Un controllore – ‘verificatore’ in gergo tecnico – e un conducente aggrediti. Due persone che stavano svolgendo il proprio lavoro, peraltro di notte – era poco prima della mezzanotte fra sabato e domenica – ed, evidentemente, in un contesto per nulla semplice. Qual è la Perugia notturna che si affaccia attorno alla zona di Fontivegge.
A riportare la notizia è il quotidiano ‘Il Messaggero-Umbria‘ che, in un articolo di Eglie Priolo, spiega come sono andati i fatti. Ad aggredire i due sarebbe stato un gruppetto composto da una decina di giovani, senza biglietto e ‘su di giri’ forse a causa dell’alcol. Erano a bordo dell’autobus che, giunto a Fontivegge, ha lasciato le porte posteriore e centrale chiuse per consentire al controllore di verificare il possesso di biglietti e abbonamenti da parte dei passeggeri.
Quelle due porte chiuse, però, non sono andate giù al gruppetto che, prima a parole e poi con i fatti – e prima contro il controllore e poi contro l’autista intervenuto in sua difesa – se l’è presa con i due addetti. L’autista, in particolare, ha ricevuto una serie di colpi ed è rimasto ferito, tanto da necessitare dei medici del pronto soccorso di Perugia che hanno stabilito una prognosi iniziale di otto giorni.
E i giovani che con la loro violenza hanno creato il caos a bordo? Prima di prendersela con i due dipendenti BusItalia, hanno sferrato calci e pugni alle porte chiuse, specie la centrale, senza riuscire ad uscire da lì ma danneggiandole. Il resto è quanto descritto da ‘Il Messaggero‘, con le indagini delle forze dell’ordine che ora puntano a ricostruire ogni dettaglio dell’accaduto e ad individuare le responsabilità.
I sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uilt Uil intervengono sull’aggressione: «Semplicemente per aver chiesto un ticket – affermano le tre sigle – i lavoratori sono stata aggrediti da dei ragazzi che sono oggi probabilmente sotto il vaglio degli inquirenti. Non è più accettabile questa condizione di grande criticità in tema di sicurezza sui bus e su tutti i mezzi pubblici. Non è più accettabile – proseguono Filt Cgil, Fit Cisl e Uilt Uil – andare al lavoro e rischiare di tornare a casa con lesioni per otto giorni di prognosi, quando va bene, e con braccia rotte e quant’altro quando va male. Nei bus, nei treni e nei mezzi pubblici in generale, accade troppo spesso che chi svolge il proprio lavoro viene aggredito nelle circostanze più variabili e impreviste. Chiediamo più sicurezza a bordo dei mezzi pubblici. Chiediamo un intervento robusto in merito, non solo al Governo, ma anche alla Regione e alle aziende che gestiscono i trasporti in Umbria».