di S.F.

Niente mosaici, restauro, distacchi, marmi o banca d’Italia, questa volta il mirino è su altro. D’altronde ormai da diversi giorni è attivo il cantiere per la realizzazione del nuovo accesso underground e quindi c’è bisogno di andare a completare il ‘giro’ dei vari progetti esecutivi: è in arrivo l’approvazione per la 4° e 5° fase del recupero della fontana di piazza Tacito a Terni, quella che coinvolge – se ne è parlato parecchio tra fine 2018 e inizio 2019 – anche Asm, Sii e Tapojärvi Italia.
NUOVO ACCESSO UNDERGROUND FONTANA, LO SBANCAMENTO

La 4° e 5° fase
La Carla Tomasi – mandataria della Rti con Anna Borzomati e Paolo Pastorello – è attiva per la 6° fase del recupero, riguardante il distacco della superficie musiva ed il successivo rifacimento. Operazione molto complessa e che richiede oltre mezzo anno per il completamento. Non meno delicate e rilevanti le altre due fasi per le quali, salvo sorprese, è in arrivo uno step fondamentale per la prosecuzione: il via libera per il progetto esecutivo, in programma a stretto giro. Tecnicamente si tratta dei lavori legati alle opere di illuminazione d’emergenza, le opere elettriche e soprattutto la realizzazione dell’impiantistica per il trattamento delle acque. Ovviamente tutte cose di cui è al corrente la soprintendente Marica Mercalli, di recente in visita al cantiere.
ASM CI METTE 212 MILA EURO PER LA FONTANA

Pompe e depurazione
In sostanza si tratta di tutto ciò che coinvolge il progetto idraulico, le tubazioni, il sistema di ricircolo delle acque, la depurazione (previsto impianto inox), le pompe, la riqualificazione estetica e gli impianti illuminotecnici. Tra i punti critici che aveva indicato l’assessore ai lavori pubblici, Enrico Melasecche, c’era quello riguardante il cosiddetto castello della fontana: «Le colonne sono tubazioni a sezione rettangolare che sono quasi completamente intasate di calcare». Si parla anche di questo.