Fusione di banche, Confartigianato trema

L’operazione dovrebbe interessare Banca Popolare di Bari e Cassa di Risparmio di Orvieto: «Preoccupazione per la possibile ‘svalutazione’ dei risparmi degli orvietani»

Condividi questo articolo su

«Forte preoccupazione per la paventata ‘fusione per incorporazione’ della Banca Popolare di Bari con la Cassa di Risparmio di Orvieto, che fa sorgere anche un interrogativo in merito alla possibilità di garantire un adeguato futuro agli assets della stessa Cassa». Ad esprimerla è Confartigianato Imprese Terni.

I timori L’associazione, infatti, esprime «preoccupazione per la possibile ‘svalutazione’ dei risparmi degli orvietani investiti nelle azioni della capogruppo, che ridurrebbe in maniera significativa la capacità di spesa delle famiglie e delle imprese, con evidenti ripercussioni sull’economia locale ed auspica quindi che il piano industriale della BPB possa essere portato a conoscenza e all’attenzione anche del territorio e degli attori sociali tutti (associazioni di categoria, organizzazioni sindacali, istituzioni), al fine di un sereno confronto diretto a conoscere, in maniera puntuale, quali siano i reali obiettivi che la capogruppo si pone, in particolar modo relativamente alla crescita del tessuto economico produttivo locale e la salvaguardia delle famiglie».

Il confronto Confartigianato Imprese Terni, poi, dice di condividere «la posizione assunta dalla Fondazione CRO in merito al progetto di fusione ed auspica, altresì, che il consiglio comunale convocato giovedì pomeriggio possa essere un primo passo per avviare un vero confronto tra le istituzioni locali e la capogruppo. Tutto quanto esposto, svolto nella massima trasparenza e compartecipazione delle componenti sociali e imprenditoriali del territorio orvietano, deve diventare una riflessione concreta sullo stato della economia e sulle misure necessarie da prendere per il suo rilancio».

I progetti Il sistema delle piccole e medie imprese e del comparto artigiano del comprensorio, dice ancora Confartigianato Imprese Terni, «soffre di una mancanza di condivisione di idee e progettualità, nonché di sostegno allo sviluppo. La paura delle famiglie ad avventurarsi in investimenti, seppur limitati, sta penalizzando gravemente un’economia locale che, oramai da troppo tempo, versa in uno stato di stagnazione e sviluppo zero».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli