Insulti e minacce alla premier Meloni su Twitter: 78enne a giudizio

Post offensivi anche contro altri ministri e parlamentari: «Andrebbero giustiziati»

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Sul suo profilo Twitter ha pubblicato nel tempo numerosi post offensivi e diffamatori nei confronti della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e di altri membri del governo e di parlamentari, fino a spingersi ad affermare che «andrebbero giustiziati». Parole decisamente pesanti, costate care a un 78enne di Perugia, indagato con l’accusa di vilipendio delle istituzioni repubblicane e ora rinviato a giudizio.

L’inchiesta

L’anziano – spiega una nota della procura perugina – era già noto alle forze di polizia per essere stato denunciato in passato per avere pubblicato analoghi post nei confronti di un ministro del precedente governo. Lo scorso dicembre, nel corso di un’attività di monitoraggio sui social network da parte della Digos e del personale del centro operativo per la sicurezza cibernetica dell’Umbria, è emerso che nel corso dei mesi il 78enne aveva continuato a condividere – sempre sulla piattaforma Twitter (oggi X) – altri post dagli stessi contenuti diffamatori e minacciosi, pubblicati da altri soggetti e rivolti oltre che alla stessa premier anche ad altri parlamentari. La procura ha quindi disposto un decreto di perquisizione locale, personale ed informatico nei confronti dell’anziano, per verificare se l’account Twitter fosse effettivamente nella sua disponibilità. L’attività investigativa condotta dalla polizia ha dato esito positivo e ha consentito il sequestro di alcuni device. La successiva analisi forense ha permesso di riscontrare la presenza di molteplici app riconducibili a Twitter e ad altri social network in gruppi e canali legati alle proteste contro Meloni, oltre all’esistenza di video autoprodotti, associabili all’indagato, nei quali l’uomo denigrava e augurava la morte ad altri esponenti del governo. Persino durante lo svolgimento dell’attività di perquisizione – riferisce sempre la procura di Perugia -, l’indagato ha postato sul suo profilo Twitter un video nel quale, nel lamentarsi dell’indagine cui era sopposto, proferiva frasi minacciose ed offensive nei confronti della presidente Meloni. Dopo la conclusione delle indagini a suo carico, l’udienza predibattimentale nei confronti dell’uomo è stata fissata per il prossimo maggio.

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