I dati umbri del ‘sistema passi 2011-14’, rivelano che, circa un quinto degli adulti umbri (22%), è sedentario cioè non pratica l’attività fisica raccomandata e non svolge un lavoro pesante. L’attività fisica raccomandata prevede almeno 30 minuti di attività moderata al giorno, per almeno 5 giorni alla settimana, oppure più di 20 minuti di attività intensa per almeno 3 giorni. Un dato che può essere migliorato, ma che conferma gli umbri in una condizione di vantaggio rispetto alla media italiana e, in particolare, evidenzia la migliore situazione dei residenti nel territorio dell’Usl Umbria 1.
Il profilo Nel tracciare il profilo delle persone sedentarie, i dati confermano che la sedentarietà cresce con l’età, è più diffusa tra le donne, tra le persone con basso livello di istruzione e con maggiori difficoltà economiche. Lo stile di vita sedentario si associa spesso ad altre condizioni di rischio: in particolare è risultato essere sedentario il 32% delle persone depresse, il 28% degli ipertesi, il 25% delle persone in sovrappeso, il 25% dei fumatori.
L’attività fisica nel tempo libero, indipendente dalla tipologia di lavoro svolto, riguarda soprattutto i più giovani, coloro che hanno un maggior livello di istruzione e minori difficoltà economiche e i cittadini italiani. In base ai dati raccolti, il 23% della popolazione tra i 18 e 69 anni pratica nel proprio tempo libero tra i 10 e i 150 minuti di attività fisica a settimana, il 51% oltre 2 ore e mezzo.
Interventi sul territorio Più di un terzo delle persone (35%) dichiara di aver ricevuto da un medico o da altro operatore sanitario il consiglio di praticare attività fisica regolarmente. Ma l’obiettivo di far muovere tutti non è stato ancora raggiunto. Per questo, nel corso degli ultimi anni sono stati attivati o consolidati numerosi interventi sul territorio regionale volti a favorire l’attività fisica: dai percorsi naturalistici, alle iniziative di promozione della salute, fino ad arrivare a progetti per l’attività fisica rivolta a soggetti con patologie o condizioni di rischio che hanno previsto anche il coinvolgimento dei medici di medicina generale.
Prescrizione medica «In questi interventi – spiega Bruno Stafisso, responsabile per l’area sud del servizio di medicina dello sport della Usl Umbria 1 – rientra anche il progetto sperimentato dalla nostra azienda che prevede, secondo un protocollo definito e garantendo assistenza qualificata, la prescrizione da parte del medico di famiglia dell’attività motoria. Non soltanto come strumento di prevenzione, ma anche come vera cura integrativa o anche sostitutiva della terapia farmacologica, in alcune delle patologie cronico-degenerative che colpiscono la popolazione adulta e anziana. Particolare è il riferimento ai pazienti affetti da diabete, ipertensione, obesità e altri problemi cardiovascolari e respiratori».