suo originario splendore grazie ai fondi del Gal e, se troveremo altri fondi, si provvederà al restauro della meridiana e della lunetta. Sono giunti al termine anche i lavori al dopolavoro comunale».
Ma andiamo a vedere la peculiarità storico-artistica dell’ex convento. «La chiesa – spiega lo storico locale Carlo Favetti – fu demanializzata con l’unità d’Italia e passò di proprietà al Comune. Al suo interno, fino agli anni ’80 del secolo scorso, annoverava numerose opere d’arte di grande pregio, come un grande crocifisso ligneo del tardo XV secolo e due pale di altare dipinte su tela, di cui una in particolare assai pregiata».