Un concerto nel cuore di Foligno. Sabato 16 gennaio torna sul palco dell’Auditorium di San Domenico, un luogo storico ricco di vibrazioni, Carmen Consoli per la data zero del suo nuovo album ‘L’abitudine di tornare’. Un disco in cui l’artista veste i panni di ‘cronista’ per raccontare stati d’animo e sentimenti, situazioni di ogni giorno e note di attualità con metafore, poesia e amara ironia.

La cantante All’incontro con la stampa organizzato per venerdì pomeriggio, la cantautrice originaria di Catania si è presenta ai giornalisti struccata, abbandonando alle sue spalle la formalità dei microfoni delle conferenze stampa, per accucciarsi davanti a loro su uno scalino. Non si è parlato solo di tour e nuove date, ma di tradizioni, dei sapori delle tipicità gastronomiche del Belpaese, di immigrazione e di lavoro. E, ancora, di Catania, «una terra bellissima, ricca di belle persone che ne creano il valore e che fanno fare una bella figura alla nostra Italia».
Il tour 2016 A distanza di 5 anni dal successo di ‘Elettra’, Carmen Consoli torna sulla scena discografica con ‘L’abitudine di tornare’, uscito il 20 gennaio scorso su etichetta Universal Music dopo un silenzio durato 5 anni. Le dieci tracce contenute nell’album si presentano come racconti dell’Italia di oggi e di ieri, in un mondo diviso tra vincitori e vinti.

Il concerto Sul palco dell’Auditorium San Domenico di Foligno, cinque donne e tre uomini. Dopo la tournée della scorsa primavera, ad affrontare le date del 2016 accanto a lei c’è una nuova band che ha fatto un viaggio dal rock alla musica elettronica e che, ora, arriva in teatro. Una miscela di armonie fatte in punta di plettro è arricchito dal suono delle arpe, con arrangiamenti tutti nuovi, scritti proprio a Foligno.
La location Non una palazzetto dello sport, dunque, ma un auditorium. Un ritorno nei teatri delle città perché, come spiega Carmen Consoli, «la mia attitudine non è quella plateale. Prediligo l’intimità , l’odore, la storia di luoghi come questo». Un lavoro che ha origine dall’esperienza vissuta nel segno del rock, della contaminazione pura. «Cambiando contesto la canzone è sempre quella, è solo l’abito che cambia. Per me è solo un gioco per scrollarmi di dosso l’etichette». Sì perché ogni luogo ha una sua musica, un suo spessore. «Qui, ad esempio, abbiamo un fa diesis».
Bowie A pochi giorni dalla morte della star per eccellenza del glam rock, Carmen Consoli ha inoltre spiegato come David Bowie sia «un papà per tutti noi che incarna un’universalità . Siamo un po’ tutti Ziggy Stardust. Bowie è dentro la cultura occidentale, mi sono molto ispirata alla sua musica e amo la sua classe, la sua voglia di sperimentazione in un ciclo di vita brillante e vittorioso. Alla notizia della sua morte dentro di me, ho detto, forse si sta facendo un bellissimo viaggio verso, chissà , una prossima vita, in una sorta di illuminazione».
Bataclan E poi, dopo la musica, gli argomenti di tutti i giorni, quelli che toccano la quotidianità di milioni di italiani e non solo. Dopo i fatti di Parigi, la paura è dietro l’angolo. «Salire su un palco ed avere paura è normale dopo la strage di Parigi. Mi trovavo proprio nel quartier del Bataclan, sono stata svegliata dia rumori dei mitra che sparavano. in Dopo un attacco alla normalità e alla gente, abbiamo tutti paura. Non dobbiamo dargliela vinta. Un equilibrio, fatto di armonia tra i popoli, è ancora possibile».