Il 2018 della Regione: «Criticità e progressi»

La giunta di Catiuscia Marini ha tracciato il bilancio dell’anno che sta finendo: «Tanti passi avanti. Governo dia risposte. Futuro? siamo pronti»

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di G.N.

Un bilancio di fine anno che ha toccato alcuni temi caldi, come la Quadrilatero su cui vengono chieste «risposte immediate» al governo, il reddito di cittadinanza che «la Regione dell’Umbria ha attivato nei fatti, a differenza del Governo», il nuovo piano sanitario già pronto, i pagamenti Agea, il sisma, il lavoro, le imprese, i giovani, le infrastrutture e l’ambiente.

Fra solidità finanziaria e incertezze

Archiviato il 2018 con una «sostanziale solidità finanziaria», la Regione dell’Umbria ha presentato il bilancio triennale 2019-2021, «nonostante le incertezze derivanti dalla manovra dello Stato. È il nono bilancio che approvo da presidente della Regione – ha spiegato Catiuscia Marini – senza mai utilizzare la leva fiscale ma mantenendo inalterata la tassazione».

Bilancio ‘al buio’ in attesa dello Stato

Il bilancio approvato proprio giovedì dall’assemblea di palazzo Cesaroni prevede risorse per 54 milioni di euro nel triennio 2019-2021 e l’introduzione, a partire 1° gennaio 2019, di una ulteriore agevolazione consistente nella riduzione del 50% dell’aliquota Irap per le aziende pubbliche di servizi alla persona. «L’approvazione – ha tenuto a precisare la presidente Marini – avviene in un clima particolare, perché approviamo i bilanci regionali con una manovra dello Stato ancora non nota. Riteniamo, tuttavia, che su alcuni punti oggetto dell’intesa fra Stato e Regioni non ci siano possibilità di manovra, come per il fondo sanitario, fondo trasporti e politiche sociali da cui, peraltro, discende la coerenza del bilancio regionale approvato ieri».

Numeri

I 54 milioni di euro sono ripartiti tra opere pubbliche (3,6 milioni di euro), prevenzione rischio idrogeologico e tutela ambientale (25,8 milioni di euro), settore viabilità e trasporti (10,4 milioni di euro), interventi di edilizia sanitaria e pubblica residenziale (7,7 milioni di euro), imprese (6,3 milioni di euro).

La quadratura della Quadrilatero

«Concluderemo l’operazione sulle infrastrutture – ha aggiunto Catiuscia Marini – e chiederemo al governo che affronti il tema della Perugia-Ancona, salvaguardando le imprese che hanno lavorato». L’assessore alle infrastrutture, Giuseppe Chianella, ha annunciato che proprio venerdì mattina è stata inviata una lettera al ministro Di Maio: «Dopo i colloqui dello scorso 20 novembre con il ministro Toninelli, ora veniamo a sapere che la questione è in capo al Mise. A noi non interessano i rimpalli di responsabilità, ma vogliamo risposte subito dopo le feste natalizie. La Quadrilatero è partecipata da Anas per il 94 per cento ed è lo Stato a dover dare risposte chiare».

Il Frecciarossa e la Fcu

Viaggiano a gran velocità i numeri del Frecciarossa, come ha ricordato l’assessore Chianella: «Sulla Perugia-Milano abbiamo oltre 160 passeggeri al giorno. Abbiamo anche ottenuto il ritorno del Frecciabianca a Spoleto e a gennaio riprenderà il confronto per far fermare i treni ad alta velocità anche ad Orte. Il mese di gennaio segnerà anche il passaggio ufficiale della Ferrovia centrale umbra a Rete ferroviaria italiana: per chiudere, è stato dato pieno mandato all’amministratore unico di Umbria Mobilità dall’assemblea dei soci nel corso dell’ultima riunione, alla quale non hanno però partecipato i Comuni di Perugia e di Spoleto».

Il sisma e il governo

«Se il 2017 è stato l’anno delle pratiche relative ai danni lievi, il 2019 sarà l’anno del deposito dei danni gravi, la ricostruzione pesante. Anche in questo caso, passate le festività – ha sottolineato la presidente della Regione – ci incontreremo con i colleghi delle altre regioni per poi chiedere al Governo la semplificazione delle procedure e una dotazione aggiuntiva di organico». Venerdì 28 dicembre è in programma un comitato istituzionale con tutti i sindaci del cratere.

L’assessore al welfare, Luca Barberini

Il Piano sanitario e il ‘vero reddito di cittadinanza’

Salvo imprevisti, il fondo sanitario nazionale prevede un miliardo in più da distribuire a tutte le regioni. E qui scatta l’orgoglio dell’Umbria che, per il quinto anno consecutivo, è regione benchmark in sanità: «Questo – ha spiegato l’assessore regionale alla salute, Luca Barberini – è sinonimo di efficienza e qualità dei servizi erogati». E siccome è regione bechmark, «all’Umbria – ha precisato la presidente Marini – spetta la stessa quota, se non più dello scorso anno».

«Il nostro, vero reddito di cittadinanza»

Una nota sulla stabilizzazione di 500 operatori della sanità, quindi il piano sanitario pronto a essere condiviso sui tavoli concertativi: «Ci presentiamo con una programmazione sanitaria e di welfare completa e di eccellenza». Infine, il reddito di inclusione che è «il vero reddito di cittadinanza. Noi – ha affermato Barberini – lo facciamo con i fatti, non a parole: abbiamo quasi 9.400 persone, 3.500 famiglie destinatarie di interventi finanziari e di accompagnamento».

Il caso Agea

Puntualizzazioni da parte dell’assessore all’agricoltura Fernanda Cecchini sono arrivate sui pagamenti relativi al piano di sviluppo rurale: «Avevamo iniziato male l’anno, ora siamo arrivati a 108 milioni versati da Agea e speriamo in altri decreti da qui a fine anno. Siamo tra le regioni che hanno il più alto indice di pagamenti».

Investimenti per i giovani

L’assessore Cecchini ha anche aggiunto che «stiamo aprendo in questi giorni tutti i bandi relativi a investimenti per giovani, imprese agricole e trasformazioni con 50 milioni di euro. A fine anno, bandi per agriturismi con copertura per 2 milioni di euro».

Il caso Gesenu e i rifiuti dell’Umbria

«Dopo il caso Gesenu del 2015, la questione poteva finire male. Invece – ha sostenuto l’assessore Cecchini – il 2018 si chiude con la differenziata al 65%, impianti nuovi, adeguamenti sulle discariche. Per la prima volta è stata affidata la progettazione di consolidamento per Borgo Giglione. E l’accordo con le Marche di un anno fa, già dallo scorso mese di novembre è inutilizzato».

L’ambiente e i Comuni che promuovono l’uso dell’auto privata

La presidente Marini, in tema di ambiente ha voluto rimarcare «la guida green della politica regionale che è stata trasversale, da rinnovo del parco mezzi di Busitalia a quello del materiale rotabile. Ci attendiamo una marcia indietro da parte di quei comuni che stanno favorendo l’uso del mezzo privato a scapito della mobilità pubblica. L’Umbria è verde non solo per le sue campagne e i suoi boschi, ma perché le politiche pubbliche devono essere coerenti».

Fondi europei e cultura

«Dal punto di vista dell’utilizzo dei fondi europei – ha commentato la presidente – ci tengo a dire che abbiamo raggiunto tutti i target di spesa e rispettato gli obiettivi dei regolamenti europei». Sulla cultura le fa eco l’assessore Cecchini: «È stato un anno importante per presenze a Umbria Jazz, bene la rete del Teatro Stabile dell’Umbria e delle mostre».

Riorganizzazione, scuole e turismo

All’assessore Antonio Bartolini il compito di sottolineare il calo dei dipendenti della Regione: da 1.164 del 2011 a 1.087 del 2018, con una spesa passata da 72 milioni del 2006 a 53 del 2017. Sulla scuola, lo stesso ha osservato come «siamo ai vertici delle graduatorie per sperimentazione del progetto 0-6, copertura delle borse di studio e minima percentuale di abbandono scolastico». «Il 2018 – ha detto il vicepresidente della Regione, Fabio Paparelli – è stato l’anno del recupero definitivo delle presenze turistiche, con un +11%, e degli arrivi con il +17% a fronte di 2.700 posti letto in meno dovuti all’inagibilità resa dal terremoto. Abbiamo poi stabilizzato i precari del Centro per l’impiego».

Il Pd, il congresso e i rimpasti natalizi

Nella conferenza stampa di fine anno, c’è stato spazio anche per commentare i risultati delle primarie interne al Pd: «Il partito – ha detto la Marini – ha dimostrato che, se unito, ha grande forza. È stata la domenica dei 20 mila. Ora abbiamo bisogno di un partito unico perché ci attendono 62 comuni al voto e il Pd sarà competitivo. Questa è la terra della sinistra progressista e riformista, di frate Francesco anche nella pratica politica e affrontiamo la Lega con coraggio e determinazione». Quanto ai rimpasti «è roba da pasticceri e non da presidente di Regione».

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