della Filt Cgil Umbria
Quello che è accaduto ieri è di una gravità inaudita. Alla presenza di un’azienda di caratura nazionale che non paga gli stipendi a Terni e non riconosce le competenze, si convoca ufficiosamente un tavolo dove viene riconosciuto un ‘flash’ economico che inganna lavoratori e cittadini attraverso slogan mediatici. Non sono queste le remunerazioni organiche e strutturali che chiediamo da mesi.
Per mesi Gls ci ha detto che, in virtù della grave situazione finanziaria in cui verteva, non aveva disponibilità economica per riconoscere ai lavoratori stipendi e competenze contrattualmente riconosciute. Non accettiamo queste condizioni estemporanee che presuppongono slogan e grandi risultati mediatici. È urgente a questo punto un incontro istituzionale ufficiale con assessori regionali e consiglieri del territorio. Incontri ufficiali – e non ufficiosi e costruiti ad arte all’ultimo momento – sul quale tutti possano esprimere la loro posizione e non ci siano condizionamenti politici. Noi siamo un’organizzazione sindacale seria, non giochiamo sulle vite e con le vite dei lavoratori, chiediamo garanzie economiche, produttive e occupazionali per il sito di Terni.
Oggi è andata così, ma il mese prossimo cosa accadrà? Si riuniranno nuovamente pochi prediletti e si grideranno nuovi slogan per aver ottenuto un altro mezzo stipendio con grandi glorie? I lavoratori non vivono con mezzi stipendi, ma di garanzie. Quelle garanzie che come Cgil stiamo chiedendo da tempo e che Gls non ci sta dando. L’azienda si è scelta un interlocutore politico e un interlocutore sindacale. Benissimo, ma noi continueremo a fare sindacato all’interno del luogo di lavoro senza fare sconti a istituzioni e impresa se queste non rispettano cittadini e lavoratori. Non abbiamo bisogno di slogan, ma di fatti. Gli slogan sono quelli che ieri le istituzioni ternane e l’Usb hanno costruito artificiosamente e ingegnato insieme a un’azienda che ha elargito una miseria ai lavoratori che invece hanno bisogno di molto di più.
Ci hanno ingannato: alla luce della criticità economica proclamata dall’azienda, eravamo disposti ad adottare anche il principio della solidarietà pur di evitare licenziamenti. Oggi chiediamo per Terni, così come per gli altri siti umbri, tutte quelle certezze chieste da tempo, altrimenti sarà sciopero generale a oltranza in tutta l’Umbria, non intendiamo essere presi in giro.
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