di Fra.Tor.
Prosegue lo sciopero dei dipendenti di Terni della società di consegne Gls iniziato il 17 aprile. «Uno sciopero ad oltranza – esclamano i lavoratori – fin quando l’azienda non ci darà ciò che ci spetta di diritto». Intanto in città sono comparsi diversi striscioni in sostegno alla lotta dei lavoratori.
Come già spiegato la scorsa settimana i dipendenti sono in sciopero «perché l’azienda si rifiuta di pagarci l’indennità di trasferta, sottraendo dalle buste paga circa 350 euro, oltre a costringerci ad utilizzare mezzi che necessiterebbero di manutenzione, uno infatti ha preso fuoco recentemente. E come se non bastasse non ci è stata rinnovata la copertura sanitaria».
«Dall’azienda non abbiamo ricevuto nessuna risposta, se non la minaccia di licenziamenti. Siamo circa 20 persone ad essere in sciopero e abbiamo saputo che sono stati chiamati dei lavoratori da altre sedi fuori città per sostituirci, una condotta antisindacale che continua a ledere i nostri diritti. Nei prossimi giorni cercheremo un incontro in Comune per attenzionare l’amministrazione su ciò che sta accadendo e nel frattempo non ci spostiamo da qui perché pensiamo che la nostra sicurezza e la nostra dignità valga più di qualche giorno di lavoro perso a causa dello sciopero».
«Sono stato a Maratta – spiega l’assessore allo sviluppo economico del Comune di Terni, Sergio Cardinali – a portare la vicinanza dell’amministrazione comunale e del sindaco Bandecchi ai 40 lavoratori che prestano la loro opera alla Gls e che sono di nuovo in sciopero con blocco totale delle spedizioni. La loro è una vertenza emblematica perché riguarda un settore, quello della logistica, che troppo spesso fa ricadere la fragilità contrattuale e salariale sui lavoratori. Stiamo di fronte a un mondo caratterizzato da appalti, sub appalti, società a cascata, un sistema che poi si riversa sulla retribuzione e sulla sicurezza. Non è un caso che i lavoratori che sono in presidio a Maratta lamentano tagli consistenti al salario, anche 300, 400 euro mensili, mancanza di copertura sanitaria, mezzi di lavoro datati e quindi poco sicuri. Mercoledì mattina una rappresentanza dei lavoratori della Gls sarà a palazzo Spada per fare il punto approfondito della situazione e per dare visibilità e riconoscimento a uno stato di lotta che viene visto con grande attenzione da tutti i lavori del comparto, in quanto occorre iniziare a respingere ogni gestione unilaterale dei contratti. Nel pomeriggio di oggi cercherò in tutti i modi di farmi portavoce nei confronti della dirigenza nazionale della Gls dello stato di profonda preoccupazione di tutta la città di Terni, che si dimostra solidale con il lavoratori in sciopero e che è anche preoccupata in quanto una importante azienda del settore della logistica è di fatto paralizzata con una ricaduta negativa per tutta la provincia di Terni».
Potere al Popolo esprime «solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori della Gls di Terni. È grave che l’azienda, con l’obiettivo di non pagare ciò che gli spetta da contratto e con una condotta antisindacale, stia sostituendo le lavoratrici e i lavoratori in sciopero con lavoratori provenienti da altre sedi di fuori città. È necessario attivare in città una solidarietà concreta. Invitiamo pertanto tutta la cittadinanza a sostenere la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori, partecipando ai presidi davanti ai cancelli dell’azienda, in strada di Sabbione, e alle mobilitazioni che proseguiranno finché l’azienda non si deciderà a rispettare i diritti di lavoratrici e lavoratori».
Terni: dipendenti Gls di nuovo in sciopero. «Continuiamo ad essere presi in giro»