Gubbio piange Giampietro Rampini: «Ineguagliabile senso di originalità e creatività»

Artigiano con la sua bottega di ceramica, è stato attivo nello sport e nell’associazionismo

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di G.R.

Artista, sportivo e aggregatore sociale. La scomparsa di Giampietro Rampini, un Eugubino con la e maiuscola, lascia un vuoto incolmabile nella comunità di Gubbio. Per mesi ha lottato con una malattia terribile che lunedì lo ha sottratto a familiari e amici. Lascia la moglie Rossana, la figlia Giulia e tantissime persone che gli volevano bene.

Giampietro Rampini

Il ritratto

Giampietro non era solo il titolare dell’omonima azienda di ceramiche, famosa non solo a Gubbio dove praticamente ogni casa custodisce una delle sue creazioni. E’ stato un personaggio chiave negli ultimi anni nell’associazionismo locale: nel 2012 il figlio Francesco perse la vita e lui trasformò la tragedia in occasione per molti dando vita a “Spirito di Squadra”, il torneo di beneficienza che ha portato negli anni nella città in provincia di Perugia squadre e giocatori planetari del mondo della pallavolo. Proprio quello sport che amava e ha praticato da giocatore, allenatore dagli anni ’70 ai ’90 portando il Gubbio in A2 e dirigente. Amava Sant’Antonio ed era un devoto diocesano, sempre presente agli appuntamenti legati al Sentiero Francesco. Ha lasciato un segno indelebile in tanti ambienti.

Il ricordo

Il sindaco di Gubbio Filippo Mario Stirati lo ha ricorda con un profondo cordoglio: «Giampietro è stato un giovane e un uomo di straordinaria generosità, proiettato nell’amore per la famiglia, per la sua bottega artigiana ereditata da uno splendido padre, e ancora nello sport, nel sociale, nella evangelica dedizione al prossimo e agli altri. Voglio esprimere una sentita vicinanza alla moglie Rossana, alla figlia Giulia, alla sua mamma, non solo nella veste di sindaco che saluta un ammirevole concittadino, ma come semplice eugubino che lo ha conosciuto da sempre, sin da quando, bambini, giocavamo insieme a Piazza Grande. La sua umanità, la sensibilità culturale e civile, un sentimento religioso animato da una naturale apertura e propensione al dialogo, lo hanno fatto amare in tutti i contesti nei quali è stato animatore e propulsore. Le sue mani intelligenti di artigiano-artista ci lasciano un segno ineguagliabile di originalità e di creatività in seno alla nobile tradizione della nostra più autentica ceramica. L’impegno con la romanzesca avventura della pallavolo ha contributo a scrivere memorabili pagine di un’attività che è stata al tempo stesso sportiva, sociale, civile, educativa: un bellissimo messaggio di speranza e di futuro per tante ragazze e tanti ragazzi. Lo salutiamo con affetto e ammirazione, colmi di rimpianto, ma consapevoli di una testimonianza e di un magistero patrimonio di Gubbio». Anche il Gubbio Calcio, di cui era tifoso, si unisce al ricordo: «Oltre a essere un artigiano di lunga tradizione familiare e ad aver portato lustro alla sua città in contesti nazionali e internazionali, Giampietro è stato un grande uomo di sport. La pallavolo eugubina lo ha visto prima giocatore e poi portare il suo contributo come allenatore e dirigente, devoto a una passione che lo ha sostenuto anche nei momenti di difficoltà. Eugubino che ha amato molto la sua città, santantoniaro appassionato, pallavolista e anche tifoso rossoblù».

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