Come ogni 22 giugno, Gubbio ha reso omaggio ai Quaranta Martiri, gli eugubini uccisi in un eccidio nazista nel 1944.

Celebrazioni solenni Mercoledì sera nella chiesa di San Giovanni c’è stato un concerto dell’orchestra da camera di Gubbio dal titolo «40 rose bianche»: Katia Ghigi al violino, Giovanni Sannipoli al flauto, Marco Becchetti al violoncello, diretti da Nicola Conci. C’era anche il coro di bambini e genitori della scuola primaria di Gubbio e Cipolleto. Poi veglia di riflessione e preghiera al mausoleo dei 40 martiri. Giovedì le celebrazioni eucaristiche che si sono tenute dalle prime luci. Alle 9.30 il corteo che si è concluso con la deposizione di rose e corone di fiori.
Libertà valore da difendere «La nostra città, memore, continua a ricordare questo tragico avvenimento – ha detto il sindaco Stirati – all’insegna dei valori della libertà, della democrazia, della giustizia, della pace, volendo garantire alle nuove generazioni il senso della storia e la memoria della verità. Proprio da quell’eccidio, che per noi rappresenta un ulteriore atto costitutivo della comunità, sono scaturiti valori positivi da difendere». L’assessore Alessia Tasso ha affidato il suo commento a Facebook: «Siamo eredi della libertà, prezioso valore che sapremo difendere e proteggere non dandolo mai per scontato».

Il ricordo di Cenci «All’alba di giovedì 22 giugno 1944, a Gubbio, in una città desolatamente deserta perché terrorizzata dal coprifuoco e dai rastrellamenti dei giorni precedenti, 40 cittadini innocenti venivano trucidati per rappresaglia dall’esercito tedesco in ritirata, poiché due giorni prima, in un bar del centro era stato ucciso un tenente e ferito un sottotenente nazisti da una pattuglia di partigiani della Gap. Tra questi Martiri c’è anche Gastone Romanelli fratello di mio nonno, aveva 17 anni». Questo il ricordo di Giovanni Cenci di «Umbria Grida Terra»