Si è conclusa in un tripudio la Festa dei Ceri 2017. In questa pagina i momenti salienti della giornata.
Il grazie a Sant’Ubaldo «In questi giorni ho trovato una comunità ceraiola attenta alle persone più in difficoltà, capace di portare gioia anche negli ambienti più difficili. Ho visto una comunità ceraiola unita nel dolore e nella preghiera dopo la scomparsa di un loro fratello. Ho visto stasera tante persone depositare il mazzolino che hanno ricevuto stamattina proprio sulla tua urna, a testimonianza che ancora siamo capaci di riporre le nostre vite nella tua vita. Anche stasera ho visto una mamma in attesa appoggiarsi alla tua urna e affidare la sua vita e la vita del suo bambino. Grazie per tutto questo, Sant’Ubaldo. Oggi non ho visto la Corsa dei Ceri, ma la Festa dei Ceri»: con queste parole il cappellano Mirko Orsini. Dopo i saluti, la benedizione alla folla.
20.02 – Riapre la porta della Basilica. Entra anche il Cero di San Giorgio.

20.00 – Ultime battute per la Festa dei Ceri. In corso lo ‘scavigliamento’.
19.55 – Terminata la corsa: Sant’Ubaldo è entrato nella porta della basilica, San Giorgio è rimasto fuori. Il tragitto è durato 10 minuti. si esulta e si urla all’interno e all’esterno.
19.45 – Partita la Corsa! Ceri verso il colle
19.40 – Arrivato Sant’Ubaldo, sta passando attraverso l’omonima porta.
19.20 – In corso l’inchino ai 40 martiri della seconda guerra mondiale.

19.10 – Un fiume di persone passa dalla porta di Sant’Ubaldo per l’ultimo tratto.
18.55 – I Ceri si inerpicano per le stradine strette del centro storico.
18.50 – Partite le virate in piazza Grande!
18.45 – Si attende il Sindaco per le tappe della sera: il campanone darà il via alle tre virate.
18.40 – Nessun problema stavolta. I Ceri si sono mossi con tempismo perfetto e sono arrivati a destinazione in linea, mantenendo le distanze fra loro.
18.30 – Partito il secondo tratto.
18.15 – Si sente un’ambulanza. Una persona è rimasta ferita nella caduta del cero. Ma per fortuna si tratta di una cosa lieve.

18.10 – La corsa si interrompe. Si prestano le cure alla statua del santo. A breve il secondo tratto.
18.05 – È caduto Sant’Ubaldo!
Partiti!
17.45 – La processione è in corso Garibaldi. Intanto si alzano i Ceri.
17.30 – Partita, in pefetto orario, la processione di Sant’Ubaldo. La partenza, come da tradizione, dalla Cattedrale, grazie a una speciale autorizzazione.

Il programma del pomeriggio Ci si rivede alle 17.30 con la processione della statua di Sant’Ubaldo. Dopo la benedizione del Vescovo, alle 18 inizia la tanto attesa corsa: capitani, alfiere e trombettiere a cavallo precedono al galoppo i Ceri. Il via è dato dai capitani dell’anno precedente. La corsa si snoda per le strette vie medievali. Con grande abilità e anni di esperienza i ceraioli si danno il cambio in corsa. È una prova di grande forza e abilità quella di far correre il Cero il più possibile in verticale evitando cadute. Non è una gara. La vittoria consiste nel fare bella figura. I Ceri infatti arrivano in cima al monte nello stesso ordine con cui sono partiti: Sant’Ubaldo, San Giorgio e Sant’Antonio. Tassativamente vietato superare. Il percorso che è di circa 4 chilometri e 300 metri.

La corsa Il primo tratto è difficile e pericoloso, quasi tutto in discesa, affidato ai ceraioli più esperti. I Ceri scendono impetuosamente per via Dante (la Calata dei Neri), corso Garibaldi, via Cairoli, prima di fare una sosta di 15 minuti. Poi comincia il secondo tratto: i Ceri ripartono lungo la discesa di via Mazzatinti (Calata dei Ferranti), poi proseguono in pianura per piazza Quaranta Martiri, da lì verso il quartiere di San Martino, da cui risalgono per via dei Consoli fino all’imbocco di Piazza Grande. Dopo una nuova sosta, il capitano riconsegna le chiavi della città al sindaco: sarà il primo cittadino, sventolando un fazzoletto bianco, dà ordine ai Campanari di cominciare a suonare e al Secondo Capitano di riprendere la corsa.

La seconda parte Inizia a questo punto la parte più veloce: i giri sono simili a quelli della mattina, ma più veloci. La corsa prosegue poi per via XX Settembre, prima di affrontare la durissima salita verso Porta di Sant’Ubaldo i Ceri. L’ultimo tratto della corsa, dopo una sosta di circa mezz’ora, si snoda interamente sulle strade sterrate, in salita, per circa un chilometro e mezzo. Qui la corsa raggiunge il culmine: il compito è dare distacco a quello che segue, ma anche in questo caso sono vietati sorpassi: se un Cero dovesse malauguratamente cadere, quello che segue è tenuto ad aspettare. Con un’ultima impennata, i Ceri arrivano ai piedi della gradinata della Basilica di Sant’Ubaldo e qui la corsa si conclude con l’abbassata per entrare nel portale, che avviene in corsa.

12.30 Terminati i giri. I ceraioli vanno a riposarsi per la corsa di oggi pomeriggio.
12.00 Lanciata! Cominciata la corsa attorno al pennone.
11.55 I ceri sono posizionati, tutto pronto per il lancio della brocca.
11.52 Infine, il cero di Sant’Antonio, seguito dalle statue dei santi.
11.51 Arriva anche il cero di San Giorgio.
11.50 Il cero di Sant’Ubaldo è in piazza Grande.
11.45 Monsignor Ceccobelli benedice i ceri e i presenti.

11.40 Intanto le autorità cittadine hanno consegnato le chiavi della città
11.30 Tutto pronto, si attende il Vescovo per la benedizione.
11.00: in piazza Grande Le famiglie si stanno portando in piazza Grande per l’investitura dei Capitani. Alle 12 è prevista l’alzata.
I capitani Per la festa di Sant’Ubaldo si rinnova la tradizionale manifestazione che aspira ad essere ‘patrimonio dell’umanità Unesco’. Celebrata la messa iniziale officiata da Don Mirko Orsini, cappellano dei ceri, ed eletti i capitani: Fabio Tomassini (primo capitano), Ubaldo Stocchi (secondo capitano).
Le sveglie Fin dalle prime ore del mattino i tamburini hanno svegliato i protagonisti camminando per le strade di Gubbio. Poi, al cimitero civico di Gubbio, si è svolto il ricordo dei ceraioli defunti. Con i cappellani delle tre famiglie. Infine, il passaggio di consegne dalle autorità cittadine ai ceraioli. Il 15 maggio è giorno speciale a Gubbio.
Marini: Ceri parte dell’identità «Straordinarietà simbolica di una festa religiosa ma anche civile – dice la presidente Marini – per me è straordinario ogni volta che mi trovo in giro per il mondo trovare eugubini, anche di seconda e terza generazione, e sentire ancora la loro identificazione nei ceri e nella città. Le volte che incontro degli umbri che non hanno visto la corsa dico loro che devono venire a vederla».

Porzi: «Una plenaria a Gubbio» «La Festa dei Ceri rappresenta il simbolo di una intera comunità regionale e che esprime fede, devozione e un grandissimo senso di appartenenza verso una storia millenaria. Dal 1160 si rinnova un rito, una grande festa di popolo, che vede tutta l’Umbria unita intorno agli stessi valori e che i ‘padri costituenti’ della Regione scelsero come simbolo. Un evento unico, che è riuscito a rinnovarsi negli anni. Spesso, gli altri presidenti di regione, mi chiedono di organizzare una riunione plenaria a Gubbio in occasione dei Ceri. E non escludo si possa fare».
Bocci: «Ci stiamo impegnando con l’Unesco» «La giornata più bella dell’anno per tutti gli umbri – dice il sottosegretario Gianpiero Bocci – questa manifestazione meriterebbe ancor più prestigio di quanto ancora non abbia. Il Ministro Dario Franceschini ha preso l’impegno di attivarsi per l’inserimento nel patrimonio immateriale dell’Unesco. Credo ci siano tutti i presupposti per centrare l’obiettivo. Gubbio e i Ceri rappresentano una ricchezza per tutta l’Umbria».
Annullo filatelico È il centesimo anniversario dei Ceri sul Col di Lana. Per l’occasione è stato varato uno speciale annullo filatelico: un timbro che sarà apposto su tutta la corrispondenza in transito nel giorno dei Ceri. Uno sportello temporaneo di Poste Italiane verrà allestito nei locali del Maggio Eugubino in piazza Oderisi.
* Foto della pagina tratte da emittenti ufficiali: Ceri.it e Trg