Meglio un uovo tutti i giorni o una gallina una volta sola? Dalla risposta che nei prossimi mesi l’amministrazione comunale di Perugia darĆ a questa domanda esistenziale, si capirĆ molto del destino delle farmacie comunali del perugino: tenerle e contare su un guadagno annuale (garantendo alla collettivitĆ servizi e prodotti essenziali a prezzo ‘calmierato’) oppure venderle e monetizzare. C’ĆØ ovviamente anche una via di mezzo: vendere in parte, tenendo la maggioranza, per monetizzare subito senza perdere garanzia di utili annuali. SarĆ argomento di dibattito.
PERUGIA, DIBATTITO SU AFAS: TENERE O VENDERE?
Azienda in salute La prime voci erano emerse nei mesi scorsi direttamente dal consiglio comunale – come possibilitĆ per appianare il buco nei conti del Comune – con immediata levata di scudi di una parte trasversale dell’assemblea e dell’opinione pubblica cittadina, ma senza dubbio il tema ĆØ ancora all’ordine del giorno, in particolare considerando che il valore dell’azienda si ĆØ impennato negli ultimi anni, con l’aumento dei servizi e l’azzeramento del debito: c’ĆØ un utile complessivo di oltre 560mila euro al netto sia del canone corrisposto al Comune di Perugia per lāaffitto del ramo di azienda (600mila euro) sia delle imposte, come ĆØ stato illustrato nella consueta conferenza estiva in cui si fa il punto sullo stato di salute dell’azienda.
Il punto A tre anni dalla presentazione del piano industriale, sono stati illustrati illustrando alla cittadinanza i risultati economici ed il bilancio sociale dellāanno 2017, oltre alle iniziative dāinteresse sanitario e sociale, alcune delle quali giĆ avviate, altre che partiranno nei prossimi mesi. Presenti: il presidente Virgilio Puletti, il vicepresidente Federico Ricci, la consigliera Annalisa Mierla e il direttore Generale Raimondo Cerquiglini. Ā«Il ‘risultato netto’ conseguito da Afas nel 2017 ĆØ incrementato di oltre il 25% rispetto al 2016, più che raddoppiato rispetto a quello del 2015, più che triplicato rispetto al 2014 e più che quadruplicato rispetto al 2013Ā», ha detto Puletti.

Manuale di navigazione Ā«Sin dal nostro insediamento – ha aggiunto Puletti – abbiamo fortemente voluto, dāintesa con la direzione aziendale, la predisposizione di un piano industriale che individuasse gli obiettivi strategici che lāazienda avrebbe potuto e dovuto conseguire, piano che ĆØ divenuto un vero e proprio ‘manuale di navigazione’ per la nostra attivitĆ , che si ĆØ posta, come primo obiettivo, il perseguimento di un metodo di lavoro organizzato che potesse coinvolgere tutte le risorse impegnate in azienda affinchĆ© tutte avessero potuto esprimere al meglio il proprio valoreĀ».
Il futuro Le farmacie comunali diventeranno sempre più accoglienti e disponibili a rispondere a varie esigenze dell’utente: non solo farmaci ma anche servizi, per diventare presidi del servizio sanitario nazionale nei quartieri, fra la gente, nella comunitĆ : «à quindi necessario che ci si organizzi adeguatamente anche dal punto di vista logistico per poter adempiere, nel miglior modo possibile, a tale funzione nel primario interesse dei cittadiniĀ».
RICCI: Ā«ORGOGLIOSI DEI RISULTATI OTTENUTIĀ» – INTERVISTA VIDEO

Addio parafarmacie Ne consegue che, nelle farmacie comunali classiche, entreranno (sempre di più) anche prodotti non strettamente farmaceutici, che siamo stati abituati a vedere nelle parafarmacie e nelle erboristerie, oltre che nei negozi della grande distribuzione. Una diversificazione di punti vendita che non ha più senso. La sensazione ĆØ che quindi si vada verso la scomparsa di certe tipologie di negozi, almeno relativamente al circuito Afas, che attualmente gestisce una parafarmacia presso l’ospedale di Perugia. Probabile che quel punto vendita, a questo punto, sia la prima ‘vittima’ di questo riassetto interno all’azienda.
CambierĆ tutto Non lo dice ma lo fa capire Federico Ricci: Ā«Il 2018 ed il prossimo triennio saranno anni di grande cambiamento per il mercato delle farmacie, strette fra crisi economica, perdita di valore del business tradizionale sul farmaco etico, avvento delle catene e player multinazionali, forte concorrenza intracanale della grande distribuzione, delle parafarmacie e dell’online. Ć pertanto necessario – sottolinea Ricci – ripensare il modello di farmacia tradizionale, trasformandola in luogo del benessere e non solo della cura, per il cliente, applicando i più avanzati modelli manageriali e di marketing, affinchĆ© si trovi in essa, grazie ai preziosi consigli del farmacista ad un layout moderno, risposta ai bisogni del consumatore in tema di servizi innovativi, fitoterapia, integratori, medicina veterinaria, cosmesi, alimentazione ed in generale ad un corretto stile di vitaĀ».
Utili e servizi ai cittadini Ā«Abbiamo lavorato e stiamo lavorando affinchĆ© Afas possa sempre di più diventare un punto di riferimento per tutti i cittadini ed i risultati li vediamo tutti i giorni – ha aggiunto il direttore generale Raimondo Cerquiglini – con un aumento in percentuale del risultato operativo lordo e dell’utile complessivo a due ed anche a tre cifre. Vale la pena segnalare che Afas ĆØ unāazienda speciale e che il 70% degli utili che consegue vengono versati nelle casse del Comune e quindi dei cittadiniĀ». Non solo utili ma servizi essenziali, con un vasto paniere di prodotti a prezzo agevolato e servizi gratuiti. Ā«E tanti altri ne verranno – puntualizza la consigliera Annalisa Mierla – mentre i ‘Baby Pit Stop’ si stanno rivelando un grande supporto per le mamme ed i papĆ che accedono alle nostre farmacie, altri progetti sono nati sullāonda del ‘fare consapevole’Ā».
Le iniziative C’ĆØ la fidelity card, che consente di accumulare punti per aver accesso ad altri sconti e promozioni, poi c’ĆØ la ‘Baby Card’, implementata in collaborazione con lāassessorato ai servizi sociali del Comune di Perugia, con la quale viene erogato un bonus di 500 euro in prodotti parafarmaceutici.