di L.P.
Un quadro devastante quello che riguarda la gestione dei rifiuti in Umbria. Lo dicono i cittadini, gli unici e autentici testimoni degli scempi perpetrati da anni sul territorio, e lo conferma la Commissione d’inchiesta regionale sul ciclo dei rifiuti.
Comitati Durante i lavori, infatti, i tanti comitati cittadini che da anni denunciano situazioni al limite sono stati ascoltati dai consiglieri regionali della Commissione. Tutti i rappresentanti dei comitati in questione, da quello di Orvieto Civica, al comitato No Incenitori Terni, da RifiutiZero Spoleto ai cittadini del nuovo comitato Belladanza, per finire con l’Osservatorio Borgo Giglione, Italia Nostra e il Comitato inceneritori zero hanno confermato il quadro devastante sul piano ambientale che coinvolge tutte le zone in cui insistono le discariche.
Silenzio Decine di documenti ufficiali, di segnalazioni, esposti, denunce presentate negli ultimi vent’anni a tutte le autorità competenti non hanno prodotto alcun esito. «Nonostante gli stessi documenti ufficiali di Arpa, Regione e Provincia riconoscano, dati alla mano, l’inadeguatezza degli impianti e l’inattendibilità dei dati, per anni tutto è proseguito nel silenzio e nel dis-interesse di chi gestiva gli impianti e di chi doveva controllare» riferiscono in una nota i consiglieri della Lega Nord Emanuele Fiorini e Valerio Mancini.
Magistratura «Tutti sapevano – proseguono i due consiglieri – ma fino all’indagine della Forestale, nessuno ha fatto nulla. La domanda più grave e inquietante è una: perché? I cittadini ci hanno rimesso salute e soldi, chi ci ha guadagnato?». Ora, fanno sapere Fiorini e Mancini, le trascrizioni della registrazione dell’audizione resa a Perugia per trasferirla alla commissione parlamentare d’inchiesta sugli ecoreati che la scorsa settimana è venuta in missione in Umbria. «Riteniamo, infatti – concludono – che le decine e decine di esposti presentati nel corso degli anni, debbano essere esaminati nel loro insieme in quanto rappresentano singoli aspetti di un unico ‘sistema rifiuti’ di fronte al quale non è più possibile chiudere gli occhi e del quale i responsabili sia materiali che politici devono essere chiamati a rispondere. Una volta venuti in possesso degli esposti presentati dai comitati negli ultimi 20 anni, presenteremo richiesta di audizione alla Magistratura».
Blitz della Finanza Cittadini, dunque, rimasti inascoltati per anni con le loro denunce e i loro esposti, corredati spesso da fotografie, che attendono ora di capire dalla magistratura se le loro ipotesi erano fondate. E intanto le indagini proseguono e mercoledì la finanza avrebbe fatto di nuovo visita alla Gesenu, negli uffici di Ponte Rio per acquisire nuovi documenti in relazione all’inchiesta portata avanti dalla Dda e che vede 16 persone indagate.