
C’è chi lo difende – spicca su tutti il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, ma non è mancato il supporto di diversi addetti ai lavori – e chi gli dà addosso. Vuoi per il modo non troppo edulcorato di esprimersi e vuoi per il concetto di base: ad entrare in tackle su Sandro Pochesci arriva Cécile Kyenge, ministro (il primo di colore in un governo italiano) dell’integrazione nel governo Enrico Letta e una delle promotrici principali dello ‘ius soli’. Prosegue la scia di polemiche dopo le dichiarazioni del tecnico della Ternana su Svezia-Italia.

POCHESCI SU SVEZIA-ITALIA 1-0 E IL SISTEMA CALCIO: «VERGOGNA. BASTA STRANIERI NEI SETTORI GIOVANILI»
Il tweet, Valjent e gli stranieri Nel primo pomeriggio di lunedì, la 53enne di Kambove – attualmente nel Gruppo dell’alleanza progressista di socialisti e democratici al Parlamento Europeo – ha deciso di dire la sua sull’argomento del weekend con un messaggio via twitter: «La Svezia ‘una squadra di profughi’. A portare tutti gli stranieri in Italia, non c’è più un italiano che mena. Così l’allenatore Sandro Pochesci su Svezia-Italia. Poi la sua squadra riesce a pareggiare con gol dell’unico straniero in rosa. Una metafora dei nostri tempi». Il riferimento è a Martin Valjent.
LE SCUSE DI SANDRO POCHESCI: «PAROLE DA UN TIFOSO AL BAR, PARDON»
Pochesci si è già scusato per le dichiarazioni rilasciate durante la conferenza pre Novara di sabato pomeriggio: «Ho parlato della nazionale da tifoso, come si fa in un bar, ed ho evidentemente sbagliato il contesto, il contenuto e la forma. Sono un grande tifoso degli azzurri quindi quelle mie parole, usando anche termini sbagliati, sono state le parole di un tifoso dispiaciuto per quello che era accaduto in campo».